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martedì 1 novembre 2011

ANCORA SULLA QUESTIONE DEI MEDICI DI BASE

Ritorniamo ancora una volta sulla questione irrisolta del caos regnante al poliambulatorio dove prestano servizio i nostri medici di base.
Lo facciamo pubblicando uno scritto che ci è pervenuto da "Cittadinanza Attiva" che ci fa presente che più di un anno fa si è occupata della problematica scrivendo al Servizio Salute della Regione Marche.
Per quanto ci riguarda, come Argano, abbiamo fatto il possibile; scrivendo ai responsabili della nostra ASUR. Con risultati, purtroppo, nulli.....

Pubblichiamo integralmente il testo della lettera:

                                                                 Porto Recanati, 21 aprile 2010

                                                                              
Preg.mo Signor
ALMERINO MEZZOLANI
Servizio Salute
Regione Marche
Via Gentile da Fabriano, 3
Palazzo Rossini
60125 ANCONA


                                                           
Oggetto: alcune proposte per la prossima convenzione regionale con i medici di base.

Si premette, per opportuna conoscenza, che Cittadinanzattiva di Porto Recanati e della bassa valle del Musone è regolarmente iscritta all’albo delle associazioni del Comune di Porto Recanati e il 31 ottobre 2008 ha ottenuto dalla Regione Marche con decreto n° 83 l’iscrizione nel registro regionale delle organizzazioni di volontariato sezione socio assistenziale e quindi la qualifica automatica di ONLUS.

Dal 18 giugno 2008 ha aperto, in collaborazione con l’ASUR 8, un Tavolo di Ascolto presso il Poliambulatorio di Porto Recanati, che è un punto di riferimento per critiche, giudizi, valutazioni che Cittadinanzattiva, dopo un opportuno filtro di merito, provvede a presentare periodicamente in forma sintetica e organica ai vari responsabili, mediatrice tra gli utenti e la direzione dell'ASUR 8 affinché, tenendo conto di quanto man mano si va raccogliendo, si possa, in un clima di fattiva e reciproca collaborazione, migliorare il servizio sanitario alla cittadinanza.

Alcuni problemi concernenti i rapporti tra i medici di base e i pazienti sono purtroppo irrisolvibili in quanto questi ultimi sono dei liberi professionisti.

Una delle lamentele più frequenti che il nostro Tavolo di Ascolto raccoglie, e non è certo una doglianza circoscritta solo a Porto Recanati, è quello della indisciplina che governa il ricevimento degli informatori del farmaco da parte dei medici di base.

Dato che lo sviluppo della Medicina di Gruppo costituisce, tra l’altro, una linea strategica di orientamento della sanità regionale, comporta la concentrazione dei medici di base nei poliambulatori: Case della salute, come a Porto Recanati, determina anche l’ovvia concentrazione degli informatori del farmaco nel medesimo ambiente.

I rappresentanti farmaceutici sono ricevuti dai medici di base in qualsiasi giorno della settimana, così come si presentano, con la cadenza di uno ogni due pazienti.

Tenuto conto che gli informatori in attesa di essere ricevuti sono, a volte, tre o quattro, ci sono pazienti che aspettano ore prima che arrivi il loro turno con prevedibile e giusta irritazione.

La soluzione di questo problema è stata sollecitata da tempo in occasione di incontri con la direzione dell’ASUR 8 e con lettere indirizzate alla medesima, ma il direttore, professore Pierpaolo Morosini, ci ha sempre spiegato l’impossibilità di un suo intervento che non fosse di semplice e amichevole persuasione, trattandosi appunto, come detto più sopra, di professionisti soggetti solo alle norme fissate dalla convenzione nazionale e regionale.

In parecchie altre regioni: Piemonte, Puglia, Sardegna, per esempio, sono già in vigore dei regolamenti che stabiliscono che i medici devono incontrare gli informatori del farmaco al di fuori degli orari di visita dei pazienti.

La richiesta di Cittadinanzattiva, a nome degli utenti del servizio sanitario, è quella di introdurre anche nella nostra regione una normativa come la suddetta da recepire nella convenzione regionale con i medici di base. 

