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lunedì 17 giugno 2013

DOVE VANNO I CINQUE STELLE?

E allora sì. Apriamolo un dibattito serio. Perché tra un anno a Porto Recanati si vota. E perché se la politica non fosse improvvisamente impazzita e avesse un minimo di filo conduttore con il passato, allo stato attuale delle cose, non ci sarebbe alcun dubbio sul fatto che alle prossime amministrative uscirebbe vincitore, nel nostro paese, un candidato del Movimento a 5 Stelle.
Ricordiamolo: alle ultime politiche il movimento che fa capo a Beppe Grillo ha portato a casa il 32 per cento dei consensi tra i portorecanatesi. Un dato impressionante, inquadrabile come un vero e proprio plebiscito. Poi, però, quando si vota per le Comunali, bisogna riempire le caselle. A Porto Recanati serviranno 12 nomi presentabili, cui affidare un paese. E a quel punto il Movimento non rappresenterà più il mezzo per sfogarsi contro una politica genericamente avida, sprecona e arraffona. No, a quel punto bisognerà scegliere il concittadino, grillino o meno, che riterremo capace di governare la nostra città. Ecco, a tal proposito, guardiamo un po' cos'è successo nella tornata elettorale di domenica scorsa e confrontiamo i dati con le ultime elezioni politiche. Il risultato che si ottiene è drammatico per il Movimento 5 Stelle:


Allora, parliamoci chiaro, non sappiamo quanto si possa esultare per aver conquistato Assemini e Pomezia. Facendo girare su migliaia di bacheche Facebook di elettori grillini il manifesto che vi alleghiamo sotto, nel quale Pomezia viene data in Abruzzo quando è sempre stata nel Lazio. Perché poi, tra l'altro, alla debacle elettorale, si uniscono aspetti comici....


Tornando seri, se fossimo noi, il Movimento 5 Stelle, faremmo un'altra riflessione. Proveremmo a capire dove si sta sbagliando. Cercando di comprendere perché, al successo clamoroso delle politiche, non sia corrisposta una conferma nel voto locale. A Catania, il Movimento è passato dal 31,90 delle politiche di febbraio al 3,2 delle amministrative di domenica scorsa. Più che un crollo, un'estinzione in 90 giorni.
Un movimento serio che si marca come "nuovo", e che vuole prendersi responsabilità di governo, deve avere la capacità di far maturare una discussione interna su questa vera e propria debacle. Non può classificarla a prescindere come una vittoria per essersi aggiudicato un paio di cittadine di medie dimensioni. Perché così facendo si assimilerebbe agli odiati "vecchi" partiti. Che vedevano comunque la vittoria anche nelle peggiori sconfitte elettorali. No, dai 5 Stelle, ci aspettiamo tutti qualcosa di diverso! Un linguaggio politico nuovo! Facce nuove e preparate! Che sappiano però anche analizzare proficuamente un trend negativo che non può più essere  minimizzato.
La discussione è aperta. Su questo blog. E lo diciamo subito: se qualcuno ci vuole accusare di avercela con il Movimento a 5 Stelle, sappia che sbaglia. Vogliamo soltanto sentire la vostra su un argomento caldo e importante. Costruttivamente, se è possibile. A voi la parola.

19 commenti:

