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sabato 25 giugno 2011

DIARIO DI GERMANIA PARTE 4: IL "MIRACOLO" VAUBAN

Se per caso un giorno capitate a Friburgo, non potete esimervi dal visitare Vauban.

Vauban - garage per bici

Situato a 7 minuti di comodo tram dal centro della cittadina, Vauban è un quartiere di circa 6mila abitanti che si estende nella periferia a sud-ovest di Freiburg. 
Questo agglomerato cittadino rappresenta uno dei più riusciti esempi di quartiere ecologico costruito con l'apporto determinante degli abitanti, utilizzando le più avanzate tecniche nel campo del risparmio energetico e della mobilità sostenibile.
Vauban - il quartiere senza auto...
Tutto il quartiere è dotato di elevati standard di riduzione dei consumi e un alto numero di unità abitative sono case passive o "energy plus", il che significa che producono più energia (pulita) di quanta ne richiedano. Non è finita: nel quartiere si trova un impianto di cogenerazione alimentato esclusivamente da trucioli di legno e gas naturale, agganciato alla rete del riscaldamento, mentre la riduzione del 60% delle emissioni di Co2 è garantita dalla coibentazione e dall'efficienza nell'utilizzo del calore. Numerosissimi sono gli impianti solari che a oggi sviluppano quasi il 70% dell'energia prodotta. L'acqua piovana viene raccolta e utilizzata per le case e per l'irrigazione del terreno.
Il servizio pubblico di tram è efficientissimo, i gruppi di partecipazione hanno promosso il car-sharing. L'uso dell'auto è molto ridotto: nella città di Friburgo vi sono 427 auto ogni 1000 abitanti. A Vauban 150 per 1000 abitanti. In Italia, per la cronaca, sono 592 ogni 1000 abitanti.
Le auto non sono parcheggiate nelle strade ma in due parcheggi multipiano.
Una buona distribuzione dei servizi di prossimità riduce il bisogno di muoversi dal quartiere: asili nido, scuole, mercato, centro sociale, sono tutti raggiungibili a piedi.
Vauban, insomma, ha dichiarato guerra al petrolio.
E sta dimostrando che un altro mondo è possibile.
Basta volerlo.

1 commento:

  1. Anni luce. Siamo lontani anni luce. Purtroppo nel nostro paese Italia i vari modelli di sviluppo sostenibile, peraltro già collaudati, non vengono neanche presi in considerazione.Anzi l'atteggiamento di chi amministra, davanti a questi esempi è quasi sprezzante, quasi si sentissero offesi dal paragone, come a dirgli che sono incapaci.
    Purtroppo con questa gente rimaniamo nel Medioevo.

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