QUESTO E' UN BLOG "DI PANCIA", SIA CHIARO


Questo blog non è una testata giornalistica ed è aggiornato senza nessuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Gli autori, inoltre, non hanno alcuna responsabilità per quanto riguarda i siti ai quali è possibile accedere tramite i collegamenti posti all'interno del sito stesso, forniti come semplice servizio agli utenti della rete. Lo stesso per i siti che forniscono dei link alle risorse qui contenute. Il fatto che questo blog fornisca questi collegamenti non implica una tacita approvazione dei contenuti dei siti stessi, sulla cui qualità, affidabilità e grafica è declinata ogni responsabilità. Gli autori dichiarano di non essere responsabili per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, non sono da attribuirsi agli autori, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Gli autori del blog si riservano il diritto di rimuovere senza preavviso e a loro insindacabile giudizio commenti che risultino offensivi, volgari, blasfemi, inutili, altamente provocatori o che abbiano contenuti di natura pubblicitaria. Inoltre, gli autori non sono in alcun modo responsabili del contenuto dei commenti inseriti dagli utenti del blog: questi ultimi, pertanto, se ne assumono la totale responsabilità.

lunedì 16 settembre 2013

ABBANDONI

Abbiamo trovato questa lettera sul Corriere Adriatico di ieri scritta dall'Avv. Camiciola ai vertici di Banca Marche. Come sappiamo, stiamo parlando di due gruppi industriali in profonda crisi. Da una parte la storica impresa edile che vede lo stesso Camiciola come uno dei più importanti investitori.
Dall'altra, l'Istituto Bancario del nostro territorio che sta chiudendo i bilanci correnti in forte perdite e che forse neppure una robusta capitalizzazione riuscirà a sanare dal punto di vista economico. Ricordiamo che Banca Marche ha elaborato un piano industriale lacrime e sangue che comporterà la chiusura/cessione di numerose filiali, il taglio di circa 800 posti di lavoro, e la vendita di uno degli asset più importanti: la Carilo.
Ne deduciamo, dalla lettura di quanto pubblichiamo sotto, che Banca Marche abbia chiuso allo stesso gruppo edile Camiciola, i rubinetti del finanziamento. Forse a causa delle forti esposizioni verso questo gruppo. Bloccandone progetti e lavori. Ed evidenziando la crisi di un settore, quello edile, che nel nostro territorio, anche per il suo indotto, ha creato nel recente passato, posti di lavoro e benessere.

17 commenti:

  1. Fa specie leggere queste amare considerazioni fatte da chi nel bene o nel male, ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo ed evoluzione del territorio locale. Non entro nel merito della questione, ma è evidente che in tempi di crisi anche e soprattutto il mercato immobiliare abbia risentito in maniera tragica della perdita di potere economico da parte dei privati. Il crollo dei prezzi degli immobili si ripercuote per forza di cose maggiormente sul nuovo costruito, che oggi non garantisce più per forza di cose, i margini di profitto del passato recente. Evidentemente il CdA di Banca Marche ha ritenuto che non sia più conveniente finanziare opere edili di un certo tipo, laddove oltretutto vi sono voragini di perdite economiche. Dispiace comunque constatare che oggi "fare impresa" è veramente difficile. Un'ultima considerazione sulle parole dell'Avv. Camiciola: quel finale con "io non mollo!" di berlusconiana memoria, rischia di svilire tutto il precedente contenuto...peccato!!!

    RispondiElimina
  2. Aldilà del sacrosanto diritto che ognuno cerca di fare il proprio lavoro,esteticamente parlando quei casermoni mal si adattano al nostro territorio.(Ma questo è soltanto il mio personale pensiero).

    RispondiElimina
  3. Approfitto del post per invitare i costruttori edili a lasciar stare concetti soggettivi come la "bellezza dei colori" e ad abbracciare tecnologie di risparmio energetico, in Germania il primo edificio passivo (che non consuma nulla per riscaldamento e raffreddamento) è stato fatto nel 1990 (23 anni fa). Mentre nei nostri bei "borghi" coloratissimi ... nella parte esterna nord si vedono macchie nere di muffa ... (non so che succede dentro). Nel '90 a Porto Recanati è iniziato uno sregolato sviluppo edilizio, se amministrazione e costruttori fossero stati veramente "illuminati", saremmo un esempio per l'intera Europa. Ora il Comune dovrebbe rimediare facendo ponti d'oro a chi ristruttura nel senso del risparmio energetico e fermare le nuove costruzioni inutili. C'è qualche forza politica che ha questo nel programma?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. mi sembra di aver letto qualcosa del genere nel programma delL'associazione "Porto Recanati adesso"

