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martedì 31 luglio 2012

LA CULTURA A PORTO RECANATI? IN PERIFERIA!

Riceviamo e pubblichiamo da Falaschini Quirino:

C’era una volta…….. il banchetto dei libri e dei giornaletti usati, che da piccolo mi faceva uscire tutte le sere d’ estate, passeggiare sul lungomare e arrivare fino su al Kursaal in piazza Brancondi dal lato verso l’hotel Nicola Bianchi per vedere se trovavo il numero di Tex o di Zagor di cui facevo la collezione.
Nel frattempo, col passare degli anni, il banchetto, d’estate, ha spostato la sua collocazione nella piazzetta dell’ex scuola Diaz e sono cambiati anche i miei gusti personali in fatto di giornaletti e di libri, ma mai la voglia di trovare qualcosa di interessante. Il paese è cambiato molto, in questi ultimi anni, perdendo molte cose che lo legavano al passato, alla sua storia, ma il banchetto dei libri usati era sempre lì al suo posto da trent’anni, al centro della città ogni inizio di stagione estiva fino alla fine, con il suo bagaglio di cultura “usata”a buon prezzo ma mai inutile.
Quindi, quando quest' anno occasionalmente molti turisti stagionali, del weekend o che hanno la seconda casa in paese mi hanno chiesto che fine avesse fatto la bancarella estiva dei libri, sono andato a vedere nel piazzale della scuola Diaz, ma sono rimasto stupito nel constatare che non c’era e che il posto era stato adibito solo per le sagre della stagione estiva. Ritengo giusto che queste feste finalmente abbiano una sola e unica area dove poterle svolgere tutte, ma quando ho visto la nuova collocazione della bancarella, cioè sul marciapiede tra il viale Europa e la omonima piazza ho pensato ad una vera e propria discriminazione. La bancarella vende cultura e non capi o borse griffate false che hanno abusivamente da anni un posto sempre centrale in paese, quindi non si capisce come mai gli venga riservato un trattamento simile. Per riqualificare l’area? Ma per piacere! Dava forse fastidio a qualcuno? E’ ovvio che a lungo andare gli affari per il titolare della bancarella (che di giorno resta chiusa), in quel sito, dove la sera c’è poca luce e non passa quasi nessuno, a parte il serpentone di macchine per entrare in paese, non saranno più come negli anni scorsi e prima o poi deciderà di cambiare zona.

Possibile che in paese non ci sia un angolino in centro dove far riposizionare la bancarella? Il titolare è disperato e sarebbe disposto a spostarsi in qualunque momento. Non conosco le ragioni che hanno spinto l’assessore al Commercio a prendere una decisione del genere (posso solo immaginarle!), ma almeno mi sarebbe piaciuto un forte diniego dall’assessore alla Cultura! La bancarella paga 400 euro di luce e la tassa per l’occupazione del suolo pubblico è uguale a quella di chi  vende in pieno centro. In più il titolare, tutte le sere, è costretto a togliere le lampade perché già alla prima occasione che le aveva lasciate lì gli sono state rubate.

Come dire: se c’è qualcosa di storico a Porto Recanati, deve essere abbattuto in ogni modo possibile.



Dov'è adesso



2 commenti:

  1. Ciao!!
    Sono ormai di adozione 'portannara' dopo 43 anni di estati trascorse all'ombra del grattacielo.
    Sarebbe bello abbattere uno di quei balneari spargi puzza di fritto e metterci Nello, invitando il passante a sedersi a leggere un romanzo , gustando un gelato e alzare la testa solo per vedere il mare...
    Barbara

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  2. Parole sante. Ma di minoranza. Portorecamati non ha una sua identità. E' una accozzaglia mal riuscita di iniziative estemporanee. E di dubbia qualità. Ma il turista lo freghi una volta poi ti gira le spalle per sempre. E visto che l'unica cosa bella
    , la spiaggia, sta sparendo quel momento si avvicina inesorabilmente

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