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giovedì 12 dicembre 2013

CHE PUZZA!!!!

Non bastava la problematica della protezione del litorale. Non bastavano le alluvioni. Ora abbiamo anche gli stormi di uccelli che hanno invaso la nostra cittadina e che stanno procurando un problema igienico ambientale a causa degli escrementi che invadono Corso Matteotti e che in assenza di piogge si seccano con tutta la loro acidità e corrosività.
Gli uccelli arrivano di pomeriggio in quantità mai viste prima. E popolano i pini del Corso bersagliando i malcapitati passanti di bisognini maleodoranti. C'é già chi propone di sostituire i Pini con altra specie di vegetazione. Non sappiamo quanto questo fenomeno durerà. Ma certo, qualcosa bisognerà pur fare.


24 commenti:

  1. c'è chi ha affrontato il problema ''storni'' prima di noi,non gli hanno sparati i raudi come suggerisce il sindaco,non fuggono dalle campagne per i cacciatori,basta consultare il sito della Lipu prima di aprire la bocca e dargli fiato.

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  2. i pini del corso sono stati massacrati durante il rifacimento del manto stradale,forse prendersene cura e potarli regolarmente potrebbe aiutare a mantenerli in salute piuttosto che invocarne l'abbattimento irresponsabile.

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  3. Per i storni proviamo ad allontanarli con il "grido d'angoscia"dello storno sentinella,oppure con dei falchi appositamente addestrati che sono già in uso in alcune parti d'Italia.sull'abbattere i pini,ho capito che era una battuta.....

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  4. È colpa dell'euro,dei politici e di Equitalia......

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  5. chissà com'è ...arriviamo sempre dopo a dover rimediare danni che con un pò di semplice lungimitanza si potevano evitare ! Già la natura ci fa regali certamente sgraditi, adesso abbattiamo tutti gli alberi a suo tempo massacrati , sacrificati da cemento e bitume perchè è colpa loro, e sostituiamoli con ciotole gigantesche o meglio ancora con rami di plastica.
    la cultura del verde proprio non si capisce!

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  6. Cinque commenti da censurare senz'altro, quelli qui sopra, e l'Argano avrebbe dovuto farlo perché sono un attentato alla sua onorabilità e a quella della città di Porto Recanati. E non si parli di democrazia, per giustificare tutto ciò che passa per la lingua della gente, perché democrazia non significa aprir bocca e dargli fiato ma dovere di informarsi prima di parlare. La democrazia si basa sulla razionalità dell'uomo, non sulla sua stupidità.

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    1. Io spero che tu non ti rivolgessi a me che ho dato due soluzioni adottate già dalla forestale e dalla lipu in altre città d'Italia

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    2. Caro argano dovresti censurare chi dà degli stupidi alla gente rimanendo anonimo come me!

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    3. No, Quirino, non ce l'ho con te per le soluzioni suggerite, ma mi piacerebbe sapere qual'è il tuo concetto di natura. Di solito chi smania per gli alberi non si commuove per tutto il resto del creato, quando gli si fa violenza. Prendi ad esempio i cacciatori: non ce n'è uno che non si scandalizzi di fronte ad un albero taglato, ma poi dà la caccia e uccide qualche migliaio di animaletti l'anno. Con gli alberi, ma non con tutta la vegetazione, si va sul liscio perché ci si fa una buona coscienza a buon mercato. Io sono uno di quelli che può sbagliare valutazione come tutti, ma che prima di dare il cervello all'ammasso vuol prima capire e poi vedere cosa c'è dietro. Il mito degli alberi è stato messo su dagli affaristi della green economy e delle energie pulite. Per il resto viva gli alberi e gli uccelli e gli animali e persino gli insetti, se non temiamo o non disdegniamo di sentirci noi stessi natura. Un saluto.

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    4. Il mio concetto di natura ecco lo:
      l'uomo è un fuscello,il fuscello più debole della natura,ma a cui la natura però ha donato il pensiero.
      Blaise Pascal

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    5. Dopo Pasquino c'è solo Quirino. Per il tizio "che prima di dare il cervello all'ammasso vuol prima capire e poi vedere cosa c'è dietro" dico solo che dietro non c'è proprio nulla proprio come il tuo intervento.
      Non ti basterà l'età media del pino di Corso Matteotti per riempirti di quella saggezza che vai tanto propagandando.

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    6. per fortuna l'argano non conosce la censura che tu concepisci come strumento per non disturbare l'onorabilità del manovratore

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    7. democrazia e censura vanno d'accordo?in quale libro e in quale scuola hai studiato?l'unico concetto che conosci bene è la stupidità.

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    8. anonimo delle 8.11, chi ti da tutta questa certezza? veramente pensi che l'argano sia il manovratore? io non volevo dirlo, quindi complimenti per il tuo coraggio.

