Il sondaggio é assolutamente empirico e personale. Pertanto assolutamente inaffidabile. Ma la sensazione resta forte. Quale sensazione? Vi chiederete. Quella che in giro, di voglia di mettersi in gioco in prima persona candidandosi alle prossime elezioni comunali, ce ne sia veramente poca. Si, certo, lo so. La preparazione delle liste, la ricerca di componenti validi che possano comporle, a Porto Recanati é esercizio da compiere più o meno in prossimità dei termini previsti dalla legge (diciamo ad un paio di mesi dalle elezioni). Perchè prima ci si accorda su assessorati e vice sindaco. Pertanto e conseguentemente, ora é il momento dei tecnicismi, delle cene più o meno segrete, degli annusamenti reciproci alla ricerca delle migliori strategie per la conquista del Palazzo.
Ma la sensazione rimane.
Perché si, poi bisogna andare a suonare il campanello a una sessantina di persone. Andando a chiedere se hanno voglia di affrontare una campagna elettorale e conseguentemente a svolgere un ruolo politico attivo. In un paese dove spesso ci si nasconde, si tende a fare sempre un passo indietro, non si ha quasi mai voglia di provare a tirarsi su le maniche affrontando realisticamente i problemi. E poi parliamoci chiaro, l'ultima consiliatura, caratterizzata dalla fine anticipata e da costanti litigi tra le varie forze che componevano la coalizione, non costituisce certo un invito ad immergersi in questo delicato mondo della politica cittadina.
Sarò scettico dunque, ma prevedo che la ricerca dei candidati non sarà un esercizio facile. E non lo sarà per nessuna delle forze che si presenteranno alla competizione elettorale.
Dal punto di osservazione del blog, che spesso funge da centro di raccolta di sfoghi e confidenze di parecchie persone che in qualche modo vivono la politica locale, ho avuto questa netta sensazione. E a me sembra giusto discuterne, in qualche modo.
Le persone sono importanti. Molto più delle spartizioni decise a tavolino. Questo é un concetto che spesso la Porto Recanati politica non coglie. Perché se mandiamo al governo i burrattinai, con dei burrattini che non hanno neppure la capacità di muoversi a comando, le cose diventano estremamente tristi. Da questo bisognerebbe partire. Dalle persone, dalle teste, dalle culture e dalla preparazione di ogni singolo candidato. Che non può divenire meramente una delle 16 caselle da riempire. Perché deve essere visto e inquadrato in un ottica futura e possibile di ipotetico assessore e/o consigliere con delega.
Non basta trovare un candidato sindaco capace e costellarlo da undici fidelizzati yesmen che alzano la mano come ordinato e prescritto. Perché un sindaco, pur capace, una città, da solo, non la amministra. Ha bisogno di braccia e soprattutto teste pensanti che lo aiutino.
Ecco, più che come spartirsi potere, posti e onori, pensate sin da ora a chi intendete affidare l'onere più prestigioso e importante : quello del governo della cosa pubblica.
Il pressapochismo, in questa materia, porta a nefaste conseguenze.
Nessun commento:
Posta un commento