Oggi avremmo voluto parlarvi della Notte Vintage. Di un paese strapieno, di momenti di colore e di allegria. Avremmo voluto dirvi quanto Porto Recanati si presti alla buona riuscita di certe serate. Quanto, nonostante gli infausti eventi meteorologici e ambientali di questa estate, la nostra cittadina continui a costituire uno straordinario polo di attrazione ed un punto di riferimento per l'intera riviera. Oggi avremmo voluto parlarvi di come il nostro paese sappia comunque sempre riscattarsi, anche davanti alla sfortuna, trasformandosi in meta obbligata per il turismo limitrofo.
Invece no. Oggi vi parliamo di un essere umano di 28 anni. Colpito, in una gremita via centrale di Porto Recanati, da serie complicazioni cardiache. Crollato a terra e lì lasciato nella totale indifferenza generale. Non meritevole, a quanto sembra ed é stato riportato, di un primo immediato soccorso e di umana pietà. Una vita che rischiava di spezzarsi per la diffidenza, la paura, l'incoscienza, la crudeltà di chi, al cospetto di una situazione emergenziale del genere, ha pensato bene di voltarsi dall'altra parte. Troppo preso dalle sue cose. Troppo pieno di un egoismo del "mi faccio i cazzi miei". O forse, diciamolo, impaurito da un altro fattore: quel giovane corpo inerme che giaceva a terra in preda ad un infarto, era il corpo di un "negro".
Un piccolo particolare che fa la differenza.
E che, piaccia o no, relega il successo di una Notte Vintage a notizia ridicola.
Rispetta il prossimo come te stesso!
RispondiEliminaTutti cristiani fuori,poi ognuno dentro di se, ha una sua ortodossia diversa dagli altri!
Mi compiaccio per questo articolo. Oltre a dare le notizie il buon giornalismo dovrebbe risvegliare le coscienze e rimettere in ordine le gerarchie di valori. Continuate così!
RispondiEliminaSantucci, il buon giornalismo deve dire le cose come stanno e tutto questo commuoversi per uno sconosciuto (in tutti i sensi) sa di opportunismo. Ci si vuol fare una buona coscienza, ci si vuole illudere di aver combattuto per una buona causa, si vuol essere santi almeno per una volta. Sa in un certo senso della commedia messa in scena da Sandra Milo quando in diretta televisiva gli comunicarono che il figlio Ciro era morto in un incidente. Non ci ha pensato nemmeno un secondo ad informarsi se era vero. E infatti non era vero, ma la sceneggiata resta. Lei d'altronde faceva l'attrice non la moralista.
EliminaIl paragone tra quello che é successo e il fatto di Sandra Milo, é illuminante. Una delle migliori chicche mai scritte tra gli 8 mila commenti pervenuti a questo blog.....
EliminaIl paragone riguarda non i protagonisti dei fatti ma chi dai fatti si dice toccato e mosso a commozione. Se uno prima di sciogliersi in lacrime si informasse se il fatto è realmente accaduto nei termini in cui è stato raccontato potrebbe anche evitare di commuoversi. Ma no, si parte subito col pianto perché è quello che si vuole, e che il motivo della commozione sia vero o fasullo poco importa a chi si sente bene quando piange. In fin dei conti si tratta di amor sui.
EliminaSinceramente non so quanta gente si sarebbe fermata anche se a terra ci fosse stata una persona "bianca", che non fosse un familiare o un vicino di casa. La diffidenza, l'indifferenza e la mancanza totale di solidarietà hanno raggiunto livelli veramente devastanti. Paradossalmente la solidarietà dovrebbe essere più evidente nei momenti di crisi e di difficoltà come quello che stiamo vivendo.. Oggi invece sembra quasi un termine in disuso. Credo che in questo contesto, la delega all'integrazione (dove integrazione secondo me sarebbe da intendersi non solo verso l'immigrazione ma anche verso quei quei soggetti diversamente abili, verso gli anziani, gli studenti con handicap che hanno problemi ad inserirsi in vari ambienti ecc...) e alla solidarietà del Consigliere Fermanelli, sia fondamentale. Mi aspetto da lei interventi di sensibilizzazione importanti. Vorrei anche che quelle persone che sono passate senza fermarsi davanti al giovane a terra, potessero pensare, anche solo per un minuto, a quello che avrebbero provato loro o un loro figlio, se si fossero trovate quasi morenti a terra, tra la completa indifferenza dei passanti. Spero che il giovane guarisca presto perché la vita e la dignità di una persona non possono avere un colore.
