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lunedì 13 ottobre 2014

C'É ANCHE CHI DICE CONVINTAMENTE NO AL BURCHIO

Sul Burchio, bisogna ammetterlo, piaccia o no, c'é stata una informazione unidirezionale. Un centinaio di articoli a enfatizzare le meraviglie del Resort, le sue potenzialità turistiche per l'intera regione, i posti di lavoro garantiti in un periodo di crisi. Un'opportunità da non perdere insomma. Il bombardamento mediatico ha penetrato il cittadino portorecanatese fino a portarlo a farsi una domanda, da girare a chi, ancora oggi, vede il Burchio come una cosa negativa per la nostra cittadina. Più volte, nei commenti che arrivano, ci siamo visti porre questa domanda: "Argano, puoi domandare a chi non vuole il resort i motivi del suo NO?"

Come se in campagna elettorale i motivi da chi il Burchio non lo vuole, non fossero mai stati specificati...

Questo blog non é quasi mai allineato con nessuno per "partito preso". Rivendica orgogliosamente una sua totale indipendenza. E ha, tra le sue funzioni, anche quella molto ambiziosa di sollevare minimi dubbi su menti dalle scalfite certezze. O far circolare idee e opinioni diverse da quelle, putroppo monolitiche, di qualche quotidiano. Questo blog é un pensatoio. Che propone anche punti di vista diversi. Perché ha la libertà per poterlo fare.

E allora, vi raccontiamo una cosa: lo scorso venerdì mattina, appena aperti gli occhi, abbiamo appreso degli ennesimi disastri provocati dall'ennesima alluvione a Genova. Nel cercare ulteriori notizie in rete abbiamo trovato un vecchio articolo che sotto vi proponiamo. E che può fornire risposte a tutti coloro che sul SI al Burchio hanno solo sterminate certezze.

I dubbi, a volte, completano un essere umano. Leggere, documentarsi, pesare le condizioni, valutare tutti gli elementi, prima di giudicare, scegliere e/o schierarsi, costituisce sempre una prospettazione corretta per ognuno di noi. Poi si decide. Da persone correttamente informate.

Ecco l'articolo di cui vi parlavamo. Lo divulghiamo per dar voce a chi, sostenendo certe tesi, fino ad ora ne ha avuta pochissima. Ed ha pari diritto di sostenere le sue argomentazioni. Per giustizia di informazione.

Si, lo sappiamo, ci diranno che gli enti preposti a valutare determinati aspetti si sono già pronunciati. Ma tanto era ed é dovuto. E di tanto vi rendiamo conto.

Cinque Terre a rischio frane. L'ente parco: servono misure urgenti contro il dissesto idrogeologico

di Alessandro Fossati

(Il Ghirlandaio) Genova, 4 apr. Il Parco Nazionale delle Cinque Terre, che nel 2007 è stato anche inserito tra i patrimoni dell'Umanità dall'Unesco, è minacciato da un crescente dissesto idrogeologico. Ogni volta che piove con particolare violenza si registrano frane e smottamenti. L'ultima si è abbattuta nei giorni scorsi sulla strada che collega il centro storico alla parte nuova di Monterosso, spaccando letteralmente in due il piccolo borgo marinaro. A testimoniare la fragilità di un territorio stretto tra mare e monti e modellato nei secoli dal lavoro dell’uomo attraverso i leggendari terrazzamenti, è stata la terribile alluvione del 25 ottobre 2011 che ha provocato la morte di quattro persone e devastato i paesi di Vernazza e Monterosso. Il 24 settembre 2012, a poco meno di un anno dall'alluvione, sulla Via dell'Amore, lo splendido sentiero a picco sul mare che collega Riomaggiore a Manarola, due turiste australiane sono rimaste gravemente ferite dopo essere state investite da un costone di roccia staccatosi dalla collina che sovrasta la passeggiata. Cementificazione e abbandono dei terreni sono tra le cause di questa situazione di fragilità del territorio contro cui le autorità stanno disponendo una strategia di messa in sicurezza. Ne abbiamo parlato con il presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Vittorio Alessandro.

