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venerdì 11 novembre 2011

LA "CLASSE DELLA DISCORDIA"

Nelle scorse settimane, col post "Pronti, via: dilettanti allo sbaraglio" abbiamo affrontato il problema sorto di recente all'Istituto comprensivo "Enrico Medi" e alle polemiche che sono seguite.
Ci hanno scritto gli ex componenti del Consiglio d'istituto e oggi vorremmo condividere con tutti voi il loro scritto.




Come molti avranno saputo alcuni giorni fa si è consumata una strana vicenda che ha visto coinvolto l’Istituto Comprensivo E. Medi e gli alunni delle classi prime di quella che una volta si chiamava la Scuola Media.
Noi genitori, ex componenti del Consiglio d’Istituto, abbiamo voluto far calmare un po’ le acque per tornare sulla questione a mente fredda, cercando di analizzare con un po’ più di tranquillità le sensazioni e le impressioni che ci hanno guidato in quei giorni.
In pratica la questione è questa: dopo circa un mese dall’inizio delle lezioni, l’ufficio scolastico provinciale si accorgeva che poteva accogliere la richiesta (più volte fatta) di una ulteriore classe prima alla scuola secondaria di primo livello. A questo punto, ovviamente, la Dirigente scolastica accettava l’assegnazione ed attivava tutte le procedure necessarie per sistemare nella maniera più equa e indolore possibile i nostri ragazzi.
Fin qui tutto a posto, sembrava il preludio ad una storia a lieto fine, ma niente di tutto questo, succede una cosa che a molti di noi è sembrata impossibile, alcuni genitori dei ragazzi delle classi coinvolte hanno cominciato una campagna disinformatrice di prevedibile effetto devastante sulle precarie certezze di tutte le altre famiglie. La scuola pensiamo si sia trovata impreparata e alcune decisioni prese hanno contribuito ad avvalorare la tesi di questi genitori secondo la quale questo nuovo assetto avrebbe creato degli scompensi irrimediabili nel percorso formativo dei nostri ragazzi. E’ stata anche mossa un’accusa nei confronti di quei genitori, componenti del Consiglio d’Istituto, che non si erano opposti a questa azione scellerata così tanto deleteria nei confronti dei ragazzi.
Preferiamo però fare altre considerazioni che vogliono analizzare meglio i motivi per i quali noi, genitori componenti del consiglio d’istituto, abbiamo preso decisioni prima, durante e dopo questa vicenda.

1. E’ e sarà sempre meglio avere una classe composta da 22 alunni invece di una composta da 28
2. In un percorso formativo di 3 anni un mese di formazione rappresenta solo una piccola frazione della strada da fare (1 su 27...)
3. La professionalità e la disponibilità degli insegnanti che abbiamo nell’Istituto non era sicuramente in discussione e dava le più ampie garanzie circa l’indolore trasferimento dei ragazzi da una classe a l’altra 
4. Nel corso dell’anno l’Istituto accoglie ragazzi italiani e stranieri che si trasferiscono con le loro famiglie nel nostro comune e questo contribuisce sicuramente ad aumentare l’affollamento nelle varie classi 
5. Nessuno dei ragazzi e delle ragazze delle nostre prime classi è isolato, vive esclusivamente la realtà della propria classe scolastica. Ognuno di loro ha una vita sociale esterna alla scuola che nasce prima del passaggio alle scuole medie e continuerà dopo. Non era quindi in discussione che l’eventuale trasferimento sarebbe stato abbastanza sereno
6. La spesa per i libri di testo che, inevitabilmente, sarebbero cambiati per alcuni ragazzi sarebbe stata completamente assorbita dalla scuola e non avrebbe gravato direttamente sui bilanci delle famiglie coinvolte 
7. Ogni proposta, attività, modello organizzativo, ecc. che la scuola adotta ha uno scopo che va oltre i desideri dei singoli perchè cerca di tenere conto delle esigenze, delle aspettative e delle possibilità di tutti

