In esito all'articolo sul bullismo pubblicato recentemente anche su questa testata riceviamo e pubblichiamo dalla Preside del nostro istituto scolastico il seguente comunicato:
Recenti articoli distampa datati 12e 13 novembre 2013 pubblicati su “Il Resto del Carlino” riportano episodi di bullismo che si sarebbero verificati all’interno dell’Istituto Comprensivo “E. Medi” di Porto Recanati. Uno, in particolare (“qualcuno ha infilzato le penne sulle braccia di altri alunni a mò’ di coltello”), in seguito ad una verifica effettuata in archivio, risulta essere avvenuto tre anni fa, quando l’attuale dirigente non era ancora inservizio. In riferimento alle altre vicende si precisa che i genitori, i cui figli sarebbero stati coinvolti in questi spiacevoli episodi, non hanno riferito nulla alla dirigente, né tantomeno quest’ultima ne è venuta a conoscenza dal comandante della Polizia Municipale.
Un incalzare di articoli sino all’ultimo, apparso ii 19 novembre 2013, sempre su “Il Resto del Carlino”. La particolare situazione dell’alunna e alcuni episodi verificatisi — la cui entità e gravitã non corrispondono a quelli descritti nell’articolo — erano già stati segnalati lo scorso anno dalla madre dell’alunna, nel corso di un incontro richiesto — informalmente — alla dirigente che, a sua volta, si era fatta portavoce all'interno del Consiglio di Classe, affinché lo stesso intervenisse per comprendere quanto stava accadendo e adottasse le opportune iniziative. Gli insegnanti si erano adoperati per ristabilire la serenitã, consapevoli della estrema delicatezza del caso, trattandosi di minori e dovendo tutelare gli stessi. Successivamente nient’altro era stato riferito dalla madre che aveva quindi abbandonato l’idea iniziale di trasferire la ragazza. Nell’anno scolastico in corso la madre contattava telefonicamente una docente per richiedere nuovamente un incontro con la dirigente e due insegnanti. Incontro di fatto avvenuto in data 11 novembre u.s..
L’accaduto riportato in questa circostanza riguardava una presunta aggressione verbale da parte di una compagna di classe nei confronti della propria figlia, della quale le insegnanti presenti si sarebbero ulteriormente sincerate per ricostruirne la dinamica. Ciononostante la signora affermava, al termine del colloquio, che non avrebbe fatto cambiare classe all’alunna. Tuttavia, in data 15 Novembre, la madre presentava richiesta formale di trasferimento di sezione, corredando la stessa con certificazione medica, ii cui contenuto, contrariamente a quanto si evince dall’articolo, non è in alcun modo ricollegabile ad una violenza fisica. A questo punto veniva immediatamente convocato, in data 18 novembre, il Consiglio di Classe e, considerata la necessità di creare condizioni favorevoli per il successo scolastico dell’alunna, la dirigente disponeva ii trasferimento ad altra sezione.
Al termine di questa sommaria descrizione degli eventi, dunque, occorre sottolineare come gli articoli di cui sopra abbiano riportato una descrizione distorta dei fatti, screditando, cosÍ, l’immagine di un Istituto che da sempre svolge la propria opera educativa con grande impegno e consapevolezza, prendendosi cura, guidando e orientando i minori nel loro percorso di formazione. Una scuola centrata non soltanto sul processo di insegnamento—apprendimento, ma che vigila e monitora con attenzione le dinamiche relazionali, in particolare allo scopo di portare alla luce e affrontare, secondo modalità adeguate, I disagi e le problematiche che, in questa fascia d’etã, possono insorgere.
E questo è l’impegno chel’Istituto assume nei confronti della comunità portorecanatese e che vede coinvolte tutte le figure professionali operanti al suo interno.
Amici dell'Argano, nessun commento da parte vostra? Avete letto come ha trattato l'argomento il Carlino di oggi? Evviva l'informazione!!!
RispondiEliminaNo, purtroppo non abbiamo letto il Carlino di oggi.
EliminaMa chi è questa madre che racconta le cose ad una giornalista? Che cosa si aspettava di ottenere? Tra l'altro nel primo articolo del Carlino si legge che si tratterebbe di una insegnante che lavora in un altro comune e siccome in un paese come il nostro le voci si diffondono velocemente, oggi mezzo paese conosce la identità di madre e - purtroppo - figlia.
RispondiEliminaQuesta madre che racconta storie ai giornali sarebbe dovuta andare dai carabinieri e fare denuncia, se le cose fossero state come le ha raccontate. ma l'argano ha pubblicato due articoli sul bullismo di cui non si sa se siano veritieri o no. il primo è servito da supporto, dal punto di vista di chi l'ha scritto, all'immagine dell'assessore leonardi, che si è messa a cavalcare fatti che la lettera della preside della scuola, pubblicata ieri su questo blog, ha clamorosamente smentito. nel primo articolo come nel secondo viene chiamata in causa la polizia municipale, che avrrebbe comunicato alla preside i fatti descritti. ma ancora una volta la preside smentisce e a quanto se ne sa la stessa polizia municipale ha preso le distanze dagli articoli pubblicati dall'argano. la scuola va lasciata in pace. non deve servire nè per falsi scoop giornalistici nè per fare da supporto propagandistico alla politica. solidarietà dunque alla preside de siena.
