Ricevo e molto volentieri pubblico la nota che mi è pervenuta dai registi del film Homeward Bound:
Homeward Bound non è solo
un film, è un progetto sociale, è un’ opportunità.
Il film è parte,
infatti, di un’importante ricerca azione sociale partecipata
coordinata da Giorgio Cingolani e Claudio Gaetani, docenti
universitari e registi, che ha portato alla realizzazione di questo
progetto nel quale i ragazzi adolescenti che vivono all’Hotel House
di Porto Recanati hanno avuto modo di formarsi, raccontarsi e
rappresentarsi in un mix di realtà e finzione attraverso il mezzo
cinematografico.
Il film è il risultato
principale di questo progetto svolto con la supervisione
dell’Università degli Studi di Macerata e che ha ottenuto il
patrocinio di Amnesty International, della stessa Università degli
Studi di Macerata, del Comune di Porto Recanati, di Ombudsman della
Regione Marche, della Commissione Pari Opportunità della Regione
Marche, della CGIL della Provincia di Macerata e di ANOLF/CISL
Regione Marche.
Tutto il gruppo di
professionisti raccolto attorno ai due registi, ha messo
gratuitamente a disposizione la propria esperienza e le proprie
abilità e risorse per creare e sviluppare un lavoro collettivo e
partecipato, un percorso di formazione che trova nella realizzazione
della pellicola uno dei passaggi di un lavoro molto più ampio e
significativo. Giorgio Cingolani e Claudio Gaetani, infatti, hanno
raccolto intorno a loro un gruppo di addetti ai lavori e un nutrito
gruppo di adolescenti e insieme si sono confrontati, conosciuti,
hanno condiviso un esperienza lunga più di un anno che ha portato
alla realizzazione di un lungometraggio.
Il film nasce dalle
storie raccontate dai ragazzi, in parte vere, in parte inventate, in
parte sognate. Quelli che vediamo sullo schermo sono i racconti, i
sogni di un gruppo di adolescenti che vive in un palazzo-ghetto ai
margini della città, un palazzo che a volte è casa, a volte è
prigione; che per loro è motivo di scappare ma anche protezione e
nascondiglio. Adolescenti che quel ponte sul fiume, che li divide
dalla città, lo attraversano nelle due direzioni per ricongiungere i
due mondi di cui sono parte loro malgrado ancora in cerca della loro
identità.
Ragazzi che non sono
diversi dai loro coetanei, che ammucchiano i vestiti nell’armadio,
vanno a scuola, fanno sport, che sognano l’amore, l’amicizia e
persino il denaro facile. Che devono affrontare ogni giorno le sfide
della vita e che ogni giorno quella vita la sfidano.
Gli adolescenti ritratti
nel film sono di passaggio in uno stato adolescenziale e nel luogo in
cui vivono, alla ricerca della loro stabilità. In arrivo da un paese
che era casa loro, residenti in un palazzo che ora li ospita e alla
ricerca di quella che è la loro vera “Strada verso casa”, quella
che li porterà a vivere la loro vita.
Questo progetto vorrebbe
accompagnarli per un tratto della loro strada, senza guidarli in
nessuna direzione se non quella della consapevolezza delle
opportunità e delle loro capacità di afferrarle.
Per tutte le informazioni sul film/progetto Homeward Bound
cliccate qui.
Quando lo potremo vedere?
RispondiEliminaIl 13/10 ore 21.00 al Multiplex di Piediripa. Il 25/10 al Kursaal di Porto Recanati.
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