La nuova sanità tende a spostare il baricentro dell’assistenza sanitaria fuori dall’ospedale perché in una società che cambia, come già da più parti autorevolmente affermato, le strutture sanitarie non possono restare le stesse ed è urgente quindi riconvertirle in strutture più consone alle nuove esigenze e, soprattutto, devono cominciare a pensare di tener conto di indici di gradimento.

Perché non introdurre, allora, nella convenzione regionale con i medici di base l’obbligo di condurre periodicamente: una volta all’anno per esempio, da parte, di una associazione di volontariato come Cittadinanzattiva, una indagine demoscopica sulla valutazione che i cittadini danno del servizio prestato dai medici di base della regione?

Inoltre abbiamo osservato che i pazienti sono particolarmente soddisfatti del metodo adottato da alcuni medici per organizzare il rapporto con loro: rubrica a disposizione del pubblico, su un tavolo accanto alla porta di ingresso dell’ambulatorio, sul quale ogni paziente scrive il suo nome per prenotarsi nel primo giorno e orario liberi, considerando mediamente la durata di una visita di dieci/quindici minuti o comunque stabilita dal medico stesso. Si eviterebbero così lunghe e defatiganti attese risparmiando tempo riducendo, altresì, quelle concentrazioni di persone in sala di attesa che inevitabilmente originano quel chiacchericcio e brusio di cui, a ragione, alcuni medici si lamentano. Sarebbe utile che tutti i medici di base adottassero questo criterio così semplice ed anche funzionale perché sperimentato ormai da tempo. Nel caso si presenti un paziente con una particolare urgenza è sottinteso possa entrare immediatamente. Se poi ci fosse una segretaria, pagata dai medici, (la spesa divisa in sei o sette non sarebbe poi così onerosa) che tenesse le varie rubriche sarebbe un qualcosa che darebbe un’idea di un salto di qualità nell’organizzazione dei rapporti tra pazienti e medici di base.

Però anche metodo dovrebbe essere indicato come obbligatorio nella convenzione per essere adottato da tutti.

Suggeriamo inoltre che ogni medico abbia registrato nel suo computer la situazione clinica del paziente della zona sanitaria in cui opera la cosiddetta presa in carico del paziente.

In convenzione andrebbe poi previsto che al momento del cambio di medico curante questi sia obbligato a rilasciare copia (cartacea o, meglio, informatica) della situazione clinica del paziente, così da favorire il cambio di professionista e garantire che il quadro sanitario sia tramandato completo e senza errori.

Questi sono i suggerimenti che la nostra esperienza sul campo ci ha spinto a darLe; il loro accoglimento nel contesto della prossima convenzione regionale con i medici di base avrebbe un costo praticamente irrisorio in confronto al sollievo e al risparmio di tempo che garantirebbe agli utenti del servizio sanitario.

Restiamo a disposizione per qualsiasi chiarimento possa essere necessario e cogliamo l’occasione per porgere cordiali saluti e congratulazioni per la riconferma al Servizio Salute della nostra Regione.



          Coordinatore                          

    Assemblea territoriale              

     Giuseppe Cappelletti                                                            

        Via B. Gigli, 29                                                 

         Porto Recanati                                                  

     Telef.: 327-3813113                                             

  pino.cappelletti@libero.it                                         




1 commento:

  1. La situazione attuale del poliambulatorio sottolinea la realtà della sanità pubblica. italiana Nel privato ovviamente si cerca di dare la precedenza al paziente, per ovvie ragioni economiche, relegando la visita degli informatori in orari dove solitamente si hanno buchi nell'agenda.
    L'esempio, per quanto riguarda la situazione poliambulatorio, sicuramente non può' calzare, in quanto periodi " morti" non ce ne sono, ma un possibilità potrebbe essere quella di accettare i vari rappresentati prima dell'orario delle visite.
    Anche l'informatizzazione delle cartelle cliniche è ormai una consuetudine nel privato, così come l'organizzazione dell'agenda da parte di una segretaria, si potrebbe azzardare anche l'informatizzazione della stessa, con prenotazioni on-line così da agevolare eventualmente i malati che possono effettuare il tutto da casa.

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