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venerdì 11 marzo 2011

PREVENIRE E' MEGLIO CHE CURARE?


Da tempo ci vengono segnalate le difficoltà che gli abitanti dell'Hotel House devono affrontare per raggiungere a piedi il centro cittadino. Così noi dell'Argano abbiamo pensato che fosse giunto il momento di andare a verificare di persona. Qualche giorno fa uno dei nostri ragazzi si è armato di scarpe da tennis e buona volontà e ha coperto, a piedi, il percorso tra Palazzo Volpini (sede del nostro Comune) e, appunto, l'Hotel House, in orario notturno. 
Ecco quel che ci ha raccontato:

"La passeggiata, fino al fiume Potenza, è stata piacevole. Poi, una volta passato il ponte, mi sono trovato a dover percorrere il tratto che porta al sottopasso (quello davanti al "Green Leaves", per capirci) tenendomi sulla destra dello stesso. Le auto, alle mie spalle, correvano veloci. Ero solo, ma mi sono sentito molto vulnerabile. Il panico vero e proprio l'ho provato quando mi sono trovato sotto lo stesso sottopasso. Mi sono fermato 30 metri prima per esaminarlo visivamente e studiare la soluzione migliore per attraversarlo. Tenendo la destra, ho pensato, non potrò vedere le auto che vengono alle mie spalle. Spero che loro vedano me, almeno nel tratto più stretto e buio. L'alternativa era attraversare il sottopasso nella carreggiata contraria, quella di sinistra. Ho pensato che almeno così avrei potuto vedere tutti i mezzi venire verso di me e dunque, eventualmente, avrei potuto schivarli. Così ho optato per questa soluzione, ritenendola più sicura. Ma appena sotto il ponte della ferrovia, ho capito di aver fatto una cazzata. Le auto provenienti dalla Statale, che scendono verso il sottopasso per dirigersi verso il centro cittadino, hanno la naturale propensione a gettare uno sguardo verso la strada proveniente dallo stadio, per capirci. E, una volta appurato che la strada è libera, stringono la curva quasi alla cieca. Si trovano pertanto il pedone davanti. Perché in quel tratto non c'è un marciapiede. E se hai con te un bambino, sono problemi enormi. Personalmente, ho avuto paura. E non avevo nient'altro di cui preoccuparmi se non la mia incolumità. Passato il tratto, occorre poi imboccare la strada che porta all'Hotel House, sulla tua immediata sinistra. Ancora senza marciapiedi. Al ritorno, superare il sottopassaggio è ancora più complicato. Perché se lo prendi seguendo la direzione di marcia dei veicoli,  cioè la destra, lo stesso cono d'ombra dell'auto proveniente dalla Statale di cui abbiamo parlato prima può risultare fatale per la tua sicurezza. L'auto, infatti, sopraggiunge alle tue spalle. Se invece provi a superare il sottopasso nell'altra corsia, per imboccarlo l'unica maniera possibile è percorrere la rotonda in senso contrario a quello delle autovetture. E in quel caso, se non vuoi rischiare di essere investito, ti conviene tagliare in mezzo all'erba della rotonda. Una volta percorso il sottopasso, poi, fino al ponte sul Potenza, hai le stesse difficoltà dell'andata. In conclusione, non c'è da scherzare. Tutto il percorso pedonale è di estrema pericolosità. E se penso che 2.400 persone, per raggiungere il centro e tornare a casa sani e salvi, devono affrontare quest'odissea, c'è da rabbrividire. Di notte, il minimo che si dovrebbe fare in quel percorso, è indossare giubbotti catarifrangenti. Denuncio questa situazione dopo averla vissuta. E prima che succeda qualcosa di spiacevole"

Noi dell'Argano passiamo la palla, come al solito, alle autorità competenti. Sicuri che mettere in sicurezza pedonale quel tratto sarebbe un gesto di civiltà e, non per ultimo, garantirebbe la sicurezza a tutti coloro che con le giornate di sole volessero recarsi presso il nostro stadio senza prendere l'auto.


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