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venerdì 22 luglio 2011

7.500 EURO PUBBLICI BUTTATI DALLA FINESTRA

Forse molti di voi non lo sanno. Ma accedendo al sito internet del nostro Comune si possono visionare le delibere di Giunta (ovvero la verbalizzazione degli atti di governo) periodicamente emanati dal nostro esecutivo cittadino.

Noi dell'ARGANO, notoriamente curiosi, lo facciamo con regolarità.

Così oggi vogliamo raccontarvi una simpatica storia. Che potrete trovare riassunta in burocratese a questo link. Ma che a noi piace spiegarvi analiticamente.

Il 18 settembre del 2009, una signora di Potenza Picena, camminando in via 29 Marzo 1935, cadeva rovinosamente lungo il marciapiede a causa della presenza di uno spuntone metallico probabilmente derivante dalla rimozione di un palo della segnaletica stradale.

La signora, dopo questo episodio, si è rivolta a un avvocato di fiducia chiedendo al nostro Comune il risarcimento di tutti i danni patiti, ritenendo l'Ente pubblico responsabile della sua caduta.

Il nostro Comune, ovviamente, per questo genere di eventi è assicurato e ha provveduto immediatamente a denunciare l'accaduto all'agenzia assicurativa che garantiva l'Ente per la responsabilità civile dei danni arrecati.

Come accade in questi eventi incidentali, i periti hanno fatto la loro parte, giungendo alla conclusione che effettivamente la signora era caduta a causa dell'anello metallico che sporgeva dal marciapiede. Contestualmente, il medico legale valutava il danno biologico riportato dalla signora nella misura di un 7% di invalidità.

Le parti (l'assicurazione del Comune e della signora) non hanno raggiunto un accordo stragiudiziale, così il legale della controparte citava il nostro Comune in tribunale richiedendo, a scopo risarcitorio, la somma di circa 25 mila euro.

E qui succede il patatrac.  Per spiegarvelo, pubblichiamo il testo letterale della delibera:


Insomma, per un "disguido" (???), l'atto di citazione non viene protocollato, l'assicurazione del Comune non assume la gestione del caso e il Comune, attraverso il suo rappresentante legale, non si presenta presso il Tribunale per la causa... in gergo tecnico è "contumace".

Bisogna porre rimedio. Urgentemente... il patatrac è ormai combinato.
E allora si prova a trovare un accordo transativo...


che la controparte accetta: 15mila euro da versare sull'unghia.

L'assicurazione del Comune, presumiamo con un atto bonario, compartecipa alla spesa. Copre il 50% del "danno". 7.500 euro...

E gli altri 7.500???




Leggete sopra: 

"di dare mandato alla competente struttura di provvedere all'impegno di spesa ed alla successiva liquidazione, dando atto fin d'ora che sussiste a bilancio la necessaria copertura finanziaria".

Se non l'avete capito, paghiamo noi. Paga Pantalone....

 I 7.500 euro sono a carico della collettività.

Pensate voi. Un disguido... un atto non protocollato... e in questo regime di tagli ai bilanci pubblici e di limitazione massima di ogni sperpero, abbiamo buttato dalla finestra 7.500 euro delle nostre tasse.

Encomiabile...
Be'... ovviamente a totale carico della collettività...

6 commenti:

  1. complimenti per il disguido. In un'azienda privata si sarebbe già trovato il responsabile che avrebbe pagato di tasca sua, sempre se non ci rimetteva pure il posto di lavoro. Ma qui nessuno cade, nessuno paga e continuano a fare i danni.

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  2. Cioè, se ho capito bene ..... ogni abitante di Porto Recanati sopra i 18 anni deve scucire un euro di tasca sua (7.500 euro) per porre rimedio ad un "disguido" di qualche impiegato o politico che si era distratto ?
    Se è così, io quell'euro non lo voglio dare !!!!!

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  3. e da parte dell'amministrazione comunale regna il silenzio.Il sindaco tace. In fondo il bilancio di Porto Recanti in questi ultimi anni non gode certo di ottima salute, e gravare sulle tasche dei cittadini per colpa di una cattiva amministrazione non è un gesto responsabile. Io propongo che questi soldi li esce di tasca propria il sindaco, tutta la giunta e quanti del personale hanno competenze in quel settore.Una tassa di solidarietà, d'altronde in questo periodo è di moda.
    Chi sbaglia DEVE PAGARE!!!!

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  4. GIUSTISSIMO:CHI SBAGLIA PAGA, ANCHE SE SI TRATTA DI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE,A COMINCIARE DAL SINDACO, DAL RESPONSABILE DEL SETTORE.
    TROPPO FACILE FAR PAGARE PANTALONE E FAR DIRE ALL'IGNOBILE BRUNETTA CHE I PUBBLICI DIPENDENTI SONO TUTTI FANNULLONI.
    CARISSIMO SIG. SINDACO PRENDA I PROVVEDIMENTI DEL CASO COME SI DEVE PERCHE' NON TUTTI I CITTADINI SONO DISPOSTI A TOLLERARE GLI INCIUCI CHE COMBINATE DI NASCOSTO.MENO MALE INTERNET CHE INFORMA E PER CHI NON LO USA VALE SEMPRE IL PASSAPAROLA.DI QUESTI TEMPI ANCHE UN SOLO EURO DELLA COSA PUBBLICA, PER LA GESTIONE DELLA QUALE CONTRIBUISCO REGOLARMENTE, NON VOGLIO SIA SPRECATO CON LA LEGGEREZZA E L'ARROGANZA CON LA QUALE LEI ED I SUOI GOVERNATE.

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  5. bisogna far conoscere queste cose a tanta gente del Porto,così prima di ogni scelta elettorale si rifletta meglio in che mani stiamo.Chi si presenta per amministrare(bianchi,rossi ,neri,verdi o gialli) deve avere come specchio la trasparenza e la conoscenza delle cose ,l'umiltà di ascoltare,la consapevolezza di appartenere ad una casa comune .Quando il potere ti fa arrogante i danni per la comunità sono irreparabili.

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  6. Vuleo fa 'na proposta a quelli della Giunta che anne votato sta delibera pe rimedià ai "disguidi".
    Isto che sete sette otto a capì nun puteate mettece un migliaio de euri a testa vo' invece che chiedeli a no? Alla fine el conto purtaa uguale!

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