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giovedì 8 maggio 2014

ROSALBA UBALDI RISPONDE AI 5STELLE SUL CENTRO COMMERCIALE

Riceviamo e pubblichiamo quanto pervenutoci da Rosalba Ubaldi in relazione al post di ieri relativo alla nota del Movimento 5 Stelle sulla mancata realizzazione del centro commerciale.

La variante urbanistica al Bivio Regina ha completato il suo iter a giugno 2013. Il progetto che è stato presentato successivamente è stato sottoposto a VIA e la pratica è ancora in fase istruttoria da parte della Provincia di Macerata. La legge 3 del 2012 prevede che tutte le strutture come quella prevista debbono essere sottoposte a Valutazione di Impatto Ambientale e non che questa pratica vi è stata sottoposta perché lo abbia richiesto qualcuno. E’ semplicemente la LEGGE che lo prevede e chi scrive lo sa o dovrebbe saperlo. Contemporaneamente il proponente ha chiesto l’autorizzazione commerciale ma la Regione Marche non ha ancora effettuato il regolamento relativo alla grande distribuzione e pertanto non può esprimersi, al momento, nel merito della richiesta. Poiché la sottoscritta ritiene che la regione Marche non procederà al Regolamento previsto prima delle prossime elezioni regionali né immediatamente dopo, questo e solo questo è il motivo per cui la pratica è stata sospesa dagli stessi proponenti. Quindi nessun merito dei 5S ma la semplice ed ordinaria applicazione delle normative vigenti. Le eventuali indicazioni o prescrizioni della Sovrintendenza fanno comunque parte dell’ordinario confronto tra Enti nelle fasi endoprocedimentali ed avviene sempre. Questo e solo questo è quanto ho dichiarato in sede di presentazione della mia lista e del programma ; se le mie previsioni dei tempi sopra esposte sono corrette, nei prossimi anni non potrà essere realizzato commercialmente. Ed oggi non è possibile prevedere cosa intenderanno fare tra alcuni anni i proponenti.
Rosalba Ubaldi

8 commenti:

  1. Cari Grillini,il sindaco Ubaldi politicamente non sta simpatica neanche a me,ma sottovalutare la sua intelligenza così palesemente fate ridere!

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  2. Molte volte parlare a sproposito può rivelarsi un boomerang, bastava solo informarsi in Regione.

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    1. Si doveva andare a chiedere all'oste se il vino è buono? Sei una faina, faina delle 16.34.

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  3. Quindi prevedeva che il progetto non sarebbe andato in porto e ha dato il via lo stesso alle costose pratiche istruttorie? G.L. meno male che te la fai una risata, il tuo mestiere è triste tanto!

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  4. Il grillino non ha nessun merito particolare, se non quello di vigilare come semplice cittadino acciocché le leggi e i regolamenti vengano rispettati. Che è precisamente quanto accaduto col centro commerciale, dove la procedura di VIA è stata avviata soltanto DOPO le nostre osservazioni. Quando saremo dentro il Palazzo, con la nostra giunta o come opposizione, faremo ridere alcuni, piangere altri, soddisfare tutti gli affamati e assetati di giustizia, per usare una frase evangelica.

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    1. Santucci, per piacere, abbiamo già un certo Davide Pierini.

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  5. Leggendo la legge regionale n. 3 del 2012 avevo inteso che fosse previsto un "proponente" (un soggetto pubblico o privato) che predisponesse le pratiche per l'avvio delle procedure da sottoporre all'autorità competente in base al tipo di opera. Nel nostro caso la Provincia ha proposto l'avvio della procedura e sinceramente ho pensato che l'avesse fatto dietro segnalazioni e pressing. Ma forse mi sono sbagliata......

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  6. Si precisa che art. 8 legge regionale 3/2012 da la possibilità di osservare il percorso di sreening di Assoggettabilità alla VIA per questi tipologie di progetti.
    In questo caso il progetto in questione non ha superato questa fase ed è stato spedito all'assoggettamento di VIA (come spiegano le parole italiane si è passati da una probabilità “assoggettabilità” ad un fatto compito “assoggettamento”)
    L'assoggettamento a VIA è un iter burocratico amministrativo molto impegnativo per la ditta proponente, perché si tratta di valutazione di impatto ambientale vera e propria dove bisogna produrre più soluzioni e chiamare in causa anche il pubblico ad esprimersi.
    Il progetto Centro Commerciale Bivio Regina con questa richiesta è stato bocciato dalla provincia che ha preso atto delle osservazioni prodotte e dei dinieghi della soprintendenza archeologica del Ministero di Ancona. Tutto questo è espressamente riportato nella determina n. 429 del 23/12/2013 della Provincia di Macerata. Questo provvedimento è stato redatto prendendo in considerazione le varie osservazioni prodotte e i risultati di sensibilizzazione e chiarimento fatti da un qualche “chicchessia” della nostra città che si è speso per la tutela dell'ambiente e del territorio della città di Porto Recanati.
    Questi incontri sono serviti a fare chiarezza su un progetto che risultava incomprensibile alla Soprintendenza che non ne aveva compreso i dettagli tecnici e urbanistici, come ad esempio il fatto che sorgesse su terre vincolate con decreto del Ministero, o che avrebbe comportato la chiusura della strada storica dell'abbadia di S. Maria in Potenza e avrebbe scavato un sottopasso in area della città antica di Potentia, famoso tassello della storia Romana nelle Marche.
    Quindi a oggi quel progetto deve essere cestinato e la ditta proponente deve cercare altre terre dove proporlo, perché il Ministero Beni culturali ha vietato la sua fattibilità sui luoghi proposti.
    A questo punto ci chiediamo dove la ditta proponente reperirà aree libere da vincoli anche per la riqualificazione dell'intersezione della statale 16 con la strada regina, oggetto fondamentale della proposta di variante urbanistica. Si consiglia all'amministrazione uscente la rilettura della determina provinciale N. 429 del 23/12/2013 dove sono riportati i divieti della soprintendenza e le osservazioni del “chicchessia” di Porto Recanati.
    Detto questo lo step riferito alla mancata autorizzazione regionale per licenze grandi spazi di vendita passa sicuramente in secondo piano perché postuma rispetto all'iter di legittimità ambientale del procedimento.
    Infine il Movimento 5 stelle che ritiene di aver fatto opera di tutela informando la Soprintendenza sulle reali capacità di offesa del paesaggio e dell'archeologia della nostra città, invita la Dott.ssa Ubaldi a pubblicare in evidenza e trasparenza il certificato di destinazione urbanistica territoriale richiesto dalla provincia e prodotto con estremo ritardo dal nostro Comune.
    Si ricorda a tutti i cittadini di Porto Recanati che un atto amministrativo deve essere prodotto a norma di legge ed autentico per permettere che l'iter istruttorio di verifica sia portato avanti senza dubbio alcuno. Le particelle catastali che dovrebbero essere riportate in tale certificato sono trentatre, vorremmo sapere come mai ne sarebbero state riportate soltanto due, tralasciando di inserire proprio quelle coperte da vincolo con decreto del Ministero beni culturali di Ancona.

    La città attende di vedere pubblicato quel certificato e spiegazioni in merito,
    buon proseguimento di campagna elettorale

    Movimento 5 stelle città di Porto Recanati Lista certificata.

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