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mercoledì 22 marzo 2017

CONSIGLIO COMUNALE: L'INTERVENTO DI SAURO PIGINI (MOVIMENTO CINQUE STELLE)

Sig. Sindaco, questa variante non è ricevibile dal Consiglio Comunale.

E’ una variante che fa male al paesaggio ed al territorio.

Permettetemi di dire con parole semplici che il proponente vuole offrire in modo sfacciato tutta una volumetria raccogliticcia in variante sui crinali panoramici, in area ridotta, rivelando le giuste osservazioni del Consiglio di Stato.
L'unico elemento di pregio sarebbe il complesso dell'albergo con i suoi servizi accessori, mentre tutte le “piccole costruzioni” altro non sono che una indegna colata di cemento, di palazzinara memoria, posta su una veduta panoramica vergine.
Le "villette" infatti non sono il ricettivo di lusso che tanto viene pubblicizzato, ma rappresentano una vera e propria cementificazione di massa, di natura speculativa.

Il proponente parla di destinazioni turistiche e non residenziali, ma tale impostazione non risulta condivisibile, in quanto la tipologia del nuovo insediamento è di fatto residenziale, come ha detto lei prima, Sig. Sindaco, con perfetto lapsus freudiano.

Davvero è incomprensibile il criterio utilizzato dall'Ufficio Tecnico Comunale per poter fornire il parere di legittimità a questa variante.

State autorizzando un'assurda approvazione di variante al P.R.G. di queste proporzioni, in zona P.A.I. R3 P3, ovvero a pericolosità alta.
Sarebbe logico e rispettoso della popolazione aspettare perlomeno l'esito del ricorso per la deperimetrazione: meglio aspettare l'eventuale approvazione della deperimetrazione presentata al P.A.I., perché costruire in R3 P3 è da pazzi.

Il proponente ha tolto dalla variante tutti gli accessori, ma così non può funzionare...
E' come un'automobile che viene venduta senza ruote: un'auto senza ruote non serve a niente, è solo una carcassa inquinante!!

Da una parte vi sono aree a vocazione agricola che vengono cementificate, dall'altra vi sono aree in zona industriale che vengono regredite ad agricole: che razza di compensazione urbanistica è questa?
E' un ragionamento fittizio, che non funziona, e le promesse di posti di lavoro, in mancanza di un vero piano economico, sono solo numeri sparati a caso e rappresentano carta straccia che il primo vento se la porta via.

Sig. Sindaco, lei dice di aver ben valutato e promette che l'impatto di questa variante sarà positivo.
A chi è rivolta oggi questa promessa?
Avete ingannato i vostri elettori, quando in campagna elettorale affermavate che per voi “il Burchio era un problema Chiuso, perché esiste una sentenza del Consiglio di Stato e voi le sentenze le rispettate”: sono parole vostre.
Ma non vi basta, volete ingannare anche questo Consiglio Comunale, ma non avete un minimo di dignità?

Un’amministrazione che si vanta di gestire la cosa pubblica in maniera trasparente non può essere definita tale se non consente ed agevola la verifica democratica del proprio operato.
La democrazia ha le sue regole. Quelle scritte e quelle non scritte. Una di queste è quella che vieta ad una minoranza maggioritaria di usare la forza per imporre le proprie idee.

Avete detto in quest’aula che operate per il bene e l’interesse della città.
E allora Sindaco e Vice-Sindaco io credo che questo sodalizio, così potente e così carico di amore per la città, sempre per il bene della città, ci stia uccidendo quella che è una delle tipicità proprie di Porto Recanati. Ci sta uccidendo il paesaggio, sta sfigurando la cartolina che ha reso celebre nel mondo Porto Recanati.

E allora veramente voi pensate che continuando a distruggere il paesaggio, a distruggere quel capitale che i nostri nonni, i nostri genitori ci hanno trasmesso e che ci ha consentito di vivere di rendita per quasi un secolo, Porto Recanati possa rinnegare la propria vocazione?
Non è certo con una colata di cemento da costruire su di un terreno franoso che si risolvono i problemi di posizionamento turistico della città.

A me preme sottolineare come questa operazione, che viene avviata questa sera, è fatta contro due dei principali beni della città che sono il paesaggio ed il territorio. Due beni comuni a tutti i cittadini.



Tutto questo per colpa di un modo di fare della vecchia politica. Quella politica che, data la nostra location marina, verrebbe da dire da bucaniere. Di quella che deve prendere oggi perché il domani potrebbe essere incerto. Di quella vecchia politica che ci ha portato a questo stato di crisi per la quale ci sono sempre meno diritti, sempre meno sicurezza, più disagio sociale e dove il do-ut-des risulta essere l’unica frase latina conosciuta dai più. E dove, ulteriore segno del degrado profondo in cui è sprofondata la nostra società, ormai priva di quei valori morali che sono il collante di qualunque comunità, certi organi di informazione non esitano a manipolare la realtà, abdicando a quel ruolo sacro di quarto potere, che tanto ha contribuito e che ancora potrebbe contribuire alla rinascita del Paese. Ma tant’è per cui a noi, questa sera non è dato altro, in questa sede, che denunciare ed evidenziare certe scelte scellerate portate avanti dalla maggioranza.

Non bastavano le torri di avvistamento. Non bastava la muraglia Mengoni. Non si poteva cercare di indirizzare l’investimento verso aree già deputate allo scopo? No! Evidentemente ci troviamo di fronte ad un amore che esprime il meglio di sé solo in un clima collinare, con vista Hotel House, impianto di depurazione ed autostrada e con il brivido della frana! Ma, come si sa, l’amore è cieco e quindi va bene così.

Concludo dicendo che a tutt’oggi una regola di vita, per me, è stata quella di credere sempre nella buona fede dei miei interlocutori. Salvo naturalmente, poi, verificarne la veridicità.
Non intendo cambiare questa regola da questa sera per cui, colleghi consiglieri della maggioranza, votate con coscienza perché, come ebbe a dire il vostro leader nella scorsa seduta: siete maggioranza, avete i numeri per poter fare come vi pare.
Accomodatevi.
L’arroganza, in genere, scaturisce dalla pochezza delle idee e quindi delle proposte.
Questa sera ne abbiamo avuto uno splendido esempio.

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