RIFLESSIONI AD ALTA VOCE SUL CASO DEZI

Non sono stati certamente felici gli ultimi 15 giorni per la Giunta Montali e in generale per il nostro primo cittadino. Prima il caso Protezione Civile, con una norma cambiata ad personam per inserire nell'organico una persona rinviata a giudizio, poi il caso delle associazioni sfrattate (gestito, come abbiamo già detto, pessimamente dal punto di vista mediatico), poi il caso Dezi di ieri. O meglio del 3 Marzo.

Si, perchè quella delibera è pubblicata nel sito istituzionale del Comune da una settimana. Era lì, in bella vista, fino a quando qualche osservatore acuto in possesso delle pertinenti informazioni, ha fatto notare che Dezi, il 3/3 era in Cina. Non a Palazzo Volpini. Non era, per capirci, a comprare il pane nel forno davanti al Comune. No, era a molte ore di fuso orario da voi. Ma, per gli atti ufficiali, seduto accanto a voi.

La Segretaria Generale ha sbagliato. Ha verbalizzato quello che praticamente era una sorta di falso. Per poi ammettere onestamente l'errore e fare un mea culpa con annessa marcia indietro. Ma quella delibera è rimasta in bella vista per una settimana. Un tempo congruo nel quale un Riccetti, un Fiaschetti, un Canaletti o una Zoppi, avrebbero tranquillamente potuto e dovuto rendersi conto dell'errore. Prima che se ne accorgesse qualcun altro.

Quando si esalta la propria purezza non è consentito abbassare la guardia su nulla. Bisogna essere altrettanto puri e scrupolosi nel redigere e firmare gli atti. E quello che è successo nel caso Dezi è molto grave. Ieri sera, da parte dell'amministrazione comunale, è partita la difesa della Segretaria, con la tattica della minimizzazione dell'accaduto. Il minimizzare errori ed omissioni è uno sport che ha lacerato questa nazione. L'ha dilaniata. Le ha fatto abbassare la guardia al punto di farle perdere quel senso civico che dovrebbe essere propulsore di una sana democrazia. Ed è uno sport che voi avete praticato con straordinaria naturalezza. Voi, che dovevate darci lezioni di rispetto e di civiltà.

La leggerezza dimostrata è imperdonabile. Da parte del Sindaco in primis. Per governare un paese bisogna essere presenti. Concentrati. Non è ammesso concedersi questo tipo di distrazioni. Sono troppo gravi. E la difesa d'ufficio fondata sulla tesi che comunque il numero legale sarebbe stato garantito anche senza Dezi è ridicola. Anzi, penosa e pietosa. E a parere di chi vi scrive costituisce una ulteriore aggravante. Ci si difende dicendo che le regole, quando non inficiano la regolarità di un atto, si possono violare tranquillamente. Verrebbe da chiedersi allora, a che cosa servono appunto le regole e per quale motivo noi cittadini dovremo rispettarle, visto che voi siete i primi a non farlo. Su quegli atti, cinque, non uno, Dezi, per lavoro in Cina, risultava presente. Un pò troppo, consentitecelo. Avete sbagliato. Esagerando. E perpetrando nell'errore. Per cinque volte. Non è una recidiva da poco.

Non sappiamo da che cosa siate distratti. Non sappiamo se le frizioni che hanno diviso la maggioranza e forse continuano a lacerarla, vi hanno fatto perdere la lucidità. Non sappiamo se le avide lotte intestine per la conquista degli ultimi lembi di potere e i residui spicchi di visibilità, vi stiano divorando. Con le conseguenze che sono, purtroppo, sotto gli occhi di tutti. Sappiamo che negli ultimi giorni ci siete sembrati decisamente inadeguati. E che se continuate in questo modo, forse, è il caso che vi facciate da parte. Per il bene del paese.

Il governo di una città come Porto Recanati richiede un impegno serio e una elevata concentrazione.

Quella che, senza offesa, non state dimostrando di avere.