  1. La sconfitta elettorale, è di questo che si tratta nessuno dice il contrario, è frutto dei fattori che tutti gli analisti elencano:
    1)DIFFERENZA TRA LE POLITICHE E LE AMMINISTRATIVE: alle politiche ci si schiera come dei tifosi dietro il leader di turno, quello che viene bene in televisione e che avanza una proposta che sembra credibile, una qualunque proposta! Infatti sono stati favoriti (in termini relativi perchè va considerata la straordinaria astensione) il PDL che ha un leader carismatico che da vent'anni ci da la ricetta e con la sua forza mediatica riesce a far dimenticare quello che ha combinato; ed il Movimento 5 Stelle che ha un leader carismatico che fa le sue proposte (per la prima volta) e che sull'onda di una straordinaria partecipazione dal basso diventa il primo partito. Il PD non fa proposte per paura di spaccarsi (in quanto ha 5 o 6 anime incompatibili fra loro) ed infatti “non vince” le elezioni per le quali si era già proclamato vincitore. Alle amministrative invece conta il radicamento sul territorio ed il giudizio che la gente da in ordine alle passate amministrazioni. Il PD è molto radicato, in molti comuni ha ben governato e pertanto vince (sempre in termini relativi tenendo conto della ancor più grande astensione). Mentre i partiti leaderistici perdono non potendo esprimere altrettante personalità in ogni comune. Per il PDL che aveva già governato molti comuni evidentemente c'è stato un giudizio negativo rispetto a quanto fatto, per il M5S, essendo un partito nuovo hanno influito altri fattori. Il non radicamento sul territorio perchè in molte città andate al voto il M5S era appena nato, non radicato, non conosciuto, la rappresentazione di quello che accade a Roma che ha gettato luci negative e la convinzione mediatica di trovarsi di fronte a degli incompetenti (solo perchè non vengono bene in televisione), nonché la convinzione di molti elettori che anche il M5S fosse nato in ottica antiberlusconiana e che pertanto al di là delle dichiarazioni di non volersi alleare sarebbe poi confluito nel PD (l'M5S invece è nato perchè dopo una vera e propria lotta perchè il Partito Democratico cambiasse rotta e troncasse con la tendenza ha divenire un partito liberista puro e che dava troppo ascolto a molte lobbies – ricordate la candidatura di Grillo alle primarie rifiutata? - si è convinto che entrambi gli schieramenti vadano messi all'opposizione). Se alle elezioni fossero andati comuni in cui il Movimento è più radicato, perchè gli attivisti hanno iniziato prima la loro opera, (come ad esempio Osimo o Jesi per riportarci al nostro territorio) il risultato sarebbe stato ben diverso, perchè gli elettori avrebbero collegato le facce alle giuste battaglie intraprese da giovani competenti e motivati.
    Continua....

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  2. 2)QUESTIONE STAMPA: va poi detto che l'essere “antisistema” del M5S, la battaglia per combattere il finanziamento pubblico ai giornali e la strategia di non andare ai talk show hanno fatto schierare compatta la stampa (e soprattutto gli editorialisti cerchiobottisti che dichiarandosi di sinistra hanno sempre favorito, giustificato e lodato l'eversore di Arcore) contro il Movimento, tanto che oggi i parlamentari pentastellati che hanno una percentuale maggiore degli altri di laureati, di donne e di giovani, vengono dipinti come (e ormai nell'immaginario della gente sono) degli incompetenti. I “grandi” giornalisti dei grandi quotidiani sono geneticamente portati a rifiutare che il sistema (dei finanziamenti, delle strane proprietà editoriali etc.) venga scardinato perchè su questo sistema hanno rendite enormi in termini di notorietà, di ricchezza e di prestigio personale che comportano un potere, non è un caso che nello scandalo affittopoli ve ne siano alcuni e non è un caso che i loro figli siano favoriti nelle carriere universitarie, politiche e quant'altro. Per chi ha in mano un megafono è facile sovrastare la voce degli altri. E' facile per giornali e televisioni far apparire i “grillini” come persone che gridano, che la maggior parte delle volte dicono “cazzate” o come persone che si sentono superiori agli altri. Ma così non è. Gli attivisti studiano le norme (perchè siamo antisistema ma sappiamo che la legge tutela i deboli), discutiamo, votiamo, invitiamo esperti e i nostri obiettivi sono chiari.
    3)MANCANZA DI DEMOCRAZIA: altra questione è dovuta ad una necessità del Movimento, quella di avere una guida forte che tenga le redini ben salde sui principi generali che ci siamo dati tanto da arrivare quasi a negare la democrazia interna. Lo ammetto, arrivare a censurare anche solo delle opinioni, in condizioni normali, non sarebbe accettabile. Tuttavia il nostro Movimento è appena nato e senza una guida forte, che ci porti al di là del guado, verrebbe distrutto dalla forza degli altri. A livello locale, una volta rispettate le tre o quattro regole generali (una testa un voto, no alle tessere, fedina penale pulita, non aver fatto più di un mandato e no a tesserati di altri partiti), nessuno ingerisce nelle scelte fatte dagli attivisti locali. A livello nazionale a mio parere occorre (in questa situazione straordinaria ed in via temporanea) l'accentramento delle decisioni.
    Continua ...