"I picchi di piogge, che prima non erano così marcati, alternati a periodi di siccità, determinano sul terreno degli effetti di cedimento", spiega Alessandro, "il dissesto idrogeologico si è però ulteriormente aggravato per un dato di carattere sociologico: l'abbandono dei campi e dell'agricoltura". A rendere così vulnerabile il Parco delle Cinque Terre, il più densamente popolato d'Italia, non sono soltanto i cambiamenti climatici ma soprattutto il progressivo abbandono dei campi e delle attività agricole da parte dell'uomo. Per secoli gli abitanti della zona hanno sezionato i pendii delle colline per ricavarne strisce di terra coltivabili, realizzando i tipici terrazzamenti sorretti da muretti a secco, che hanno permesso di regolarizzare i flussi idrogeologici e il naturale corso delle acque piovane.

"Sicuramente -spiega Alessandro - un turismo di massa che si limita a consumare il territorio non fa bene". Le attività turistiche, per il presidente dell'ente parco, "non dovrebbero impegnarsi solo sul fronte dell'accoglienza ma dedicarsi anche a quello della cura del territorio". Ad aggravare il dissesto idrogeologico in molte zone d'Italia ha contribuito la cementificazione selvaggia del territorio. Anche nelle Cinque Terre in passato si è costruito dove non si doveva ma "il fatto che sia un parco nazionale con dei vincoli da rispettare -sottolinea Alessandro- ha evitato che si degenerasse con la cementificazione.

"Questi terrazzamenti devono essere mantenuti ma -sottolinea il presidente dell'Ente parco- bisogna riconsiderare le condizioni di tutto territorio italiano e prendere delle misure contro il dissesto, come sottolineato l'anno scorso dal ministro dell'Ambiente Clini. Il problema -spiega Alessandro- non riguarda solo le Cinque Terre e la Liguria ma tutto il Paese, che necessita oggi l'adozione di misure molto severe ma anche e soprattutto conoscitive sullo stato del territorio, altrimenti ci troveremo solo a registrare i danni e ad inseguire la disperazione delle persone". Secondo il presidente del Parco, le responsabilità sono anche della politica: "Non si può più parlare soltanto di opere pubbliche nel senso della costruzione, se prima -afferma- non si sia fatta una chiara valutazione di quella che è la capacità del territorio di sostenere queste opere".

"Bisogna incentivare il presidio del territorio -sostiene Alessandro- che se è presidiato viene naturalmente sottratto al decadimento e questo discorso vale anche per le abitazioni e i luoghi in cui viviamo. Qui alle Cinque Terre la natura si sta riprendendo il posto che prima l'uomo le aveva sottratto ma questa rinaturalizzazione deve essere guidata e deve essere allo stesso tempo mantenuto con forza l'impegno dell'uomo verso la coltivazione. Se attraverso forme di incentivazione, attraverso la capacità di far conoscere i prodotti del luogo, il vino soprattutto, riusciamo ad esaltare la qualità piuttosto che la quantità, quasi certamente -prosegue Alessandro- si arriverà alla capacità di ritrovare il senso di questi luoghi e di sottrarsi allo spaesamento che inevitabilmente colpisce chi ci vive, soprattutto nel caso in cui i campi e i terreni vengano del tutto abbandonati".

Ma il Business Plan esiste o no?

Un altro aspetto che coloro che non sono favorevoli al Burchio stanno più volte sottolineando in questi giorni é quello che a quanto sembra il progetto non sia accompagnato da un business plan, ovvero da quel documento che esplicita i contenuti e le potenzialità di un progetto industriale, attirando dunque eventuali investitori e/o finanziatori. Con il business plan si possono analizzare eventuali punti di forza o di debolezza di un progetto basandosi su dati statistici o su stime veritiere.

La domanda da porsi é: "É mai possibile che un progetto simile, che prevede un investimento da 62,5 milioni di euro, non sia corredato da un Business Plan con i controfiocchi?"

