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martedì 19 febbraio 2013

COLTO SUL "FATTO"

Guardate un po': la nostra città figura sulle pagine del "Fatto Quotidiano" (edizione del 18 febbraio 2013) nell'interessante articolo di Ferruccio Sansa sugli impianti inquinanti italiani. Si parla anche di rigassificatori, guarda un po'.

lunedì 3 dicembre 2012

IL TRITONE SE NE VA?

Nelle scorse settimane, sulle pagine di "Milano Finanza", è uscito un articolo che ci riguarda. Ve lo proponiamo qua sotto:

giovedì 7 giugno 2012

IDEE CHE CI PIACCIONO: IL SOLARE NELLE STRUTTURE PUBBLICHE

Domenica scorsa ci ha colpito un articolo uscito sul Corriere Adriatico. Purtroppo, ancora una volta, si parla di iniziative che vedono la luce (stavolta in senso letterale del termine) in altri comuni.
A Recanati, con la collaborazione della Lega nazionale dilettanti e del Credito sportivo, sul tetto dello stadio "Tubaldi" verrà installato un impianto fotovoltaico.

Sarebbe bello che tutte le strutture pubbliche (municipi, scuole, stadi, palestre, ecc.) cominciassero a sfruttare di più le energie rinnovabili mitigando, nell'arco di qualche anno, le spese che la collettività paga per l'energia.


martedì 5 giugno 2012

RIGASSIFICATORE A PORTO RECANATI IMPOSTO PER LEGGE?

Tra le misure che il governo sembra voler prendere per facilitare lo sviluppo in tempi di crisi, abbiamo appreso quanto segue dal sito www.blitzquotidiano.it :


ROMA – Conto la crisi la soluzione del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera sono minibond, centrali e rigassificatori. Sono tra le misure che faranno parte del pacchetto sviluppo all’esame del consiglio dei ministri venerdì 8 giugno.
Del pacchetto farà parte la norma che prevede di sbloccare la realizzazione degli impianti energetici, consentendo soprattutto centrali e rigassificatori bloccati dalle regioni. L’obiettivo è sbloccare ingenti investimenti per oltre 10 miliardi di euro, totalmente di capitale privato, come quelli dei gasdotti e rigassificatori sulla dorsale Adriatica.
Cioè, avete capito? Il rigassificatore di Porto Recanati è uno di quelli bloccati dalla Regione Marche.
E ora, cosa succederà??



lunedì 21 novembre 2011

DA QUANDO TU PRENDI, TU PRENDI IL SOLLEONE...

A volte noi dell'Argano siamo stati criticati perché, a dire di qualcuno, non facciamo proposte costruttive per il nostro paese. Giusto per fugare ogni perplessità, ecco un suggerimento adatto a una cittadina come la nostra, in cui si costruisce troppo... e molto spesso male.
La Legge n. 244/2007, ha introdotto l'obbligo di installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili sulle nuove costruzioni.
La norma stabilisce l'obbligo dell'installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (eolico, fotovoltaico geotermico ecc.) ai fini dell'ottenimento del permesso di costruire.
L'obiettivo del provvedimento era quello è di garantire una produzione energetica da fonti rinnovabili non inferiore ad 1 kW per ogni nuova unità abitativa.
L'obbligo sarebbe dovuto scattare dal 1 gennaio 2009 poi un Decreto Legge lo ha procrastinato al 1 gennaio 2010.
In realtà, la precrizione è divenuta vincolante solo in quei comuni che hanno prontamente adeguato in tal senso i loro regolamenti edilizi.
A questo punto vi chiederete se tra questi comuni c'è Porto Recanati, vero? Evidentemente no!

Ora ci chiediamo: per quale motivo i nostri amministratori, invece di farsi in quattro per i nuovi centri commerciali, non si preoccupano del futuro energetico e non si attivano per recepire la norma sul locale regolamento edilizio? Sarebbe una misura semplicissima e a costo zero, il problema è che da noi l'unica associazione mentale che il sole evoca è... la tintarella estiva.

sabato 3 settembre 2011

PRENDETE ESEMPIO DA ROSSANO...

