La paura é che se dal punto di vista meteorologico l'autunno/inverno si presenta con mareggiate che si verificano ai primi di settembre e che provocano i danni che potete verificare dalle foto che pubblichiamo, scattate ieri tra Masaya, La Rotonda e Chalet Mauro, questa volta, forse, non la racconteremo. E il mare se ne sbatterà altamente delle lungaggini della politica e degli sviluppi delle diatribe tra assessori regionali e sindaco sul da farsi in materia di protezione della nostra costa. Agirà indisturbato e implacabile. Cancellerà strutture e attività. Minaccerà perfino la ferrovia. Vorremmo essere accusati di essere diabolicamente pessimisti.
Ma ora forse non si può più dire "non c'é più tempo".
Ora, purtroppo, si può solo dire "abbiamo avuto tempo, ma lo abbiamo sfruttato male".
Con buona pace di tutti i comunicati emessi negli ultimi tempi e delle lotte intestine sull'accaparrarsi i meriti di un qualcosa che non si é fatto e che, nel breve, non si farà.
"Abbiamo avuto tempo,ma lo abbiamo sfruttato male".
RispondiEliminaTutto li,ne di più ne di meno.
E il tempo è quello intercorso tra le concessioni date a costruire dove si sapeva quello che sarebbe successo fino a quando il mare nel novembre 2008 e dicembre 2008 ci ricordò paurosamente di essere ancora lì,dopo una decina d'anni di riposo.
E abbiamo buttato milioni di euro in mare in ripascimenti inutili quando ai sapeva che erano inutili. Il 16 settembre manifesteremo pacificamente davanti la sede della regione marche per chiedere che si diano una mossa con questa modifica del piano di difesa della costa che hanno promesso ad aprile dopo il crollo del palm beach. Ci sono quei 4 milioni e passa, vediamo di usarli bene.
RispondiEliminaIl solito bagnino.
Le mareggiate distruttive sono cominciate alla fine del XIX secolo e vanno sempre più aumentando fino a quando nel 2150 sarà tutto sommerso, come prevedono geologi e meteorologi. Quindi si dovrebbe cominciare per ora ad arretrare tutto. Poi non dite che non vi avevo avvertito!
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