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mercoledì 7 maggio 2014

5 STELLE E PAR CONDICIO

Pubblichiamo sotto una riflessione pervenutaci dal Movimento 5 Stelle. Ne approfittiamo per specificare alcuni concetti inerenti la pubblicazione dei post in campagna elettorale: stiamo provando a garantire pari visibilità alle coalizioni e ai candidati sindaco che si presentano alle elezioni del 25 Maggio. É normale, ovviamente, che possiamo pubblicare solo quello che ci perviene. Se, come abbiamo appurato, alcuni preferiscono non dialogare con questo blog che ormai ha un suo seguito e altri lo fanno, in automatico la maggiore visibilità si sposta verso questi ultimi. Fermo restando, ovviamente, che ognuno si sceglie gli interlocutori mediatici che vuole e che preferisce. Mettendo però anche in conto di finire relegati in qualche trafiletto di quotidiano.... L'importante poi é che, in esito al comportamento di cui sopra, da queste parti, non ci si venga ad accusare di tirare la volata a chicchessia. Questo é un blog a disposizione di chiunque abbia qualcosa di interessante da dire a chi lo segue. Tutto qua.

Vittoria! Il totano è trafitto.

Uno dei venti progetti che abbiamo presentato alla cittadinanza in occasione delle elezioni amministrative, ha la strada spianata. E' il parco archeologico, che costituirà un grande elemento qualificante della città a qualità totale e certificata che abbiamo in mente. Sarà la giusta valorizzazione degli scavi della città romana di Potentia, che risale al II secolo a.C., a sud di Porto Recanati.

Proprio sui resti archeologici ancora tutti da scavare l'amministrazione uscente avrebbe voluto costruire un mega centro commerciale, un'idea di vecchia concezione, basata sulla cementificazione, lo spreco di energia, il consumismo di merci che genera rifiuti. Grazie al nostro controllo degli incartamenti, alla sensibilizzazione dei cittadini con incontri pubblici e campagne di stampa, al coinvolgimento di Italia Nostra e della Soprintendenza archeologica regionale, il progetto è stato prima sottoposto a procedura di VIA, poi bloccato dalla Soprintendenza perché non rispettoso dell'ambiente e dell'archeologia, come lo stesso sindaco ha dichiarato giorni fa alla stampa.

Il totano gigante, che avrebbe strangolato nelle sue spire i negozi del centro trasformando la nostra ridente cittadina in un dormitorio, è stato trafitto ed è tornato nella sua tana, pronto però a risorgere se non staremo attenti, e non saremo capaci di vigilare con l'aiuto di tutti i cittadini di buona volontà.

Abbiamo ottenuto questa vittoria, un primo passo verso la nostra idea di città a qualità totale, anche stando fuori dal Palazzo e dalle segrete stanze degli accordi e delle decisioni, costretti a mendicare documenti che avrebbero dovuto essere a disposizione di tutti, a vincere la diffidenza se non l'ostilità dei media, a scuotere l'indifferenza della popolazione. Che cosa riusciremo a fare nell'interesse della comunità quando saremo dentro le stanze dei bottoni?

I passi che ci hanno portato al successo sono stati gli studi su piani urbanistici, impatti ambientali, centuriazione romana dell'antico territorio e fondazione della città di Potentia, e poi l'incontro con i cittadini sia attraverso la bacheca pubblica, sia con eventi in cui abbiamo coinvolto archeologi, economisti, urbanisti, esperti di grande distribuzione.

Abbiamo dimostrato che il cittadino tenuto all'oscuro di tutto è manipolabile e finisce col subire decisioni che gli volano sulla testa, col dover chiedere per favore ciò che gli spetterebbe di diritto, col vedersi gradualmente ma inesorabilmente privato di beni comuni come l'aria, la luce, la bellezza, l'armonia di campi e di colline così tipici della dolce costiera marchigiana, per trasformarli in lotti di cemento a beneficio di pochi, o a danno perfino di se stessi, come dimostrano fallimenti di costruttori e speculatori, appartamenti invenduti e non finiti, cantieri abbandonati.

Che cos'è una città a qualità totale? La qualità deve essere totale perché basta il più piccolo difetto per annullarla. La qualità deve prendere il posto della quantità, il profitto cedere il passo al valore. Qualità dell'aria, del mare, dei fiumi, delle case, delle persone che producono, vendono e accolgono turisti e visitatori. Valore dell'immateriale, che va dai luoghi della fede, a quelli del gusto, della convivialità, dell'armonia fra persone, animali, cose. Valore della visione a lungo termine, del progetto, della fiducia in se stessi e negli altri.

Qualità certificata da un'autorità estranea e indifferente ai giochi di potere locali, l'EMAS (Eco Management Audit System). Una certificazione che bisogna meritare e mantenere nel tempo.

E questo è il primo passo. Ma ci corre l'obbligo di chiederci e di chiedere ai responsabili che hanno buttato soldi pubblici in un progetto irrealizzabile: “e adesso chi paga?”. Ci viene ripetuto che mancano le risorse: non sarebbe il caso di imparare ad usare meglio quelle che la cittadinanza ha, nell'esclusivo e solo interesse della cittadinanza stessa?

