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giovedì 4 agosto 2011

DUE POLTRONE PER UNA

Quanto è triste appurare che spesso, in Italia, nelle Marche e a Porto Recanati, personaggi politici di primo piano non si accontentino di un pur prestigioso incarico e si avventurino alla ricerca di ulteriori poltrone.

Lo descriveva bene giorni fa questo articolo del "Resto del Carlino" che vi alleghiamo sotto.

Essere sindaco di un paese come Porto Recanati, a nostro modo di pensare, significa impegnarsi 24 ore al giorno e 365 giorni all'anno nello studio e nella risoluzione delle problematiche presenti sul territorio, dedicandosi a tale impegno senza risparmiare le forze.

Non capiamo dunque perché ci si debba adoperare in altri probanti impegni, come quello di consigliere provinciale.

Non capiamo soprattutto perché la politica non sappia rinnovarsi, a tutti i livelli, proponendo personaggi nuovi in luogo di doppi incarichi.

Nel caso specifico della nostra città, non capiamo come si possa presenziare a una riunione di Giunta la mattina discutendo con consiglieri comunali del Popolo della Libertà, appartenenti alla maggioranza di cui si fa parte e, due ore dopo, sedere al Consiglio provinciale, a Macerata, dibattendo e confrontandosi con colleghi di maggioranza appartenenti all'Italia dei Valori e al Pd.

Insomma, non capiamo tante cose.

Ma magari voi, nostri assidui lettori, potrete chiarirci qualcuno dei nostri tanti dubbi...

4 commenti:

  1. CHE SCHIFOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
    IN CHE MANI SIAMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!

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  2. certe robbe saria meio a nun sapelle perchè saria da menaie a se gente però se le dite quannu se va vuta duriscimi fa de mannalli a casa

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  3. IL GUAIO E' CHE QUESTE COSE SULLE LISTE INFORMATIVE DELLE ELEZIONI NON CI SONO SCRITTE!!COMUNQUE ANCHE CI FOSSERO SCITTE,CI SAREBBE QUALCUNO CHE PER INTERESSE LI VOTEREBBE.
    NON LO FATTO MICA IO IL RINFRESCO IN VILLA GIGLI UNA SETTIMANA PRIMA DELLE ELEZIONI!!!!!!!!!!!COME SE DICE AL PORTU, CA' E PORCI E NON ERANO TUTTI CA'!!

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  4. Ma di cosa vi scandalizzate, alla provincia ci e arrivata con la campagna elettorale fatta da esponenti del PD. I fessi siamo noi.

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