Il clima é cambiato. E ce ne siamo accorti. Durante l'estate molti portorecanatesi sono stati interessati da irruzione e relativi furti nei loro appartamenti, come mai era successo prima. Poi sono iniziate le rapine nei negozi. Prima al punto scommesse di Piazza del Borgo, poi al Supermercato Coal di Via dei Pini, a seguire al Bar Lyon del bivio Regina, al Punto di telefonia 3 Store di via Pastrengo e infine sabato scorso la rapina più eclatante. Quella al centralissimo e frequentatissimo supermercato Zippilli. Nel bel mezzo della mattinata. É una sequenza veramente impressionante quella verificatasi negli ultimi 70 giorni. Che ci fa irrimediabilmente pensare che nessuno ormai può piú sentirsi al sicuro. E deve guardarsi sempre intorno con aria sospetta.
Intraprendere una analisi sociologica del perché questa escalation di eventi criminali si siano verificati non é facile. Disoccupazione a cifre iperboliche, crisi economica generalizzata, famiglie di migranti che non sanno più come mettere insieme pranzo e cena. O altro. Il fatto, inequivocabile, é che il paese é cambiato fortemente. Che quella cittadina dove ci si conosceva tutti non esiste più. E la realtà, purtroppo, ci dice che é un paese che é cambiato in peggio. Che non garantisce più condizioni di vita decente ai suoi abitanti. E che forse, non esercita più un controllo sugli stessi. Non li conosce, non può controllarli e non ha i mezzi, attraverso chi é preposto alla gestione della sicurezza, per contrastare coloro che magari hanno sostituito un lavoro a cottimo con un ruolo da improvvisato rapinatore di supermercati. Tutto molto triste. Tutto eccessivamente pericoloso.
Le autorità hanno detto che gli stessi potrebbero aver rapinato anche il supermarket di Potenza Picena,questo denoterebbe una certa organizzazione che di solito è made in Italy.
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