QUESTO E' UN BLOG "DI PANCIA", SIA CHIARO


Questo blog non è una testata giornalistica ed è aggiornato senza nessuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Gli autori, inoltre, non hanno alcuna responsabilità per quanto riguarda i siti ai quali è possibile accedere tramite i collegamenti posti all'interno del sito stesso, forniti come semplice servizio agli utenti della rete. Lo stesso per i siti che forniscono dei link alle risorse qui contenute. Il fatto che questo blog fornisca questi collegamenti non implica una tacita approvazione dei contenuti dei siti stessi, sulla cui qualità, affidabilità e grafica è declinata ogni responsabilità. Gli autori dichiarano di non essere responsabili per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, non sono da attribuirsi agli autori, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Gli autori del blog si riservano il diritto di rimuovere senza preavviso e a loro insindacabile giudizio commenti che risultino offensivi, volgari, blasfemi, inutili, altamente provocatori o che abbiano contenuti di natura pubblicitaria. Inoltre, gli autori non sono in alcun modo responsabili del contenuto dei commenti inseriti dagli utenti del blog: questi ultimi, pertanto, se ne assumono la totale responsabilità.

martedì 11 ottobre 2016

HOMEWARD BOUND ESCE IN SALA

Ricevo e molto volentieri pubblico la nota che mi è pervenuta dai registi del film Homeward Bound:



Homeward Bound non è solo un film, è un progetto sociale, è un’ opportunità.

Il film è parte, infatti, di un’importante ricerca azione sociale partecipata coordinata da Giorgio Cingolani e Claudio Gaetani, docenti universitari e registi, che ha portato alla realizzazione di questo progetto nel quale i ragazzi adolescenti che vivono all’Hotel House di Porto Recanati hanno avuto modo di formarsi, raccontarsi e rappresentarsi in un mix di realtà e finzione attraverso il mezzo cinematografico.

Il film è il risultato principale di questo progetto svolto con la supervisione dell’Università degli Studi di Macerata e che ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International, della stessa Università degli Studi di Macerata, del Comune di Porto Recanati, di Ombudsman della Regione Marche, della Commissione Pari Opportunità della Regione Marche, della CGIL della Provincia di Macerata e di ANOLF/CISL Regione Marche.

Tutto il gruppo di professionisti raccolto attorno ai due registi, ha messo gratuitamente a disposizione la propria esperienza e le proprie abilità e risorse per creare e sviluppare un lavoro collettivo e partecipato, un percorso di formazione che trova nella realizzazione della pellicola uno dei passaggi di un lavoro molto più ampio e significativo. Giorgio Cingolani e Claudio Gaetani, infatti, hanno raccolto intorno a loro un gruppo di addetti ai lavori e un nutrito gruppo di adolescenti e insieme si sono confrontati, conosciuti, hanno condiviso un esperienza lunga più di un anno che ha portato alla realizzazione di un lungometraggio.

Il film nasce dalle storie raccontate dai ragazzi, in parte vere, in parte inventate, in parte sognate. Quelli che vediamo sullo schermo sono i racconti, i sogni di un gruppo di adolescenti che vive in un palazzo-ghetto ai margini della città, un palazzo che a volte è casa, a volte è prigione; che per loro è motivo di scappare ma anche protezione e nascondiglio. Adolescenti che quel ponte sul fiume, che li divide dalla città, lo attraversano nelle due direzioni per ricongiungere i due mondi di cui sono parte loro malgrado ancora in cerca della loro identità.
Ragazzi che non sono diversi dai loro coetanei, che ammucchiano i vestiti nell’armadio, vanno a scuola, fanno sport, che sognano l’amore, l’amicizia e persino il denaro facile. Che devono affrontare ogni giorno le sfide della vita e che ogni giorno quella vita la sfidano.

Gli adolescenti ritratti nel film sono di passaggio in uno stato adolescenziale e nel luogo in cui vivono, alla ricerca della loro stabilità. In arrivo da un paese che era casa loro, residenti in un palazzo che ora li ospita e alla ricerca di quella che è la loro vera “Strada verso casa”, quella che li porterà a vivere la loro vita.

Questo progetto vorrebbe accompagnarli per un tratto della loro strada, senza guidarli in nessuna direzione se non quella della consapevolezza delle opportunità e delle loro capacità di afferrarle.


Per tutte le informazioni sul film/progetto Homeward Bound cliccate qui.

2 commenti:

  1. Quando lo potremo vedere?

    RispondiElimina
  2. Il 13/10 ore 21.00 al Multiplex di Piediripa. Il 25/10 al Kursaal di Porto Recanati.

    RispondiElimina