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  3. 4)COSA FARE ADESSO? Ora il Movimento non deve far altro che continuare, a livello locale, le sue battaglie (con la speranza che si parli anche di queste oltre che delle sue divisioni), le sue riunioni e le sue iniziative. Gli attivisti devono continuare a studiare a partecipare e a darsi una organizzazione minima che consenta di pretendere l'uno dall'altro quella competenza, quella serietà e quell'onestà riconosciuteci. Quello che gli altri devono aspettarsi da noi è che saremo coerenti con ciò che diciamo e con le nostre idee. Il Movimento non fa alleanze perchè sa che gli eventuali alleati non potrebbero accettare (per loro natura) molte delle nostre scelte. La contrarietà a seguire missioni internazionali di guerra nell'esclusivo interesse di altre nazioni, la contrarietà all'acquisto di aerei con soldi che non abbiamo, il mutamento di rotta della politica estera (ad esempio non si comprende perchè l'Italia appoggi il boicottaggio dell'Iran essendo la seconda esportatrice in quel paese, essendo lo stesso l'unica democrazie di quell'area e avendo rapporti storici con la sua classe dirigente da Mattei in poi). Questi temi non potrebbero essere seguiti (se non a parole) da altri, ad esempio dal PD (è di oggi la notizia che Napolitano si dimetterebbe se il PD mollasse il PDL per allearsi con i transfughi del Movimento – è chiaro che tale minaccia deriva dal fatto che il nostro Presidente si è posto come garante dell'alleanza con gli americani e dei loro interessi strategici). Oppure, per tornare a noi, come si comporterebbe il PD come eventuale alleato del M5S sui temi delle municipalizzate, sulla contrarietà del Movimento alla privatizzazione dei servizi pubblici? Cosa direbbe se pretendessimo dall'alleato regole serie per evitare ad esempio che un assessore regionale alla sanità possa possedere (tramite parenti) società che operano nell'ambito della sanità locale? Cosa penserebbe se avanzassimo proposte relative al “consumo di territorio” e alla “decrescita guidata”?
    5)A PORTO RECANATI? Prima della fine del mese gli attivisti storici del Movimento locale parleranno per la prima volta delle prossime elezioni a Porto Recanati e voteranno la condotta da seguire. Il sottoscritto ritiene, e proporrà, che il Movimento debba presentarsi a Porto Recanati perchè ha un programma ben studiato e valido e le competenze per realizzarlo ... la trasparenza amministrativa, il risparmio delle risorse che non appartengono a chi vince le elezioni ma a tutti, ma anche i bagni pubblici e le piste ciclabili. Siamo sicuri che anche gli altri schieramenti avranno buone proposte e persone degne, molti punti dei loro programmi coincideranno con i nostri, ma oggi il Movimento ha la responsabilità di realizzare ciò che dice e (per il sottoscritto) le alleanze con altri non lo garantiscono. Non per cattiva volontà dei politici locali ma perchè molti dei temi che ci stanno a cuore potrebbero trovare ostacolo nelle strategie dei vecchi partiti a livello regionale o nazionale.

    Quanto sopra riflette la mia opinione personale, il Movimento se deciderà di farlo si esprimerà con un comunicato stampa. Scusate per la lunghezza.

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    1. La tua analisi profonda e puntuale ti fa onore, Maurizio. Forse non hai il dono della sintesi, sicuramente hai quello della chiarezza. Spero che gli svariati anonimi di p.recanati si rendano conto che sei una risorsa per questa comunita' e magari comincino a tirare fuori la testa dalla sabbia.

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    2. Caro Maurizio, che siete persone oneste ve lo dite da soli. Ti ricordo che il ritornello non è nuovo e che voi a fare certi discorsi sull'onestà arrivate da buoni ultimi perchè prima di voi non c'è partito o movimento che non li abbia fatti. Per il resto lasciami dire che di politica ne masticate poca e che quelli che voi dite essere i vostri punti di forza in effetti altro non sono che banalità, slogan dettati dalla volontà di disinformare o per prendere l'applauso facile soprattutto dalla sinistra più retriva. Si vede dalla disinvoltura con la quale tu stesso parli di politica estera mostrando di non capirmne granché.Ti conviene parlare delle piste ciclabili e della differenzia<ta se vuoi uscire un po' più interessante dall'equivoco in cui ti sei cacciato.

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    3. Ti sei dimenticato di firmarti "Ministro degli interni" o "Docente di scienze politiche". Tutti svelti siete e buoni solo a criticare...poi però nemmeno vi firmate!

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    4. Anonimo del 22/06/13 ore 20:46 sentenzi ma non argomenti! Qualche libro l'ho letto anch'io dimmi dove secondo te sbaglio e ne parliamo. Se no ci diciamo a vicenda che non capiamo nulla e finisce qui.

