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domenica 5 marzo 2017

BURCHIO: LA COSTRUZIONE DELL'HOTEL E' A (FORTE) RISCHIO?

POST IN UPDATE (RICEVO TELEFONATE...) 

Stamane ho letto su altri siti on line di informazione i primi dati sulla variante 2 del Burchio. Avendo anche io avuto la possibilità di leggere qualcosa in proposito alla proposta di variante presentata, pur con tutti i miei limiti (non sono un urbanista, non sono un architetto, non sono un geologo, ma comprendo l'italiano)  mi sono fatto un paio di idee.


La prima: la costruzione dell'Hotel, stante le condizioni attuali,  sembra essere a  rischio. Insomma, non è certa.

Ma facciamo un passo indietro. Sappiamo come la discussione negli ultimi tre anni si è sviluppata sull'affaire Burchio: chi proponeva il progetto e chi lo ha appoggiato ci ha parlato di "struttura unica in tutto il centro Italia", simile a quella esistente a  Cernobbio, di Hotel extra lusso con annessa imponente  sala conferenze. E di strutture sportive annesse e connesse comprensive di saloni wellness di assoluto livello. Insomma di una struttura decisamente di altissimo livello, volta a soddisfare le esigenze di un turismo elitario. Struttura che avrebbe fatto fare, anche grazie a quell'Hotel, un importantissimo salto di qualità al nostro turismo. Di questo abbiamo parlato.

Bene: tutto questo potrebbe non esistere. E, vi piaccia o no, non lo dico io. Ma è una ipotesi che gli stessi  proponenti della Variante prendono in doverosa  considerazione.

Apriamo però prima una piccola parentesi. Ad Agosto 2016, come il gruppo UPP aveva rilevato con un suo dettagliato comunicato, l'Autorità di Bacino delle Marche era intervenuta aggiornando la parte di PAI (Piano Assetto Idrologico) che riguarda in modo importante la collina del Burchio. Rivediamo insieme questo aggiornamento. Questa era la cartina del PAI sul Burchio prima dell'ultimo aggiornamento, cartina che ho "estratto" appunto dal comunicato di UPP:



E questa è la cartina della collina dopo l'aggiornamento del PAI dell'Agosto 2016:


Come potete vedere sono aumentate nella parte ovest della Collina (ovvero quella che dovrebbe essere interessata dalla costruzione dell'Hotel e delle relative strutture sportive connesse) le parti rosse.
Cosa sono queste parti rosse?
Sono zone che l'Autorità di Bacino classifica come R3 (rischio idrogeologico elevato) e dove non dovrebbe essere possibile poter edificare.

Prelevo e pubblico, ad ogni buon fine, quanto riportato dal sito internet dell'Autorità di Bacino Marche:

"In linea generale l’articolato normativo propone, per le aree in cui  l’attuale  stato delle conoscenze evidenzia un livello di pericolosità elevata o molto elevata, il mantenimento dell’attuale edificato e una notevole limitazione alle previsioni edificatorie degli strumenti urbanistico-territoriali, prevedendo nel contempo, per alcune zone urbanistiche, una procedura di intesa per la verifica della loro compatibilità con la pericolosità dell’area (per le aree a rischio esondazione si è individuato un unico livello di pericolosità, considerato elevato, assimilabile a piene con tempi di ritorno pari a 200 anni). Invece laddove evidenziato un livello di pericolosità basso si prevede la possibilità di attuazione delle previsioni dei predetti strumenti urbanistico territoriali.


Pertanto ero curioso di leggere gli atti relativi alla Variante 2 del Burchio per vedere come i proponenti potessero in qualche modo aggirare questo importante vincolo imposto, dall'Agosto 2016, dall'Autorità di Bacino Regionale.

E ho scoperto un po' di cose. Ho scoperto innanzitutto che alle attuali condizioni, la stessa Coneroblu ammette che non si può procedere con la costruzione dell'Hotel. Troviamo infatti scritto  nella  relazione che accompagna la variante:

"Di conseguenza dalle indagini e dalle elaborazioni riportate nella allegata relazione geologica-geormofologica risulta la fattibilità del progetto con realizzazione di interventi di mitigazione in base alla previsione del PAI precedente.

Con l'Agosto 2016 la nuova perimetrazione del PAI prevede una vasta zona classificata come F-16-002-P3, che potrebbe escludere (se confermata questa previsione dopo le norme di salvaguardia attualmente vigenti), una delle due zone edificabili.
Al momento si prende atto di codesta previsione.

Nello studio geologico allegato a questa variante, supportato da indagini, monitoraggi sul campo e prove di laboratorio, l'ipotesi delle riperimetrazione effettuata dalla Regione Marche, è stata osservata e controdedotta ed è stata fornita una ipotesi concreta di salvaguardia: si rimanda agli elaborati del geologo per meglio comprendere quanto descritto"


Cosa ci stanno dicendo con quello che vedete scritto sopra? Ci stanno dicendo che previo  quanto previsto dal PAI a seguito di variante apportata nell'Agosto 2016, sulla parte ovest della collina per il momento, non si può costruire. E loro ne prendono atto.  Ovviamente, dalle parti della Coneroblu vogliono essere ottimisti e  possibilisti. Infatti scrivono: "che potrebbe escludere (se confermata questa previsione dopo le norme di salvaguardia attualmente vigenti) una delle due zone edificabili (ovvero quella ovest che sopra avete visto con la retinatura rossa R3)