I bene informati non hanno notizia dell'esistenza di questo documento. Che invece, pensiamo, anche per chiarezza documentale, dovrebbe essere portato a conoscenza di tutta la cittadinanza.

Speriamo che questo accada. Presto.

 


 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

37 commenti:

  1. Nel soppesare le ragioni del si contro qhelle del no deve prevalere la volonta'dei cittadini di p.r.che si sono espressi chiaramente con il voto,il resto seppure da considerare e' secondario.

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  2. I cittadini si sono espressi per un cambio di maggioranza basando tutto per un no contro la ubaldi

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    1. Chi ha vinto le elezioni ha incentrato la campagna elettorale contro il burchio e contro una gestione selvaggia del territorio a vantaggio di interessi privati. I cittadini si sono espressi su questo, indiscutibilmente e ora attendono al varco l'amministrazione.

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  3. Argano, provi a rimediarla? Forse ti sei dimenticato di quello che è successo durante la campagna elettorale. Questo blog invaso da gente assatanata contro il Burchio. Allora si poteva fare, ma quando altra gente si esprime (purtroppo con i buoi già scappati dalla stalla) in senso favorevole ti indigni. E promuovi una crociata anti Burchio scomodando addirittura il concetto di libertà. Perfino un giornale locale ha fatto campagna contro il resort:in maniera invasiva. Non hai profferito parola, non hai battuto ciglio. Adesso che c'è qualcuno (tra i quali molti di quelli che hanno firmato per Reboli e compagnia) che responsabilmentei prova a dire la sua sembri morso dalla tarantola. Perché non prendi semplicemente atto che c'è gente che nella vita rischia di suo che vorrebbe essere in qualche modo ascoltata? Quelli del no hanno raccolto più di mille firme contro il Burchio, e con una campagna di disinformazione senza precedenti io ci hanno anche vinto le elezioni. Non ti basta, Argano? Cos'altro vuoi? .

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    1. I termometri perla febbre, oltre che in farmacia, li trovi anche nei supermercati. Fossi al posto tuo, io correrei a comorarne uno, visti gli evidenti deliri che hai postato in questo commento. Fatti vedere. Da uno bravo, però.....

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    2. Argano indiscutibilmente di parte e a chi pensa diversamente insulta o non pubblica. Come ha detto un anonimo qualche giorno fa "superbo depositario della verità".

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    3. Basta che mi dici di quale parte sono, va tutto bene.....
      Perché un giorno, sto con la Ubaldi e me ne dicono di tutti i colori.
      Il giorno dopo sto con la Montali e me ne dicono di tutti i colori.
      Per fortuna non sto mai vicino al tuo cervello: sentirei una immensa sensazione di vuoto. L'eco del vuoto del tuo cervello inonderebbe la collina del Burchio!!!!!

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  4. tutti gli esponenti della maggioranza hanno avuto il voto dichiarando(anche) NO al BURCHIO,adesso ti sembra possibile trovare motivazioni sufficienti per un clamoroso dietrofront?neanche ci fosse al potere il partito democristiano...o quello socialista...

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    1. Allora non hai capito che in campagna elettorale si può dire tutto pur di vincere. Le promesse poi debbono essere positive non negative. E' bene dire farò questo e quello ma no si deve mai dire non farò nè questo nè quello. Hai visto che fine ha fatto Pizzarotti a Parma.

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    2. Geniale. E non ci ha mai pensato nessuno prima.....?
      Io, se fossi, candidato alla presidenza del consiglio un paio si cose le direi.... Del tipo:
      "Non farò mai un condono fiscale"
      Ma, ai tuoi occhi, commetterei un imperdonabile errore......

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    3. Esatto! Argano, da come ti muovi sembri non digiuno di politica. Come fai a fare un errore simile? Saper trovare mezzi idonei al conseguimento di un fine si chiama razionalità, sempre che questi mezzi siano legali. Ora, Argano, mi sai dire quali proposte positive ci sono nel programma di quella che chiami (beato te) Sabrina? E mi sai leggere il bilancio di previsione 2014 di Sabrina? Al popolo dei disperati, come dice un grande sociologo più sopra, quali prospettive offre Sabrina dicendo no a tutto? La tua Sabrina, caro Argano, si è circondata di cattivi consiglieri, Qui e a Loreto.

