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venerdì 30 ottobre 2015

L'UOMO DELLE LITI

Il Geometra Daniele Re dal primo Novembre tornerà ad occupare il suo posto da funzionario dirigente dell'Ufficio Lavori Pubblici del Comune di Porto Recanati. L'intera città, dopo il 19 Maggio 2014, si era spaccata sui pareri derivanti dall'operato di questa figura professionale che per alcuni era di spiccata capacità, mentre per altri era da rimuovere in quanto propedeutica ad un cattivo funzionamento della macchina amministrativa comunale.

Chi vi scrive, ovviamente, non ha elementi e conoscenze dirette per appoggiare l'una o l'altra tesi.

Ma una cosa mi sembra debba essere precisata.

La politica deve essere sempre preminente. Daniele RE o Michele Cittadini (i nuovi responsabili degli uffici Urbanistica e Lavori Pubblici) nel rispetto della legge e di tutte le normative vigenti, devono in tutti i modi rendere possibili e applicabili le idee e i progetti con i quali una coalizione vince le elezioni e si presenta al giudizio degli elettori. I Daniele Re e i Michele Cittadini insomma devono, a mio modo di pensare, essere funzionali e conseguenziali alla preminenza della democrazia. In tutti i casi. Senza minimamente ostacolare la realizzazione dei progetti. Se così non dovesse essere, per come la penso io, se chi occupa i banchi del governo é compatto e coeso sulle scelte da compiere, ha tutto il diritto di rimuovere chi vuole al fine di ottimizzare l'intera macchina. Se invece non lo é, non può procedere "strappando" e provvedendo a colpi di declassamenti di figure professionali. Perché é ovvio che questo sbricioli la coalizione e porti a prematura fine di una consiliatura. Ovvero quello che é successo con la Giunta Montali allorché il geometra Daniele Re per mezza giunta era un ostacolo da rimuovere e per l'altra metà un elemento efficiente da preservare.

Detto questo, a Porto Recanati, un Commissario Prefettizio, figura autonoma e terza, ha deciso di annullare le decisioni prese a suo tempo da Montali/Riccetti e tutta UPP. Lo ha fatto a 6 mesi dal suo insediamento. Ovvero dopo un congruo periodo di studio ed analisi delle problematiche insite nel funzionamento della macchina amministrativa. E siccome il Commissario Prefettizio é qui a causa del totale fallimento della politica (anche e soprattutto nella gestione del "caso Re"), questa decisione, piaccia o no, la dobbiamo semplicemente rispettare.

A Giugno dell'anno prossimo inizia un altro giro. E si vedrà.

 

Colgo l'occasione di questo post per specificare una cosa che riguarda i commenti. Da oggi, in maniera ancora più puntuale e rigida, non saranno più pubblicati commenti anonimi che tirano in causa con scherno o dileggio o palese attacco personale, figure politico/istituzionali/professionali locali. Se volete fare questo, dovete metterci un vero cognome e nome. So che questo farà crollare il numero dei commenti ricevuti. Ma ce ne faremo una ragione.

 

 

 

 

7 commenti:

  1. Per una volta nella vita concordo pienamente con l'Argano, non mi pare vero!
    Forse sono passati i momenti di stress dovuti ad una battaglia quotidiana, giusta o sbagliata che sia stata, ma è anche la dimostrazione che a mente "fresca" si ragiona molto meglio.
    Mi permetto un'ulteriore riflessione. Sono per ragionamento contrario allo spoils system (non a caso deriva da una concezione anglosassone del potere lontana anni luce dalla nostra) ma di fronte a certi "comportamenti", rimane l'unico strumento per essere sicuri, almeno nelle intenzioni iniziali, di poter "realizzare" la propria politica.
    Basta guardare quello che succede a Roma.
    Questo a maggior ragione quando la preponderanza del personale amministrativo è di nomina di precedenti amminitrazioni, diverse, opposte da quella in carica.
    Chiunque nega l'evidenza è in malafede.

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    1. Lo spoil system rimane una garanzia di efficienza corredata dalla responsabilità. Sbaglio qualcosa? E' colpa mia perchè mi sono scelto io gli uomini. Non sempre nella pubblica amministrazione è però applicabile, per una miriade di motivi dovuti a posizioni nel tempo conquistate e difficilmente scalfibili.
      Ciò non toglie quello che nel post volevo tentare di comunicare. Il problema vero è: dove inizia il potere del funzionario e finisce quello della politica?
      A mio modo di vedere il funzionario deve mettere la sua professionalità al servizio della politica. Che quotidianamente gli estende gli indirizzi da perseguire e gli obbiettivi che si è prefissata di raggiungere. E' ovvio che il funzionario debba svolgere il proprio lavoro al servizio della collettività e mettendo in campo ogni azione possibile alla razionalizzazione della pubblica spesa e al perseguimento della efficacia della macchina. Come è ovvio che da specialista del settore debba adoperarsi al fine che l'azione della stessa macchina amministrativa sia ispirata a criteri di rispetto della legge e delle norme in vigore.
      Perchè poi è chiamato a risponderne in prima persona.
      Pertanto anche la politica non può esporre il predetto funzionario a responsabilità che non possono essergli scaricate e che potrebbero non essere conformi ai dettami di legge.
      Serve equilibrio, saggezza, collaborazione. E voglia di remare tutti dalla stessa parte.
      Quello che non è successo nell'ultimo periodo. Purtroppo.
      Non so di chi siano le colpe. Ma le parti (quella politica e quella tecnica) erano troppo distanti tra loro. E gli effetti si sono visti.

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    2. raffaele cantone:'' la gente perbene non può far carriera nella pubblica amministrazione''

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    3. hai scritto la pura santa verità infatti basta guardarsi attorno è una vergogna nazionale!

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  2. Abbiamo capito che farai campagna elettorale pro Ubaldi.

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  3. Ritrovo questo articolo oggi 5 aprile 2017, e, un po' col senno di poi un po' no, ipotizzo che Passerotti abbia sbagliato a deporre Piemontese e a rimettere Re, e lo abbia fatto per tener buona la "piazza" politica di Porto Recanati.

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