      Elimina
    2. Speriamo proprio di no. Il giochetto dell'ambiente e delle fonti rinnovabili è stato ormai scoperto e appare chiaro anche ai non vedenti che dietro c'è una immensa speculazione internazionale. La Germania, amico mio, farà le centrali nucleari come ha fatto finora. Se c'è modo di attuare il risparmio energentico non sarà certo perchè lo chiedono i verdi ma perchè la scienza e l'esperienza diranno che è possibile attuarlo in questo o in quel modo. Risparmiare si può anche non consumando, ma non consumando si muore. Dentro alle caverne non si spendeva un filo di energia, ma abbiamo voluto le case, che seguitiamo ad abitare nonostante i terremoti consiglino di starne fuori. Il progresso è anche rischio e stare attaccati perennemente alla poppa materna vuol dire anche non essere mai cresciuti.

      Elimina
    3. Parlavo solo di coibentazione, una cosa scoperta da quando siamo usciti dalle caverne. Non penso sia obbligatorio vivere in case fredde e con la muffa. Se per aver chiesto di fare bene le case mi devo sorbire questo pippozzo senza capo ne coda ...

      Elimina
    4. Veramente la Germania il nucleare lo sta abbandonando. Io penso che la maggior parte dei commenti li scrive Pippo o Paperino. Informatevi ignoranti!

      Elimina
    5. A tutti i commentatori dell'Argano che hanno argomenti seri da proporre e presentare, ignorate l'anonimo delle 17:52. Purtroppo gli è stato imposto il compito ingrato di difendere ed elogiare ad oltranza l'operato dell'attuale amministrazione. Abbiate pietà di lui che sarà costretto a questo ingrato servizio fino alle prossime elezioni. Di validi argomenti non ne ha mai avuti più di tanto...adesso è proprio a secco.

      Elimina
    6. Argomenti seri? Quali?

      Elimina
  4. Numeri,profitti ecc..ecc.la parola "ambiente"non lo letta!non molli?chi cercherai di far eleggere,per continuare a deturpare il territorio di Portorecanati?20anninon ti sono bastati?

    RispondiElimina
  5. Speriamo che i profondi rivolgimenti dei modelli di sviluppo che ci hanno condotto alla crisi vengano ormai superati verso modelli più avanzati e non più basati su cementificazioni, speculazioni, consumo di territorio. L'edilizia futura avrà un gran da fare per rimediare ai danni fatti, bonificare relitti di cemento, rendere energeticamente e sismicamente efficienti gli edifici esistenti, fare dei nostri centri abitati borghi caratteristici capaci di attirare il ricco turismo internazionale, e non goffe imitazioni della Costa Brava!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bravo Santucci: un vero progressista! O no?

      Elimina
    2. Progressista o no che importa? Ne a destra ne a sinistra, ma avanti. Se essere contro il consumo di territorio è contro il progresso allora va bene anche essere antimodernista.

      Elimina
    3. Quando scrivo peso le parole una per una. Se le rileggete non c'è nulla di antimodernista: ho parlato di modelli più avanzati, di fronte ai quali la cementificazione basata sull'auto è un modello del secolo scorso. Bisogna guardare avanti, al declino inevitabile del petrolio, al territorio come sarà o potrebbe essere fra 20 anni. Il progresso è il superamento del modello di sviluppo basato sulla crescita del PIL, verso modelli basati sull'impiego oculato delle risorse disponibili.

      Elimina
  6. Il controllo delle nascite non viene in mente a nessuno? Tutti al servizio del re e del papa? Se la popolazione cresce al ritmo attuale ci sarà sempre più bisogno di energia e di case. Altro che petrolio in declino e modelli di sviluppo avanzati cammniando all'indietro. La crescita del Pil è un valore imprescindibile perchè sta ad attestare che sempre nuovi soggetti stanno entrando nella civiltà del benessere. Che magari qualche progressista o cattolico pensa sia quella medievale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eccone un altro: spiegami il nesso tra Porto Recanati e la crescita della popolazione mondiale. Ti ricordo che le nascite, soprattutto per quanto riguarda l'Italia, sono sempre meno...
      Inoltre te che valuti la ricchezza di una nazione con il Pil sei rimasto agli anni '80.

      Elimina
  7. Piu che come un socio o un avvocato questo me pare che parla come un amministratore delegato

    RispondiElimina