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    4. Animo delle 14.03 se il rischio fosse il default del tuo comune,ti sembra una motivazione sufficiente?

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    5. Aninimo delle 20,40, sabato sera ho incontrato in una occasione conviviale "la mia Sabrina", la quale mi ha accusato di dirgliene di tutti i colori. Ora tu, mi dici che io dovrei fare da suo avvocato difensore???
      Ma tu questo blog, lo hai letto in passato?

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    6. per 20:40 sabrina è bloccata da pastoie ubaldiane, sgherri ambigui, dirigenti che remano in direzione contraria: il che la blocca su ripascimenti, fiumarella e tutte le magagne che voleva portare alla luce.
      si può essere contro o per lei, ma il fatto che un Pd la sfiduci di fatto dopo averla imposta a tutti 5 mesi fa beh .. oltre a fare scandalo sarebbe da dare del tonto a chi non se ne accorge. o no?

      21:43 rischio default. è una palla documentata già da diversi articoli un attimino più approfonditi da qlli che hanno divulgato la suddetta palla. buonanotte.

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    7. Argano, ben mi sta che tu incontri Sabrina, spero solo non sia tra i suoi consiglieri, dati i risultati finora conseguiti.

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  5. Chi sostiene il Burchio possiede speranze basate su disperazione e promesse, e molto spesso attacca sul piano personale chi dice No o avanza dubbi pesanti come fa Trevisani.
    A volte lo stile dice tutto. E Porto Recanati ha già parlato a maggio. Anche se Spacca prova a .. spaccare.

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    1. Disperazione? Cerchi dei disperati? Non devi andare molto lontano, o almeno non più in là delle tue labbra, asettico 14.22. Quelli che tu chiami disperati sono invece persone responsabili, che in vita rischiano del proprio e non chiedono niente a nessuno. Chi parla come te è un pensionato o uno stipendiato.

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    2. buona scatola chiusa a tutti! e buon soprintendente. a buon intenditor...

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  6. argano quanno parli del burchio (sempre) sei imparziale.....ma un articoletto sull'antennuccia attaccata alla scuola no??? sarai in questo caso....parziale?

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    1. Più che un arricolerto, ci si sta muovendo con una raccolta fondi. E ne parlerò.

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    2. spero non siano fondi di magazzino o....fondi di caffe.....quanto piuttosto articoli informativi sui danni da elettromagnetismo o diversamente quali azioni intraprendere a tutela della salute pubblica......ne converrai....spero....

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  7. Tu pensa, pendiamo dalle labbra dell'Argano, Per questo siamo un paese all'avanguardia.

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    1. Il problema non é costituito dal fatto che tu penda dalle labbra dell'Argano. Il problema é che le tue labbra si muovono sotto una propulsione cerebrale nulla.

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    2. Bravo Trevisani: se non credete a me domandatelo a mia moglie. La moglie sei tu Alessandr...

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  8. Io sono stanco ormai di chi parla senza sapere o per partito preso.
    Argano per favore,tu che alla Dolce vita ponesti la domanda alla Montali,puoi dire la risposta che ti fu data?
    Perché quella era la linea di Npp per il Burchio,poi se qualche singolo durante la campagna elettorale disse altro lo fece per i c...i suoi.
    Grazie.

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  9. Ho scritto sul post che la maggioranza in campagna elettorale ha spiegato le sue ragioni per il NO al Burchio. Il sindaco ha più volte parlato prima delle elezioni di "fermare il consumo del territorio". Se si ha la pazienza di andare a leggere i post dell'epoca questa cosa in questo blog è stata raccontata è specificata a chiare lettere. Quel giorno alla Dolce Vita, a mia precisa domanda, Sabrina Montali ha specificato che se fosse stata lei sindaco ai tempi della presentazione del progetto non lo avrebbe mandato avanti

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  10. La maggioranza non ha spiegato un bel niente, Se vogliamo, la <montali ha detto che c'erano diritti acquisiti che non potevano essere intaccati e atti efficaci dal punto di vista legale che dovevano essere riconosciuti. Cosa avrebbe fatto lei non è un programma ma un modo per pararsi il culo in ogni caso. Adesso c'è di mezzo Loreto e la Montali ha creduto bene di fare la sua scelta. In favore di Loreto, naturalmente. Chi veramente segue anche il parere degli altri molte cose le sa, ma se guarda solo al suo parere finisce davanti allo specchio della strega di Biancaneve. Argano, insegna alla gente a leggere bene i post. Tutti.