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  7. Ma quei pini si trovavano lì da prima del rifacimento del corso e dell'asfalto.

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  8. Se è solo quella la cacca di cui lamentarsi.
    Tranquilli, ne arriverà ancora!

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  9. Vorrei replicare al vostro articolo in merito allo stormo di uccelli che riempie, giustamente, di guano, Portorecanati. Possibile magari che i cacciatori, uccidendoli nel loro territorio naturale, boschivo, di campagna, abbiano spinto queste creature verso il centro abitato, meno pericoloso per loro e comunque, differentemente accogliente rispetto al loro habitat naturale?

    Forse il non vietare la caccia in campagna, come da tanti e per tanti anni richiesto a questa giunta, abbia portato ai risultati odierni?

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  10. il divieto di caccia è nelle facoltà dei sindaci? Non penso proprio.

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  11. il solito anonimo...quello delle 9,36 .... sicuramente lui si, il piu' saggio di tutti quelli che scrivono, a tal punto da non dare mai soluzioni. ma con la pretesa di giudicare tutto e le opinioni di tutti !! il solito....guano !

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  12. LEGGERE ATTENTAMENTE ...(non solo superficialmente).....fino in fondo .
    chiaramente non sono Piero Angela...
    Da Wikipedia,
    Storno comune
    Lo storno comune (Sturnus vulgaris Linnaeus, 1758) è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia Sturnidae, originario dell'Eurasia ma introdotto in tutti i continenti tranne America Meridionale e Antartide.
    Lo storno è lungo circa 20–23 cm, ha un'apertura alare di circa 35–40 cm e pesa circa 70-90 g.
    Lo storno è originario dell'Eurasia e dell'Africa settentrionale, ma è stato portato dall'uomo anche in Nordamerica e Australia dove, grazie alla sua adattabilità, si è ambientato perfettamente. In Italia i primi avvistamenti di storno risalgono alla fine dell'Ottocento in Friuli e da allora la sua espansione non ha subito battute d'arresto, se si pensa che secondo alcune fonti oggi in Italia svernerebbero più di un milione di coppie. Vive nelle campagne ma anche nelle città. È STATO INSERITO nell'Elenco delle 100 specie INVASIVE PIù DANNOSE al mondo.
    È un uccello molto gregario e si riunisce in stormi che possono contare diverse centinaia di individui. Dopo aver trascorso l'intera giornata nei campi o nei parchi alla ricerca di cibo, la sera i gruppi di storni si dirigono verso i "dormitori", costituiti da canneti, gruppi di alberi, dove, prima di trascorrere la notte, si contendono chiassosamente le postazioni migliori.
    Talvolta gli stormi di questi uccelli vengono attaccati dal falco pellegrino dal quale si difendono con straordinarie evoluzioni di gruppo.Si nutre di insetti che cerca razzolando nel terreno, frutta come fichi, nespole, ciliegie, e olive, semi e talvolta di piccoli vertebrati.
    Lo storno effettua spesso più di una covata all'anno, per lo più 3. La femmina depone 4-9 uova azzurre che cova insieme al partner per un paio di settimane. Dopo una ventina di giorni dalla nascita, i giovani storni abbandonano il nido.
    Lo storno è un uccello che non può essere definito migratore, né stanziale, perlomeno in Italia. Infatti alcune popolazioni svernano nelle regioni dell'Italia meridionale per poi migrare nelle regioni settentrionali ai primi caldi, altre popolazioni sono stanziali.

    Lo storno è considerato un uccello nocivo per le coltivazioni di frutta e olive e per le semine. perché grandi stormi di questi volatili possono distruggere interi raccolti.

    Ciononostante, in Italia ed in molti paesi europei, lo storno è un uccello protetto.
    Inoltre studi recenti hanno dimostrato come le feci di storno, presenti in grosse quantità nei centri urbani (soprattutto sotto gli alberi scelti come dormitori), possano favorire la diffusione di alcune malattie micetiche, protozoarie, virali, parassitarie e batteriche.

    Per questi motivi sono in corso dei piani di controllo per limitare il numero di questi volatili soprattutto in prossimità delle città.

    UNA VOLTA I CACCIATORI NE LIMITAVANO L'ECCESSIVA QUANTITA' .. CACCIANDOLI..e cucinandoli,.. la polenta con gli osei che altri non sono che... storni, nonche' gli uccelletti alla diavola e olive nere.....


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    1. adesso dicci che cosa dobbiamo fare.

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    2. ...se non hai capito le ultime tre righe ....

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  13. per fortuna gli storni se ne sono andati,speriamo nella dea bendata che faccia ritirare le acque e ci restituisca la spiaggia...

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