FUGHE

Sembra che a causa di "insorti punti di divergenza sulle strategie e sugli obbiettivi elettorali" l'accordo elettorale tra FAR e UPP (al netto della Pantone e forse di Maggini) sia sfumato. Perché ora le cose funzionano così. Ci si accorda davanti ad un caffè, si emette un comunicato stampa di intenti comuni e di strada da percorrere insieme e poi nel giro di una settimana, ci si separa. Già..., ovviamente, é troppa fatica, nei tempi della politica da play station, siglare un accordo serio dopo aver preso in considerazione tutti gli aspetti dello stesso. É troppa fatica comunicare agli elettori una "comunità di intenti" dopo aver esaminato un piano condiviso di azione. É troppa fatica perdere qualche ora elencando ed accordandosi su qualche punto programmatico convergente e qualche nome da prospettare come candidato sindaco che possa star bene alle parti. No, ora la politica si fa così. Per dispetto. Per vedere come reagisce il PD se Tizio si allea con Caio. Per gioco insomma. FAR e UPP (al netto della Pantone e forse di Maggini) ne hanno dato un fulgido esempio. Facciamo tattica, prendiamo in giro un po' di gente, vediamo le reazioni. E poi diciamo a tutti che abbiamo scherzato.

Poi però, ad un certo punto, potrebbe venir meno la credibilità dei protagonisti di questi giochini. Che vincono le elezioni con la Ubaldi e poi la lasciano. Che siglano accordi con il capogruppo dell'opposizione Riccetti e poi li rompono. Perché in fondo, la politica, é un'arte nobile. Non un giochino da Play Station. Ma questo, come al solito, lo stabiliranno gli elettori. Che si spera siano tenuti a non dover chiedere allorché gli attori di questo teatrino reclameranno il loro voto.... :

"cun chi é che sei alleatu adé che ho persu el contu??"