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lunedì 12 dicembre 2011

ABETI, NATALI... E ALTRE AUSTERITA'

Cari amici, torniamo con voi dopo che alcuni piccoli problemi informatici ci hanno praticamente "costretto" al ponte dell'8 dicembre.

E’ un Natale all’insegna dell’austerità quello che ci apprestiamo a festeggiare: sulla nostra testa pende già una manovra finanziaria che, inevitabilmente, ci toglierà dalla tasche gli ultimi spiccioli rimasti.

Eppure quell’imponente abete, donato dal Comune di Madonna di Campiglio, che da pochi giorni è stato allestito di fronte a Palazzo Volpini, sembra suggerire un messaggio del tutto opposto.

Il segnale di opulenza offerto è pari all’altezza della pianta e alle dimensioni del TIR che l’ha trasportata.

Vedere una conifera di venti o trent’anni, privata delle radici e ancorata a terra da un blocco di cemento armato, quasi fosse un ombrellone piantato sull’arenile, provoca in noi una strana sensazione che poco ha a che fare col richiamo tradizionale al perpetuarsi della vita, che l’albero di Natale dovrebbe suggerire.

Sicuramente la pianta è di quelle destinate all'abbattimento, al cosiddetto «disboscamento programmato» e forse, al termine delle feste, il legno sarà recuperato e restituito a nuova vita. Noi, però, ammirandolo senza addobbi, non abbiamo potuto non vederci la metafora di una città, la nostra... privata delle radici e soffocata nel cemento.

3 commenti:

  1. Amici dell'Argano, a me l'idea dello "scambio di doni" nel periodo natalizio tra Porto Recanati e Madonna di Campiglio non dispiace affatto. Anzi penso e spero che possa nascere una sorta di collaborazione o gemellaggio tra le due città. Sarebbe bello, per esempio per noi giovani, avere la possibilità di trascorrere un periodo in montagna (magari in bassa stagione, a prezzi agevolati). Stesso discorso per i ragazzi di Madonna di Campiglio, che potrebbero essere "invitati" nei periodi di Giugno o Settembre, che magari dal punto di vista turistico sono i mesi meno appetibili, ma dal punto di vista meteorologico e paesaggistico hanno poco da invidiare a Luglio e Agosto. Questa idea potrebbe in parte colmare il problema della case sfitte/alberghi non pieni in questi periodi e perchè no, smuovere un pò l'economia cittadina con nuovi turisti. Inoltre potrebbe essere vista anche come un investimento per il futuro: hai visto mai che tra qualche anno, gli amici della montagna non scelgano proprio Porto Recanati come meta estiva, per andare a trovare gli amici del mare?

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  2. Che valore attribuire a quell'albero così grande se poco più avanti si osserva il lento ed inesorabile declino di una pineta che potrebbe essere il polmone della città?

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  3. Cari amici de L'Argano, pensate veramente che la nostra Portorecanati "privata delle radici e soffocata nel cemento" sia destinata ad un irreparabile declino? Vi prego non abbandoniamo la barca alla deriva! P.s: mi e' piaciuto molto il commento di Marco: positivo e con uno sguardo "avanti" che non guasta

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