8 commenti:

  1. Meglio un EMAS,che una bandiera blu!

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  2. Sono stufo di questi articoli “grillini” che gettano fumo negli occhi della povera gente, colmi di polemica e mai nessuna proposta veramente costruttiva, studiati a tavolino per infangare l’operato dell’avversario e tentare di fare breccia nella morale comune. Queste tecniche si basano su mezze verità che opportunamente manipolate e difficilmente verificabili dal cittadino comune tentano, con l’inganno, di creare consensi e falsi meriti e successi.
    Ci sarebbero molte cosse da dire in risposta a quest’articolo imbarazzantemente demagogico, ma mi limiterò a 2 semplici osservazioni a cui mi piacerebbe avere una risposta chiara, esaustiva e coincisa entrando anche nel merito tecnico degli argomenti.
    1- Si parla di “strada spianata del parco archeologico”. Cosa vuol dire? Avete trovato i fondi per scavare e portare alla luce tutti i reperti e rendere fruibile da tutti il parco? Avete un progetto CONCRETO che crea occupazione? Supponendo che abbiate una vaga idea di come fare tutto ciò, forse non sapete che i costi di tali interventi sono così elevati (parliamo di milioni di Euro), che è impensabile reperirli da risorse pubbliche (altrimenti il vero sito di Pompei oggi non sarebbe nelle condizioni in cui si trova) e il cittadino medio forse vorrebbe spenderli diversamente, magari per servizi sociali che sarebbero veramente utili alla comunità. E’ altrettanto impensabile pensare di reperirli da risorse private (come Project Financing) poiché sarebbe impossibile il rientro dall’investimento in un tempo ragionevole per un privato. Ma allora mi spiegate TECNICAMENTE cosa vorreste fare e soprattutto come?
    2- Parlate del centro commerciale come un “totano gigante, che avrebbe strangolato nelle sue spire i negozi del centro”, ma avete parlato con la solita gente comune, che rappresenta il 99% dei cittadini che non solo con i negozianti? Magari alla povera gente comune farebbe piacere, in tempo di crisi, poter risparmiare qualcosa, e magari avere a disposizione qualche decina di posti di lavoro VERI che si verrebbero a creare. O forse è meglio farci costruire un altro centro commerciale in un comune limitrofo, come è accaduto per il centro commerciale di Loreto, di fatto costruito nel territorio di Porto Recanati, ma che sta portando i suoi benefici occupazionali prevalentemente ai cittadini di Loreto?

    Benvengano sia il parco archeologico che il centro commerciale, l’uno non esclude l’altro, perche portano cultura, sviluppo e occupazione e oggi ne abbiamo bisogno più che mai. Tutto SI PUO FARE e SI DEVE FARE NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE e magari aderendo agli standard EMAS, ma NON INGESSIAMO LO SVILUPPO ED IL NOSTRO FUTURO CON SPECULAZIONI IDEOLOGICHE che non portano nessun beneficio alla comunità.

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    1. Caro Anonimo, ti rispondo come responsabile dell'ufficio stampa del Movimento Cinque Stelle di Porto Recanati, e dunque anche responsabile dell'articolo "imbarazzantemente demagogico".
      !. Abbiamo presentato i nostri progetti in un incontro pubblico, e da domani saranno scaricabili dal nuovo sito che stiamo per aprire (se esci dall'anonimato e mi dai la tua email, ti mando l'url). Nel progetto sul parco archeologico c'è descritto tutto, e trattandosi di un progetto tiene conto di ciò che si può e non si può fare.
      2. Alla gente comune farebbe molto più comodo fare acquisti sotto casa e senza usare l'auto. Una volta saliti in macchina, è indifferente andare a Grotte o a S. Maria di Potenza, non ti pare?

      Il centro commerciale non poteva coesistere col parco archeologico, in quanto si sarebbe fatto SOPRA l'area ancora da scavare, distruggendola per sempre. Il futuro non è nel cemento, ma nell'ambiente.

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    2. caro responsabile dell'ufficio stampa dei 5 stelle, ma tu non hai un nome?

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    3. peccato che la maggior parte della gente comune non abiti al centro e si possano permettere di fare la spesa ai negozietti sotto casa....

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  3. Tutti i partiti promettoni di fare qyesto o quello, ma kn quali risorse finanziarie? Le casse del comune sn sempre semivuote....e poi "spreco di energia e aumento di rifiuti"? Ma infatti senza centro commerciale la città nn avrebbe rifiuti vero? Ma x favore!!!!

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    1. Fra i progetti del Movimento Cinque Stelle, oltre al parco archeologico, c'è un sistema più spinto di riduzione e raccolta di rifiuti. Mi pare ovvio che piccoli negozi urbani producano meno rifiuti di un grande centro commerciale, per non parlare dell'inquinamento e degli sprechi energetici.

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  4. Ci sono candidati che sono venuti a chiedermi il voto dicendo di "stare con il PD"(senza precisare nella coalizione)poi ho scoperto che del PD sono solo Dezi,Cicconi,Stefanelli,Feliciotti.Un po' di correttezza!! Bbbbbbbbbbb

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