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  11. Io rispondo di quello che ho sentito con le mie orecchie. Quel giorno alla Dolce Vita l'attuale sindaco Sabrina Montali era stata un po' vaga riguardo alle domande che le erano state poste sul Burchio. Allora, chi ti scrive, preso atto della scarsa chiarezza, ha posto questa domanda: "se lei fosse stata il sindaco di Porto Recanati quando i rappresentanti della Coneroblu hanno presentato per la prima volta il progetto in Comune, come si sarebbe comportata?" A questa domanda l'attuale sindaco ha risposto: "avrei risposto di NO al progetto!!"
    Nelle altre occasioni in campagna elettorale, come nell'occasione della presentazione della,propria lista alla,palestra Diaz, la Montali si é sempre schierata contro il consumo del territorio ai fini di una cementificaziione eccessiva. Parole sue, non mie.
    Poi, quando in altre occasioni é stata ulteriormente pungolata sulla questione Burchio, almeno in mia presenza, ha sempre detto che "avrebbe valutato lo status della pratica per prendere atto delle eventuali complicanze giuridiche (risarcitorie)'di un suo eventuale no al progetto". Questa,é,la verità. Chi dice il contrario, mente. E dico questo non per difendere il sindaco (sono l'ultimo titolato a farlo). Dico questo per una questione di onestà intellettuale. Detto questo, cosa vuoi da me? Che organizzo dei corsi serali per imparare i lettori a leggere i miei post?

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    1. Valutare lo stato della pratica per prendere atto delle eventuali complicanze giuridiche di un suo eventuale no al progetto.
      Bravo argano questa è onestà intellettuale tua e verità assoluta.
      Il si a tutti i costi o il no a prescindere qualcuno se lo ha sognato probabilmente.

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    2. La Montali ha detto anche quello sopra riportato e tu, Argano, ti guardi bene dal dirlo. Dire "se fossi stata sindaco io avrei detto no al Burchio" non costava niente, alla Montali. Anzi, in questo modo teneva il piede in due scarpe. "Avrei detto no, ma siccome esistono diritti acquisiti da parte del costruttore ed atti efficaci dal punto di vista giuridico, non so cosa posso farci".. Non ti sembra un po' Alberto Sordi in tutti a casa? Quei diritti acquisiti e quegli atti efficaci, non esistono più? Diciamo piutosto che la Montali ha calibrato il suo atteggiamento strada facendo. Da una parte la pressione del duo Reboli-Riccetti, dall'altra le pretese di Loreto sul progetto della Coneroblu hanno concorso insieme a determinare gli scenari di cui oggi stiamo parlando. In altra occasione ho sostenuto che Loreto sta colonizzando Porto Recanati e se vuoi un giorno te ne farò la cronistoria.

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  12. una bancaria corporate qualunque14 ottobre 2014 alle ore 09:24