RispondiEliminaL'Argano si è limitato a rilanciare un articolo del Resto Del Carlino. Con nessun intento di voler sponsorizzare l'immagine di chicchessia. Abbiamo dato per scontato, forse sbagliando, che i fatti raccontati nell'articolo fossero assolutamente veritieri. E abbiamo pubblicato prontamente la lettera della preside che ha fatto valere le proprie ragioni. Ci piacerebbe approfondire la problematica. Se la preside magari, fosse così cortese da dedicarci del tempo, potremmo andare a trovarla per una chiacchierata.
Eliminanon ce l'avevo con l'argano perchè sono a conoscenza delle sequenza degli eventi. solo volevo dire che bisogna andarci con i piedi di piombo quando si tratta di scuole inferiori. fate bene a voler parlare con la preside perchè ho la sensazione che il messaggio della scuola non sia passato.nè in generale nè in partiicolare.
EliminaPerò questa giornalista del Carlino che pubblica fatti assolutamente falsi senza verificare, e non è la prima volta, andrebbe allontanata. Una dignità professionale ci deve essere! Scrivere quelle falsità per screditare l' istituto Medi è stato un comportamento deprecabile.
Eliminai corrispondenti scrivani del loco sarebbero da galera !
RispondiEliminaAmico delle 12, da come ti esprimi sembra che tu ne sappia qualcosa di galera. L'Argano avrebbe dovuto censurarti, ma un motivo ci sarà se non l'ha fatto.
RispondiEliminaQuesti sono quello che i bulli possono diventare... anni dopo, criminali, e chi li ha lasciati fare era tal quale... è difficile fermarli.
RispondiEliminaIn Busto Garolfo, Provincia di Milano, sulla direttrice (dalla variabile inclinazione) che passa mediamente dagli incroci tra le Vie XXIV Maggio - Alfredo di Dio e Vie Carlo Cattaneo - Ciro Menotti, vi sono individui che si appostano per emettere, lungo la stessa direttrice, radiazioni elettromagnetiche intense, ed in fasci, in grado di attraversare le pareti, oppure, meno probabilmente, onde di pressione tipo ultrasuoni od infrasuoni. Forse sperimentano nuove armi, nuovi metodi per arrecare danni. Forse sperimentano illegalmente "nuove" tecnologie, potenzialmente "armi", dall'uso ancora non dichiarato lecito oppure testano l'uso "diverso" di strumentazioni prodotte per altri scopi.
Probabilmente vogliono colpire persone o residenti per farli allontanare o per scopi economici o vendette, nascondere malefatte.
Usano apparecchi, forse laser, maser, o antenne tipo radar e parabole, collocati al chiuso oppure si spostano su furgoni. Usano emetterle per periodi di tempo di durata incostante, quasi impulsi di decine di secondi e poi ridurle. Vengono forse utilizzate interferenze di più emittenti. Alcuni che ne sono consapevoli forse omettono di segnalare, per complicità o per insensibilità agli effetti, oltre ovviamente coloro che sono i responsabili.
Tali emissioni aumentano molto d'intensità verso sud ed in particolare approssimandosi all'incrocio tra Via Maroncelli - Via Baracca verso Via Sciesa (apparentemente passando per un condominio).
Essendo variabile l'orientamento della provenienza e direzione, pare che l'area entro cui ricadono incluse altre possibili direttrici sia quella delimitata dalle seguenti rette: la retta passante dall'incrocio tra le Vie Ludovico Ariosto - IV Novembre e l'incrocio tra le Vie Ciro Menotti - Via del Roccolo e la retta passante dall'incrocio tra le Vie XXIV Maggio - Via San Francesco e l'incrocio tra le Vie P. Maroncelli - Fratelli Rosselli.
I responsabili sono forse delinquenti abituali, forse pregiudicati; potrebbe però trattarsi di un gruppo temporaneo collegato alla criminalità organizzata. Sfortunatamente vista la "costanza" ed il senso di "impunità" di cui presumo questi siano pervasi, da tempo irradiano onde elettromagnetiche in modo percepibile e focalizzato, viene da pensare che si tratti di azioni commesse da un'organizzazione in espansione, forse una setta, forse con diversi interessi ed appoggiata da appartenenti a diversi ambienti dell'economia e società, professioni incluse, magari asservita a sperimentare al modo di "mercenari" strumenti che verrano usati su tutti, in cambio di un interesse immediato.
Se adesso sono percepibili gli effetti potrebbe anche darsi che, qual'ora siano alcuni residenti della zona a detenere la gestione di strumenti utilizzati in modo criminale, abbiano in passato irragiato con intensità molto minore ma maggiore costanza e che adesso vogliano accelerare le cose in quanto indietro rispetto ad un loro programma.
Non sono bravate: chi fa queste cose ha la volontà di ledere salute e dignità delle persone che colpisce, di rendere difficile la vita, di intimorire, di fare scappare, magari dopo aver preparato il terreno per rendere meno attendibili le vittime. E' gente che ha le competenze o la conoscenza di chi possiede queste competenze e fornisce di materiali ed attrezzature: non sono cose da poco, alla lunga possono causare fatica a memorizzare, malattie, anche tumori, o cose peggiori.