Sulla base di queste certezze ci siamo mossi ed abbiamo preso delle decisioni, come sempre ci siamo esposti, abbiamo discusso insieme alle altre componenti del Consiglio ed abbiamo definito una linea di comportamento.
Purtroppo alcune autonome decisioni (come quella di consigliare una soglia minima di firme da raccogliere) hanno indebolito la forza della scuola ed hanno dato delle insperate opportunità a chi non voleva questi cambiamenti.
Così la proposta della scuola è naufragata dietro a delle mancanze di certezze, a delle opposizioni anomale, a una colpevole mancanza di disponibilità all’ascolto e ad un eccesso di onnipotenza da tutte le parti.
Ci chiediamo: ma è proprio così difficile chiedere dei pareri, volere ascoltare chi ha le informazioni, ascoltare chi ci dice che il nostro comportamento forse non è quello migliore da tenere, che ci chiarisce i dubbi che abbiamo in testa, che ci offre dei punti di vista diversi per essere sicuri che la nostra visione sia quella giusta?
Noi abbiamo cercato di farlo e quindi, a questo punto, ci viene in mente che le motivazioni che hanno portato ad un epilogo assurdo siano da cercare proprio qui, nel fatto che ognuno è stato cieco e sordo. Nessuno ha voluto ascoltare nessuno, la Dirigente i componenti del Consiglio d’Istituto su quando e come condividere alcune decisioni sul comportamento da tenere e alcuni genitori altri genitori che volevano combattere contro la proliferazione delle classi pollaio.
Magari trovare tante firme serve a legittimare delle “ragioni di opportunità” mentre bloccare le classi serve a limitare l’accesso di altri bambini pensando che si possa fermare in questo modo un'inarrestabile globalizzazione e integrazione.
Secondo noi si è guardato solo al proprio orticello.
Ci siamo quindi detti: che cosa ci stiamo a fare? Noi ci mettiamo la faccia, ce l’abbiamo messa. Ma perchè non facciamo spazio a quelli che, con tanta determinazione hanno deciso per tutti senza guardare “più in là”?
Siamo sicuri che quando si ricopre un ruolo pubblico si debba provare ad essere migliori e valutare tutte le possibilità, anche quelle prospettate da chi non la pensa come te!!
Bene, abbiamo dato le dimissioni perchè pensiamo che una scuola autorevole debba difendere le proprie idee, debba tutelare le aspettative e le opportunità di tutti i ragazzi e di tutte le loro famiglie, perchè non ci stiamo ad essere messi in mezzo da chi vuole usarti solo quando serve e per fare posto a quelle persone che hanno, con così tanta forza e determinazione, portato avanti le loro idee confidando che in loro possa maturare una maggiore capacità (e volontà) di ascolto.


Barbara Luconi
Francesco Quercetti
Maria Cristina Allegrini
Ruggero Buffarini
Gianluca Giorgetti
Antonella Gabrielli


8 commenti:

  1. Antonio che non sapeva postare bene11 novembre 2011 alle ore 12:23

    I presupposti da cui siete partiti per prendere tali decisioni secondo me erano ottimi...''fare il bene comune'' ... ma dando le dimissioni avete fatto vincere ''loro'' due volte...e' facile cosi alzare le mani...ma per i vs figli in trincea dovevate rimanere !!...anche perche' se ''erano'' in minoranza ''loro'', dovevano accettare ''loro'' le decisioni e l'opportunita' concessa !!!
    da come ricordo ...avere la possibilita' di diminuire gli alunni per classe e' stata sempre considerata una manna...cosi' che il rapporto insegnanti/alunni fosse migliore..probabilmente molti di loro non sanno piu' cosa vogliono per i loro figli...o semplicemente hanno considerato che''l'amichetto/a del proprio figlio fosse piu' importante della possibilita' di avere minor sovraffollamento in classe !
    ORA QUESTO E' IL MIO PENSIERO PUR NON CONOSCENDO A PIENO LA QUESTIONE...MA AVENDO FATTO UN POST ..DUNQUE AVETE ACCETTATO DEI COMMENTI CHE POSSONO ESSERE INSUFFICENTI,SARCASTICI E FAR SORRIDERE..QUINDI PRENDETELO SE VI AGGRADA PER QUEL CHE E'..SOLO UN COMMENTO...in questo momento attuale della vita le difficolta' sono molte..per tutti..e non bisogna arrendersi...
    dimettendovi avete agito da ...portorecanatesi.
    e si perche ''Noi'' siamo soliti alle prime avvisaglie di difficolta', alzarci e buttare il tavolo all'aria..per poi piangerci addosso e..poi..blablablablabla !!!

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  2. Premetto che non sono coinvolto direttamente in questa vicenda, ma ho figli che frequentano la scuola e credo che i genitori che hanno votato contro la nuova classe abbiano dato prova di grande miopia, il fatto che fossero la stragrande maggioranza purtroppo non è rassicurante. Ma davvero credono che i loro figli sono così fragili da non reggere a un cambio di classe dopo un mese, al punto di rimanerne traumatizzati? Non fanno certo onore ai loro ragazzi (non sono più bambini) se la pensano così. Ma davvero le classi erano già così coese dopo un solo mese di scuola? Alle medie di Portorecanati? (!)... Davvero tutta questa vicenda è da attribuirsi a una cattiva gestione della comunicazione? Spero che sia proprio così, altrimenti questo paese è messo anche peggio di quel che sembra.
    Rispetto e comprendo la scelta di andarsene dei genitori che ci rappresentavano al consiglio di istituto però, lasciatemelo dire, perdiamo delle persone in gamba.