Riceviamo e pubblichiamo dal nostro amico Daniele:

Cari amici dell'Argano, vi voglio sottoporre un esempio che potrebbe essere seguito anche qui, nel nostro comune. 
Il 23 agosto 2011, alle 12:30, guardavo infatti la trasmissione televisiva "Cominciamo bene", in onda su Rai3, e mi ha colpito l'intervista fatta al sindaco del Comune di Rossano Veneto, il sig. Gilberto Trevisan. Il suo Comune di 8.000 abitanti, con circa 2.000 famiglie, ha due impianti fotovoltaici da 1 megawatt, che a pieno regime forniscono energia per 2.000 famiglie, con un ritorno per le casse comunali. Quei soldi, a detta del sindaco, potrebbero essere usati per mettere a posto le strade o l'illuminazione pubblica.
Rossano Veneto è un comune che sta al Nord, e per il sindaco non c'è bisogno del solleone, basta la luce. I pannelli collegati tra loro recuperano l'energia, la immagazzinano grazie a una centralina e tramite un inverter la immettono nella rete elettrica. I primi impianti furono realizzati già alla fine del 2008 (cioè 3 anni fa) e sono stati installati sui tetti delle scuole, facendole diventare autonome dal punto di vista energetico. Anche la caserma degli Alpini, edificio comunale, è uno stabile di 1.600 mq totalmente ricoperto da pannelli fotovoltaici. Il servizio continua con un'intervista a un commerciante che ha installato nel suo locale i pannelli: egli sostiene che rispetto alla bolletta passata (a suo dire salata) e grazie anche agli incentivi statali ottenuti, il risparmio è stato del 70%.
Mi chiedo, se un comune piccolo di 8.000 abitanti, con un bilancio consuntivo del 2010 pari a € 9.286.000 è riuscito a fare tutto questo, a Porto Recanati cosa si potrebbe realizzare?

Daniele

Il Palazzo comunale di Rossano Veneto (VI)

sabato 9 luglio 2011

PASSATO E FUTURO

Oggi noi dell'Argano abbiamo poche parole da dirvi, preferiamo mostrarvi due situazioni di sviluppo energetico: una "nostrana", l'altra proveniente da una regione a noi molto vicina.

Come sempre, cliccate per ingrandire


IL PASSATO

Messaggero del 07.07.2011
Resto del Carlino del 07.07.2011


Messaggero del 06.07.2011
Corriere Adriatico del 07.07.2011


IL FUTURO

Il Sole24Ore del 06.07.2011

venerdì 8 aprile 2011

E NOI?


Riceviamo e pubblichiamo dal nostro lettore Giorgio:

Prendo spunto da un articolo apparso recentemente su Repubblica. Secondo un rapporto di Legambiente, un comune italiano su otto è autosufficiente dal punto di vista energetico. 
Ora, la domanda nasce spontanea: perché noi no? Oppure, perché non tutti i comuni italiani si comportano allo stesso modo? 
Potremmo cercare la risposta addentrandoci in discorsi tecnici relativamente complessi ma spesso, purtroppo, la risposta è molto più semplice del previsto ed è la seguente: “il tempo di rientro degli investimenti per la realizzazione degli impianti è molto più lungo della durata di un'amministrazione”. Si rischia quindi che a beneficiare dei vantaggi economici derivanti da tali ingenti spese siano le amministrazioni successive. Purtroppo, questo discorso non ci porterà molto lontano: chi ci amministra deve farlo al meglio delle possibilità, mettendo da parte interessi e ambizioni personali, solo così potremmo sperare di lasciare ai nostri figli un mondo un po' migliore e, magari un giorno, potremmo trovare nella lista dei comuni più virtuosi anche il nome della nostra Porto Recanati.

Giorgio

mercoledì 23 marzo 2011

IDEE PER PORTO RECANATI: COMUNI VIRTUOSI

Cara la mia Porto Recanati, cari i miei ex-concittadini, ecco una proposta che arriva dalla regione in cui mi trovo per ragioni di lavoro: un buon esempio da imitare (piuttosto che pensare ai rigassificatori!).

Il Comune di Sluderno (BZ): rinnovabile al 100%.

Sluderno - 1800 abitanti, provincia di Bolzano - copre interamente i propri consumi energetici e termici con fonti rinnovabili, motivo per cui si trova in testa alla classifica più “difficile” del rapporto di Legambiente Comuni Rinnovabili 2010 (comuni rinnovabili 100%): 960 metri quadri di pannelli solari termici e 512 kW di pannelli fotovoltaici diffusi sui tetti di case e aziende, 4 microimpianti idroelettrici con una potenza complessiva di 232 kW. Il Comune possiede una compartecipazione del 12% nell'impianto eolico da 1,2 MW installato nel Comune di Malles. Il riscaldamento delle abitazioni (circa 500 utenze) è garantito da un impianto di teleriscaldamento a biomasse locali e dal biogas prodotto da liquami degli allevamenti della zona.

