FREQUENTLY ASKED QUESTIONS (SUL BURCHIO)

Da settimane lo sport preferito da stampa e siti internet che si occupano di informazione, é quello di sparare una quantità di nozioni e cifre sulla "vicenda Burchio" spesso antitetiche tra loro. Questo modus operandi di informare ha portato a creare una certa confusione tra i portorecanatesi, considerata la mole di notizie che viaggiano quotidianamente e che si riferiscono molto spesso a milionari risarcimenti che si dovrebbero sborsare in caso di diniego all'opera.

Allora da queste parti si é pensato, con il vostro aiuto, sia chiaro, di relazionare i lettori con una sorta di "domande frequenti" (F.A.Q.) che l'uomo della strada non esperto di cavilli legali e norme di urbanistica si pone quotidianamente su questa vicenda che ormai é sulla bocca di tutti.

L'intento é quello di procedere in questo modo: chi vi scrive, pone la domanda e azzarda una risposta che ovviamente non ha la saccenza di voler poi risultare quella esatta (lo ricordiamo a tutti, ci sono fior di avvocati che stanno fornendo i loro presumiamo discordanti pareri sulla materia a conferma della complessità della stessa). Per cui, quello che si riporta in questo post, altro non é che una base dalla quale partire per aprire una discussione seria. Che magari possa portare qualche commentatore preparato in materia (sappiamo che ce ne sono) a voler fornire il suo prezioso parere e contributo, in modo da farsi una idea su ciò che a giorni, con la decisione che il nostro governo cittadino andrà a prendere, ci aspetterà.

 

Proviamo a partire:

 

1) Qualora il consiglio comunale, nel terzo imminente passaggio della vicenda nel parlamento cittadino, decidesse di votare NO, la destinazione di quella collina rimarrà ad uso edile o ritornerà ad essere ad uso agricolo (e pertanto sarà impossibile costruirci anche in futuro?)

La domanda é importante. Perché alcuni sostengono che il futuro di quella collina, a prescindere dal fatto che il progetto del resort vada a buon fine o meno, sia comunque quello di essere destinata ad opere di urbanizzazione. Da quello che abbiamo capito, se il Consiglio Comunale si esprime per il NO nei 120 giorni previsti (cioé entro le prossime cinque settimane), decade l'intera VARIANTE URBANISTICA, e pertanto si ristabilirà la situazione antecedente al 30/12/2013 (data del primo passaggio del Burchio in Consiglio Comunale) con la destinazione AGRICOLA di quei terreni. Qualcuno sa confermarci se abbiamo capito bene?

 

2) I Consiglieri Comunali sono perseguibili civilmente o penalmente in caso di voto contrario sul Burchio? La Coneroblu potrà rifarsi sui loro patrimoni personali in sede di richiesta indennizzo/risarcimento danni per la mancata approvazione del progetto?

A nostro avviso no. Il voto espresso in Consiglio Comunale é un voto liberalmente espresso. In rappresentanza di un elettorato che ha scelto da chi vuole essere rappresentato e governato. É la sintesi della democrazia, che non puô essere sottomessa a vincoli. Abbiamo rivoltato la rete. E non abbiamo trovato un solo caso di consigliere comunale raggiunto da una richiesta di risarcimento e/o indennizzo per aver votato, su un provvedimento, in una certa maniera. Salvo l'eccezione in cui si compia il reato di "abuso d'ufficio" (art. 323 del Codice Penale) o di "rifiuto di atti di ufficio" (art. 328 del Codice Penale). Reati perseguibili penalmente. Andiamo a vedere queste due tipologie di reati:

- Abuso d'ufficio

Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato, il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in violazione di norme di legge o di regolamento, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto è punito con la reclusione da uno a quattro anni.

- Rifiuto di atti di ufficio:

« Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni."

" Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l'atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a euro 1.032. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa. »

Analizzando i due articoli di cui sopra, non ci sembra possano essere pertinenti nel voto che i Consiglieri Comunali andranno ad esprimere sul Burchio. Ma anche in questo caso ci affidiamo a pareri più competenti.

3) Se il consiglio comunale si pronuncerà per un NO al Burchio, la Coneroblu potrà rifarsi nei confronti della nostra amministrazione con una richiesta risarcimento danni o con una richiesta di indennizzo milionaria?