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    5. Caro Anonimo non pretendiamo l'esclusiva sull'onestà. Ho specificato che negli altri schieramenti ci sono persone più che degne. Almeno però dacci il beneficio del dubbio, ammenochè non conosci qualche scorrettezza di qualche appartenente al m5s di Porto Recanati. In questo caso faccela sapere (in modo circostanziato e magari senza l'anonimato). Grazie

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  4. Se uno per ignoranza o malafede dice su facebook che Pomezia è in Abruzzo non è che automaticamente tutto il movimento per cui vota è fatto da cretini. Quando arrestarono per stupro un segretario locale del PD il Giornale accostò ambiguamente il partito al reato. Se è questa l'informazione....

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  5. Alle vostre domande risponde Travaglio:
    http://www.cadoinpiedi.it/2013/06/17/travaglio_ecco_cosa_sta_facendo_il_movimento_5_stelle_in_parlamento.html

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  6. loro dicono che non andranno con nessuno,io dico che così non andranno da nessuna parte!

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  7. Resta il fatto che hanno fatto più opposizione i 5 stelle locali in pochi mesi che la vera opposizione in consiglio comunale. L'iniziativa sull'acqua pubblica è da lodare, poi solo loro si sono schierati così fortemente contro l'armamento dei vigili (a proposito, è stato solo un bello slogan elettorale?!).

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  8. Signora Giulia, lei ha ragione, ma firmarsi serve soltanto a soddisfare la propria vanità. Si firmano quelli che vogliono popolarità o che credono di dire cose strabilianti. Soprattutto si firmano sempre i capi partito per accalappiare qualche gonzo alla propria causa. In fondo si tratta di giocare un po' con le opinioni, il portatore delle quali non importa chi sia. Se fosse per me non solo mi presenterei di fronte a lei di persona, ma la inviterei anche a cena. A patto che non si parli di politica e di tuttri i faccendieri, chi più chi meno, che le ruotano attorno. Si ricordi comunque che per dire qualcosa (non è rivolto a lei) bisogna avere qualcosa da dire. Mi firmo ancora anonimo sperando voglia perdonanrmi.

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    1. Anonimo ... qui si tratta di essere responsabile di ciò che si dice. Da anonimi è facile dare del faccendiere a tutti indistintamente senza prendersene la responsabilità.Hai espresso un'opinione: ne capisco poco di politica estera (magari chi chiede il ritiro dall'Afghanistan perchè contrario ai nostri interessi nazionali fa parte della sinistra più retriva...), sarei un faccendiere e uno che cerca di convincere i gonzi. Ora so come la pensi, mi interesserebbe sapere il perchè dici questo (ci conosciamo?), aspetto ancora di conoscere il tuo ragionamento.

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  9. Anonimo dici: "Se fosse per me non solo mi presenterei di fronte a lei di persona, ma ...". Non dipende da te? Qualcuno ti impedisce di parlare? Vuoi dire la tua ma non ti esponi? Perchè?

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  10. Caro Maurizio, non mi firmo perchè non ho un partito da far ingrossare e perchè non ho il livello di vanità richiesto. Di te non posso assolutamente dire niente così come niente ho da dire di chiunque. L'onestà, se esiste, la si giudica nell'arco di una vita e non attraverso una una autocertificazione (caso Idem docet). Le mie valutazioni sono comunque di tipo politico e non personale. Se parli dell'Afghanistan devi spiegare (ma lascia da parte i luoghi comuni della retorica falsamnete umanitaria) perchè si sta lì e che cosa potrebbe accadere se si va via. Ti chiedo scusa, ma io, per lo stesso motivo per il quale non mi firmo, non voglio proporre idee mie ma solo passare al vaglio quelle degli altri. Una faticaccia da morire, credimi, che ti giuro non dà nessuna soddisfazione.

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    1. Ed eccco a voi colui che passa al vaglio le idee degli altri, più comunemente chiamato "il Moralizzatore del Porto". Grazie di esistere, senza il tuo vaglio non sapremmo come andare avanti. Grazie ancora.

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  11. Anonimo delle 22.45, quando vedrai scritto su questo blog un versetto anche vagamente moraleggiante, l'autore di quel versetto non sarò io. Io parlo di politica, che con la morale non ha niente a che vedere, e se anche tu vuoi farlo con profitto sii meno permaloso e più dialogante. Passere al vaglio le idee altrui non vuol dire dare dei voti ma riflettere seriamente su quello che si ha davanti. Tu vorresti che le idee corressero libere senza lasciare traccia? Sarebbero idee inutili. E'questo che vuoi?

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  12. Per me finisce qui!

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