Nella tabella la sintesi:
E' in fase di completamento un impianto fotovoltaico da 450 kWp con una produzione annua di 470.000 kW/h, in parte realizzato a terra e in parte sul tetto di un edificio comunale (ex stalla sociale) destinato a magazzino oltre che sulla copertura della piazzola ecologica.
Una caratteristica comune a molte delle opere avviate, alcune delle quali risalgono al 1990 (installazione sugli edifici pubblici di nuova costruzione di pannelli solari termici), è l'attivazione di percorsi che valorizzano congiuntamente le risorse locali; l’impianto eolico installato nel Comune di Malles è un investimento promosso in “condivisione” tra i Comuni di Sluderno, Malles, Glorenza e Curon Venosta e gestito da un Consorzio dei Comuni, oltre che da alcune aziende elettriche locali. Anche la costruzione e la gestione dell'impianto per la produzione di biogas ha alle spalle una cooperativa di aziende agricole di Sluderno e dei comuni limitrofi.
Si tratta di una sfida proiettata verso il futuro. Sono appena stati costituiti tre gruppi di lavoro di cui fanno parte anche i cittadini, oltre che amministratori e consiglieri che potranno discutere azioni e strumenti per il miglioramento della vita cittadina. Uno di questi gruppi è dedicato all'energia: tra le proposte che dovrà discutere vi sono la pedonalizzazione del centro, l'efficientamento energetico di alcune vecchi edifici tradizionali del centro storico, l'efficientamento dell'impianto di illuminazione pubblica; il reinvestimento del denaro proveniente dagli impianti di produzione di energia (conto energia, certificati verdi, ecc.). Il sindaco proporrà anche l'adesione al Patto dei Sindaci.

Meditate gente, meditate...

Gianni Presto

domenica 20 marzo 2011

IL GIAPPONE E IL NUCLEARE

Riceviamo e pubblichiamo la lettera (con filmati allegati) della nostra concittadina Giovanna, nella speranza magari di alimentare il dibattito sulla questione nucleare:

Siamo tutti profondamente colpiti dalla tragedia che ha travolto il Giappone e siamo vicini ai fratelli giapponesi,  in questo momento più che mai. Nonostante le notizie non siano ancora ben chiare per quanto riguarda la centrale di Fukushima, notiamo con dispiacere che molti politici italiani insistono per andare avanti con il progetto nucleare. "Non fatevi condizionare dalle emozioni!" ci dicono e vorrebbero convincerci che non ci siano piani alternativi al nucleare.
Noi sappiamo bene che molti cittadini sono più che consapevoli della pericolosità di tali impianti, soprattutto in un paese ad alto rischio sismico, per non parlare delle scorie radioattive che andranno depositate in centri di stoccaggio senza sapere con precisione quali saranno le conseguenze nel tempo.

Il popolo italiano si è espresso con il referendum abrogativo del 1987, dopodiché è stato sancito l'abbandono, da parte del nostro Paese, del ricorso al nucleare come forma di approvvigionamento energetico.

Nei giorni 12-13 giugno avremo di nuovo il compito di esprimere il nostro parere sul nucleare. Io credo che, avendo il diritto di scegliere, abbiamo anche il dovere di fare la cosa giusta, per noi, per i nostri figli, per le generazioni che verranno. Abbiamo il tempo per riflettere, per informarci e per chiarirci le idee.
Uno di quelli che ha preso una posizione chiara è Adriano Celentano: i suoi video, a mio parere, vanno ascoltati attentamente.
A voi la scelta!

Un grazie ai ragazzi de "L'argano"
Giovanna




lunedì 7 marzo 2011

IL RIGASSIFICATORE TORNA A GALLA?

Pubblichiamo il contributo della nostra concittadina Anna sull'argomento rigassificatore.

Fino a pochi mesi fa, gioivamo per la prima vittoria nella lotta contro il rigassificatore. 
Ora la situazione libica pone un nuovo punto interrogativo. Il blocco di gran parte della fornitura di gas genera un abbassamento sostanziale del nostro fabbisogno annuo. La tubazione appena interrotta, chiamata "Greenstream" (lunga 520 km), copriva più o meno il 10% delle nostre richieste. 
Ora la domanda è questa: non c'è il rischio che la situazione libica possa degenerare ulteriormente, tanto da diventare la scusa perfetta per la costruzione dei rigassificatori sulle nostre coste? 
Ma soprattutto, siamo davvero così legati alla fornitura di gas da parte della Libia da motivare uno scempio e un rischio di tale portata? Le metaniere sono state definite a livello mondiale "obiettivi sensibili" del terrorismo , vista la loro potenza detonante in caso di esplosione (fortuita o "non"). 
E poi la situazione internazionale non è delle migliori. 
Ho paura che dovremo ancora lottare molto per ottenere le risposte.