E questa é la domanda delle domande. Sono girate cifre iperboliche sui vari organi di informazione nell'ultimo mese su questi possibili richieste di risarcimenti/indennizzi. Più o meno ci si basa su questo concetto: la Coneroblu ha acquistato i terreni per realizzare il resort (la stessa società sostiene di aver speso, per l'esigenza, circa 6 milioni di euro n.d.r.) e pertanto se l'opera non si realizzerà chiederà un congruo rimborso al nostro Comune. Come potete ben capire una richesta plurimilionaria in proposito, potrebbe mandare in default il nostro Comune. E a farne le spese, di conseguenza, saremmo noi cittadini. A nostro modo di pensare, ai fini del conteggio di un possibile risarcimento, c'é un dato connesso alla tempistica assolutamente rilevante. E cioé: la Coneroblu, quando ha acquistato i terreni per la realizzazione del Resort? Prima o dopo il primo Consiglio Comunale autorizzativo del 30 dicembre 2013? Quella data é di fondamentale importanza. Se la Coneroblu avesse acquistato i terreni prima del 30/12/2013, a nostro modo di pensare, quegli importi spesi non potrebbero essere oggetto di richiesta rimborso. Perché non essendo a conoscenza di nessun atto autorizzativo, gli acquisti effettuati dalla Coneroblu potrebbero inquadrarsi come mere operazioni di mercato immobiliare per le quali ci si assume un rischio che non può poi essere messo in conto all'ente pubblico che solo successivamente autorizza il procedimento e avvia il previsto iter di passaggi burocratici anch'essi autorizzativi. Pertanto bisognerebbe effettuare delle visure catastali, per prendere atto di quando la Coneroblu ha acquistato i terreni. Noi non siamo a conoscenza di questo dato. Ma le visure catastali sono pubbliche. Siamo certi che chi di dovere ha già provveduto ad eseguirle ed é a conoscenza di questo fondamentale dato.

4) Di conseguenza, se i terreni fossero stati acquistati dalla Coneroblu prima del 30/12/2013 (data del primo consiglio comunale sul Burchio) l'eventuale richiesta di risarcimento e/o indennizzo da parte della stessa Coneroblu, in caso di un NO del consiglio comunale, su che cosa potrebbe basarsi?

Al proposito le tesi sono varie. La principale consta nel fatto che ci debba essere una sorta di indennizzo. E che questo debba rappresentare una forma di "ristoro" per il privato. Tale indennizzo, molto probabilmente dovrà tenere conto dei vantaggi di cui la P.A. ha usufruito susseguentemente alla stipula dell'accordo (non ancora perfezionato in tutti i suoi passaggi) con il privato. A quanto potrebbe ammontare, qualora si materializzi questa richiesta, questo indennizzo? Non ne abbiamo la più pallida idea. Perché il concetto di "ristoro" per il privato, nel caso in questione, sembra essere vago e difficilmente quantificabile.

Che cosa dice, comunque, l'accordo preliminare firmato dalla nostra amministrazione con la Coneroblu prima dell'avvio dell'iter autorizzativo?

L'articolo 6 comma 3 del predetto accordo specifica:

"La parte privata rinuncia sin d'ora ad ogni azione (ivi compresa quella di risarcimento danni) per la mancata approvazione della variante o per la sua modifica sostanziale per effetto di determinazioni degli organi del Comune e delle pubbliche amministrazioni che, per legge, interverranno nel procedimento o per l'annullamento della variante al prg in sede giurisdizionale, da qualsiasi ragione originata"

Fatto salvo quanto sopra, che cosa prevede la legge nel caso in cui ci sia un recesso unilaterale dell'accordo? (E cioé che il Comune decida di non far passare la variante)

In questo caso ci corre in soccorso la legge 241 del 1990 che all' art. 11 comma 4 prevede tale recessione per "motivi di pubblico interesse":

"Per sopravvenuti motivi di pubblico interesse l’amministrazione recede unilateralmente dall’accordo, salvo l’obbligo di provvedere alla liquidazione di un indennizzo in relazione agli eventuali pregiudizi verificatisi in danno del privato."

Quali sono nella vicenda Burchio i motivi di pubblico interesse per poter recedere dall'accordo? Forse questa é la stessa domanda che i legali delle due parti si stanno facendo in questi giorni. Come si può quantificare in questo caso l'indennizzo (e non il risarcimento danni)? Non ne abbiamo la minima idea.... Forse si andrebbe incontro ad un contenzioso legale in sede civile della durata pluriennale. Con una sentenza che al momento non é minimamente prevedibile. Se abbiamo capito bene (ma anche per questo, chiediamo conforto agli esperti in materia) la giurisprudenza in materia non é così ricca da poter fornire principi su cui basarsi per una analisi giuridica approfondita della problematica.

 

Ribadiamo che l'intento di questo post é solo quello di fare chiarezza sull'iter autorizzativo di questa vicenda e sugli eventuali scenari che possono aprirsi nel caso in cui la maggioranza, come da più parti si mormora, possa dire NO al progetto Burchio. E vorremmo che anche i commenti fossero orientati non alla polemica spicciola ed inutile tra i tifosi dell'opera e chi, invece, ritiene che non si debba assolutamente procedere nella realizzazione della stessa. Molto semplicemente, non vogliamo morire ignoranti e credere a tutto ciò che in maniera molto variopinta ci é stato raccontato nelle ultime settimane. Tra i nostri lettori ci sono molte teste pensanti esperte in materia giuridica e in urbanistica. Se queste volessero contribuire a chiarirci le idee, potremmo dar vita ad un nuovo modello di informazione: quello che scaturisce da differenti punti di vista competenti che possono comunque arricchire le conoscenze dei lettori. Pertanto, per una volta, chiediamo ai frequentatori del blog di astenersi dai commenti poco costruttivi e formativi. Grazie.