Che cosa ha fatto la Coneroblu per ovviare a questo problema? Da quanto ho capito ha inviato delle controdeduzioni all'Autorità di Bacino, chiedendogli,  molto probabilmente, tramite documentazione elaborata da propri esperti geologi, di rivedere il PAI (almeno così ho capito e spero di non sbagliare). Infatti si cita una "ipotesi concreta di salvaguardia", che dovrebbe confermare la possibilità di un cambio valutazione da parte del PAI.
Ne deduco che gli esperti di parte abbiano fornito all'Autorità di Bacino uno studio con  tutti gli elementi e una abbondante documentazione prodromica alla dimostrazione che, a loro parere, quella parte di collina sia comunque edificabile. Ma resta il fatto che, ad oggi, non lo è.

E qui sorge la domanda delle domande:  può una pubblica, terza e indipendente Autorità di Bacino,  rivedere un Piano di Assetto Idrologico su richiesta di un privato?

La risposta è: non lo so.

Essendo totalmente ignorante in materia, mi astengo da commenti che potrebbero non avere un minimo di fondamento.  

Del resto la Coneroblu sembra prendere atto di questa cosa quando nella relazione annessa alla Variante 2 del Burchio scrive:

"La volumetria differenza tra quella totale prevista (mc 78.740) e quella impiegata in questa variante (mc 47.305) è pari a mc 31.435. Tale volumetria potrà essere eventualmente utilizzata con successiva variante una volta definita la perimetrazione del PAI.



In pratica e in soldoni, se ho capito bene, ci stanno dicendo che intanto, una volta incamerata la variante che comunque interessa la collina provvederanno ad edificare la parte est della collina (quella verso la strada che conduce a Villa Gigli) con i villini ad uso turistico. E solo se il PAI, eventualmente, rivedrà la perimetrazione (della zona dove a seguito di modifica non si può, stante le attuali condizioni,  costruire), si utilizzerà anche quella porzione di volumetria.

Detto in maniera molto più chiara e semplice: la costruzione dell'Hotel oggi è  in discreto dubbio. E la decisione se edificarlo o meno è tutta in mano all'Autorità di Bacino che nell'Agosto ha emesso sulla materia un verdetto abbastanza spietato:  zona R3 - non edificabile. Autorità di Bacino alla quale la Coneroblu si è rivolta per un ravvedimento di parere.

E questa, tutto sommato, mi sembra una importante novità.

UPDATE AL POST (ALMENO FACCIAMO CHIAREZZA)

Mi hanno chiamato dai vertici rappresentanti la Società Coneroblu. Specificando che  l'edificazione dell'Hotel rimarrebbe comunque sopra (e non interessato) alla zona PAI a rischio R3. Rimarrebbero pertanto colpite, rispetto al progetto originario, dalle misure del Pai, le strutture sportive prospicienti e immediatamente sotto lo stesso Hotel. Così come rimarrebbe colpita, rispetto al progetto originario, la costruzione di un secondo stralcio di villette e un pensionato di lusso che era originariamente previsto. Pertanto l'Hotel si erigerebbe immediatamente sopra (e vedendo la mappa presumo  nel confine) della zona interdetta alla costruzione in seguito alle modifiche del PAI. 









11 commenti:

  1. In poche parole:di sicuro un bel alveare destinato a diventare un simil cimitero.

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    1. Ma ai portorecanatesi queste cose piacciono da sempre. Vedi Hotel House, casette dei pescatori e "Colosseo Rozzi".

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  2. Allora se non fanno l hotel...per adesso...decade il concetto turistico.Le villette non servono a nulla...ci sono cantieri fermi.

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  3. Le controdeduzioni alle osservazioni dell'Autorità di Bacino sono analoghe a quello che si possono fare in un qualsiasi Comune nella fase di approvazione del Piano regolatore. Conseguentemente gli esiti non sono scontati, in un senso o nell'altro.

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  4. E' chiaro che la Conero Blu le tenti tutte le strade possibili per realizzare il suo ptogetto di edificazione anche se per stralci,quello che non e'chiaro invece e'la ferma volonta dell'amministrazione di concederla.....o forse e' .....troppo chiaro!!

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    1. A questo punto, da parte del Comune, siamo di fronte alla ferma volontà - oppure obbligo? Necessita politica? - di portare a casa la variante a prescindere da quello che si possa costruire, che siano giostre, palazzi, chioschi, maneggi...

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    2. Sono completamente d'accordo con te.
      Penso che lo siano anche quelli che ....non sono d'accordo.
      Ma mai lo ammetteranno....sono con loro stessi.

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    3. se non si fa la variante ... chi paga il marciapiede inutile ? Il comune ... o chi aveva approvato?

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    4. Sono disposti a giocarci si la faccia,l'onore e le maledizioni che verranno da tantissimi concittadini.per il bene del turismo?è veramente una balla colossale!!!!

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  5. Fossi in te per togliermi ogni dubbio andrei a intervistare Sindaco e Vice così potrai avere una risposta alle tue domande che in verità mi sembrano un tantino ..........

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  6. Leggo del "pensionato di lusso" indicato nel progetto e mi viene da sorridere. Chissà da dove verranno quei pensionati. Di certo non sono quelli che fanno spesa al discount o che fanno la fila alla posta per ritirare la loro pensione.

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