RispondiEliminaEmanuela, ogni volta ti butti dentro a testa bassa.
EliminaHai ragione anonimo delle 14:26. E' che cerco di compensare, buttandomi a capofitto in argomenti che mi stanno particolarmente a cuore, la mancanza di pensiero, di coraggio e d'idee di tanti "pecoroni" che esistono anche nel nostro paese. Scusami se disturbo e scuoto il tuo torpore....
EliminaTutto questo per un fatto che forse non è nemmeno accaduto, Emanuela? Potrei raccontarti un sacco di situazioni in cui mi è capitato di dare una mano a chi si è trovato in difficoltà. Sarei diverso da Fiaschetti con i suoi scatoloni di spaghetti se lo facessi? La gratificazione del bene fatto o della pietà nutrita per un sofferente è personale ed assolutamente interiore, cara Emanuela, e se la si sbandiera ai quattro venti è roba da egoisti in cerca di consenso. Potrei dire di peggio, ma tradirei il mio stesso concetto di solidarietà.
EliminaQuesto episodio è vergognoso, ma il razzismo qui non c'entra nulla. Qualsiasi altra persona "bianca" avrebbe ricevuto un trattamento simile. Il problema è che oggi la paura dell'altro trascende razza, età, sesso e, a quanto pare, stato di salute.
RispondiEliminaMa siete sicuri che le cose siano andate così?
RispondiEliminaLeggi il post con attenzione.
EliminaOggi i cani vengono trattati come essere umani (non parlo solo degli animalisti integralisti) e gli esseri umani come cani (forse un cane moribondo suscita più pena).
RispondiEliminaMagari fosse come tu dici, amico 15.16. Ma credo che tu non abbia mai assistito ad alcuna conferenza teologica per dire quel che dici dei cani.
EliminaNon so qual e' la verità ma su FB, ad un post di la consigliere comunale E.Fermanelli veniva pubblicato da Fiorenzo Castellani un post del seguente tenore : "Mi sento in obbligo di smentire, almeno per quanto mi riguarda, ciò che viene affermato in questo articolo... oggi ho notato il ragazzo che non stava bene era assistito da un altro ragazzo. Mi sono fermato ed ho chiesto se serviva aiuto.. il ragazzo che lo assisteva ha detto di no e che aveva già chiamato l'ambulanza.. non essendo medico e non potendo dare aiuto ho proseguito. DOMENICO RABUINI".
RispondiEliminaIl post è verificabile entrando su FB sul profilo di Maria Elena Fermanelli andando a verificare i commenti del post pubblicato domenica alle 10,36. Malgrado ciò che dice la stampa, sono convinto che i miei concittadini sono delle brave persone.
Cari miei,
RispondiEliminail razzismo vero e proprio è stato soppiantato dal razzismo di classe, se un uomo di colore scendeva da una porche e gli pigliava un infarto veniva subito soccorso, ma un senegalese con la merce dietro alla fine non fa ne caldo ne freddo anzi magari qualcuno avrà pensato ' COSI IMPARI A FARE IL CLANDESTINO...'
Questa sì che è sociologia illuminata, caro 16.35. Hai mai sentito parlare della cultura del clan?
EliminaQuesta è grave peró!!! Clandestino o no è sempre una persona....la vita è vita x tutti!!!
RispondiEliminaCome quella del ventottenne ieri a jesi ??? Ma fatevela finita di fare i finti buonisti solo a parole ...,,,,
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