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  3. Don't Worry, be Happy..... the show must go on

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  4. da quello che leggo, come al solito l'orgoglio e le "ristrettezze mentali"hanno avuto la meglio sul buonsenso!
    se tutto cio' fosse capitato a me e la scuola mi ripagava i libri,avrei firmato col sangue per tenere mia figlia in una classe di 22 alunni!

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  5. Ho avuto i primi dubbi su questa vicenda nel momento stesso in cui ho letto un comunicato nella bachecha della Lega Nord. Dopo un primo momento di indignazione verso i ritardi della burocrazia, credo infatti che subentri la ragione e si pensi al bene dei propri figli. E' pressochè impossibile fare lezione in una classe così affollata. Mi ha sorpreso poi l'enfasi sulla coesione della classe: dopo un mese, quale coesione così inscindibile si può essere creata? I nostri figli poi hanno una capacità di adattamento enorme: in quarta elementare mio figlio, a causa dell'eliminazione di una sezione, si è visto dividere la propria classe in due e confluire quindi in altre due classi.Un attimo di smarrimento e poi si è integrato perfettamente come i suoi amici, nella nuova sezione.
    Mi domando quindi, cosa ha veramente generato tutta questa situazione? Chi e perchè ha buttato benzina sul fuoco? Comprendo la delusione dei rappresentanti di istituto (persone veramente in gamba) che, oltre al ruolo istituzionale, sono prima di tutto genitori e cercano di fare il bene dei nostri ragazzi ma non approvo la loro scelta di dimettersi. Quando si accetta un compito come questo si sa che comporta delle difficoltà e quindi non ci si dovrebbe arrendere di fronte all'ottusità di un sistema o di un gruppo di persone.

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  6. Una scelta sconcertante e mi spiace che la scuola non abbia alla fine deciso di portare avanti l'opportunità di una classe in più che, al di là degli interessi miopi dell'orticello, avrebbe portato giovamento ai figli di oggi e di domani. Un'occasione persa e temo anche un pessimo esempio per i nostri figli. Tutti sanno che nei corridoi le paure oltre a "perdere" l'amichetto/a di banco del proprio figlio/a era quello di avere altri bambini stranieri in quelle classi che, dopo la riorganizzazione, non sarebbero state più al collasso. Mi sento anch'io di chiedere ai dimissionari di restare per combattere battaglie di civiltà e progresso e per essere da esempio ai loro figli e a quelli degli altri, anche se è frustrante combattere contro le miopi paure purtroppo anche di genitori acculturati e che magari del sociale hanno fatto il lavoro tutti i giorni.

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  7. antonio(q.c.n.s.p.b.)quellochenonsapevapostarebene18 novembre 2011 alle ore 13:21

    Cara Emanuela,ho riletto il tuo post... 1+1 = 2 se dici che c'era un comunicato della lega sulla loro bacheca mi sa tanto che la benzina l'hanno buttata loro...peche'? naturalmente perche avendo un 'altra classe hanno probabilmente pensato che poi nei prossimi anni sarebbero aumentati gli ''extracomunitari''...e che i loro pargoletti sarebbero magari quest'anno dovuti andare a conoscerne di altri perdendo magari qualche ''comunitario'' perche' si sarebbero probabilmente dovuti diluire i ''comunitari'' proprio per non creare una classe a forte connotazione ''extrac.''...cmq penso che il consiglio d'istituto e la direzione sarebbero riusciti a mantenere un certo equilibrio sia per quanto riguarda la composizione delle classi come per l'accoglimento delle richieste di alcuni genitori particolarmente attenti agli ''amichetti/e dei propri figli..ne ha la facolta' la segreteria se non erro.......quindi trai tu le conclusioni....ripeto, per me il consiglio d'istituto doveva avere piu' polso restando in carica e facendo valere le proprie decisioni in quanto apolitiche e propendenti al BENE COMUNE.p.s. concordo in pieno con il post del 12nov 09:48

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  8. Come dire, volevamo fare come ci pare e siccome non abbiamo potuto farlo ci dimettiamo.
    Complimenti!!!

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