    Quando ci troviamo di fronte ad un grande progetto edile sia in dimensioni che tempistica, rilevanti, la Società costruttrice ricorre sempre al credito. Di esempi al Porto ne avete molti. A prescindere dalle capacità patrimoniali e di cash flow una società sana e gestita con criterio programma i suo costi e relativi flussi di cassa sostenendo il patrimonio tra proprio e di terzi. I terzi per lo più sono banche. Queste valutano secondo criteri standard collaudati sul momento sociologico, politico e soprattutto economico del mercato in cui la Società costruttrice intende investire. In buona sostanza la Banca deve credere nel progetto tanto quanto l’imprenditore stesso. Il convincimento si attua mediante la valutazione di una serie di documentazione che la Banca richiede all’imprenditore, tra questi il Piano finanziario del Progetti costituito dall’analisi dei prezzi e relativi flussi finanziari che ne matureranno man mano che verranno venduti parte del costruito. E’ molto di piu’ di un B.P. La banca valuta se quanto esposto e presentato completo di slide, planimetrie, piani regolatori, piani di marketing, impatto ambientale, fattibilità urbanistica, rispetto delle leggi ed oneri di urbanizzazione, sarà veritiero o meno, quanto questa proiezione si scoterà dalla realtà. In questo progetto megalitico da oltre kmia 60 nessuno ha parlato chi intende sostenere il capitale, chi sono questi terzi, banche o altri privati che credono in questo progetto e su cosa si basa questo eventuale convincimento. Un Ente Pubblico come il Comune che dà il suo benestare ad un mega progetto di questa portata non vede solo le entrate di cassa degli oneri, i primi sempre ad essere messi in cantiere, ma un investimento progressivo nel tempo di opere socialmente utili ed il ritorno a vantaggio della collettività di lungo corso. Anche questo a parte la questione occupazionale che copre un tempo relativamente breve non si è parlato di altro. Molti di voi penseranno “te le raccomando le Banche”, potreste avere ragione infatti queste investono in progetti se vedono a loro volta un ritorno economico a rischio del credito possibilmente pari a zero e seguono solo una regola, quella del profitto a differenza della Cosa Pubblica: questa è la società capitalistica in cui viviamo ma la questione resta sempre chi sostiene questo progetto? Più che perché questo progetto? DITEMI CHI VI FINANZIA E VI DIRO SE E’ VERO ALTRIMENTI IO DICO CHE NON CI SARA’ NESSUN BURCHIO CEMENTIFICATO NEMMENO SE LA GIUNTA MONTALI DIRA’ SI!

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  13. Bancaria corporate, se uno i soldi se li porta da una banca estera e li fa legalmente transitare al momento del bisogno su una italiana, c'è qualche problema ? Oppure anche se i soldi li ha deve per forza chiederli in prestito ? E' solo una domanda, non salire sugli scudi ! Io se ho soldi per comprarmi una macchina, o a casa sotto il materasso o in una banca non del luogo, magari pago in contanti (certo non sarebbe questo il caso) oppure con un assegno di quella banca. Oppure debbo venire alla "bancaria corporate" per forza ?

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  14. P.S. e il nome della banca deve essere pubblico per forza o lo può diventare solo al momento in cui emetto assegni? Finora come ha pagato la Coneroblu i progettisti (mi sembrano molti), gli avvocati, i terreni, i lavori fatti? Cash o con assegni?

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  15. amico 9.24, fa in modo che capiamo qualcosa anche noi normali cittadini. grazie.

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    1. bancaria corporate qualunque14 ottobre 2014 alle ore 16:46

      Gentile Anonimo delle 13:23 a me sembra che l'Anonimo sopra delle 12:57 p.s. 12:49 abbia le idee talmente chiare su come gestire i propri contanti che ce lo spiega lui come baipassare le regole sulla trasparenza, tracciabilià, antiriciclaggio. Ne sono davvero curiosa, se sei intestatario di contanti per kemio 60 di certo ne puoi fare ciò che vuoi, tutti maledetti e subito, ma non in barba alle regole di mercato imprenditoriale e fiscale! Io ho avuto la presunzione, solo, di solleticarVi, di piu' non posso... ma vi assicuro cari lettori che Mr Argano non ha la mosca al naso. E per quanto mi riguarda esprimo tutta la mia solidarietà a questa Governance del Porto, che si trova tra l'incudine ed il martello, qualunque sia la decisione finale. Mi associo all'amico web Giampaolo Andreani per dirvi che potete trovare la mia faccia e nome su twitter e facebook al nickname @guerrillalilla, cordiali saluti.

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  16. Anvedi quanti finanzieri ci sono a Porto Recanati.

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