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martedì 9 dicembre 2014

RELAX

Vabbè, oggi avremmo dovuto  parlarvi  di Winx, di  Lorelle Cuccarini, di luci e lucette, palle e palline.

Ma sai che palle e palline.

Le palle e le palline ce le hanno fatte venire certi comunicati.

Ci si prende un pò di relax. In attesa di raccontarvi di un pò di ciccia. Quella vera.

Quando ci sarà.




10 commenti:

  1. Ma come ier sera c'è stato il mega fogaro' del gatto che ha annichilito quello de san mari con tanto de stand polenta co le concole fagioli e tagliatelle con vin brule offerti e non scrivi nie? Va beh ho capito solo quando c'e da critica scrivi

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    1. Dopo i pro Burchio e i no Burchio semo pronti a divide pure per il fugaro della Madonna?
      Per favore nun famu schifo.

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    2. Io de fugaro' della Madonna ne conoscio uno solo...ed è quello organizzato dai ragazzi del Bar il Gatto. So' almeno 8 anni che lo fanne e nun se l'è cagati mai nisciu ma hanne continuato a fallo lo stesso! Altri fugaro' non ne conoscio!

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  2. E' stata una bella iniziativa vera, bisogna dirlo,la ciccia non sempre e vera.

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  3. Il mio capo redattore mi aveva detto di andare a vedere el fogarò per scriverne.
    Ma poi l'altro mio capo redattore, mi ha detto che mi vedeva stanco ed era meglio se andavo a dormire.
    Alla fine, ho dato ragione al secondo mio capo redattore.

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  4. "l'unico fugaro' della Madonna è quello del Bar il Gatto" ma che cacchio dite! E' uno dei tanti fugarò, dai Frati lo faceane 20 anni fà e l'anne solo spostato davanti a Oasi per fallo insieme ai quartieri, e nun parlamo del significato della 'enuta (no quella delle bambolette mezze nude!), digo la 'enuta della Madonna, che il fugarò non è che se fà pe' magnacce la polenta ma pè recitacce il rosario, da vo' che prete c'è 'enuto???

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    1. Bravo! Il prete manager non se presentato dimostrando gran rispetto per i ragazzi che lo hanno invitato. Bravi ragazzi del Gatto e la Volpe, alla facciaccia de 15.51 che se mangiato la polenta e critica pure,classico comportamento degli infami

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  5. ammazza che scontro megagalattico!
    mi piace il contrasto, anche aspro, ma un attimo di contegno e ironia non ce sta male! anche la predica ce semo 'nzurbettati!
    va beh la gara appassionata stile palio de siena, ma è tanto difficile a dì "evviva il fogarò, ognuno come ie pare, nel rispetto de tutti"?
    chi ce crede prega, chi se magna i preti a culaziò lo 'ccenne per conto suo e ce magna su la polenta! e nun è che davanti el gatto emo pruibito a quacrhidù da pregà, né s'è dette bestemmie de continuo! aaaaaah ma quanto ce gusta 'mbedullacce cu 'sse cagnare!

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  6. Camillo Benso Conte di Cavour9 dicembre 2014 alle ore 21:48

    Prova di come potrei inserire un commento, facendo risultare che l'abbia scritto qualcuno di noto. Qui' assumo l'identita' dello statista sabaudo, ma se invece mi firmassi con nome e cognome di qualche eminente personalita' cittadina, l'argano se ne accorgerebbe? In tali casi il commento viene pubblicato o si fa prima una telefonata al supposto autore per verificarne la veridicita'?

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  7. I fugarò della Madonna nei tempi passati si facevano dove si potevano fare in modo da raccogliere gli abitanti delle case vicine. Ci si radunava e si diceva il Rosario. I preti non partecipavano mai anche perchè i fugarò erano tanti, in campagna specialmente. Per preparare i fugarò i ragazzetti si adoperavano per mesi alla ricerca di tutto quello che poteva bruciare e la nascondevano in attesa del gran giorno perchè altri ragazzetti andavano a fregargliela. Bruciavano legni, cartoni e gomme anche di cammion. I ragazzetti tornavano a casa sempre sporchi per intere settimane. Poi tutto è cambiato. Per fortuna le gomme non si potevano più bruciare. Per accendere i fuochi sulla spiaggia servono i permessi del sindaco e della capitaneria, i quartieri non hanno piu avuto ragazzetti che volessero andare a recuperare legna per giorni e giorni. La polentà? No, decisamente non è nella tradizione ma penso che la Madonna non si sia offesa per questo. La buona volontà di recuperare materiale da bruciare è rimasta in pochi e quei pochi hanno continuato a fare i falò. In campagna ed in paese. Di sicuro è stato l'unico segno del Natale da parte della città insieme all'albero in piazza Brancondi. Per il resto da noi è stato carnevale, maschere e palle comprese.

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