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mercoledì 20 giugno 2012

L'INAUDITA VIOLENZA

É successo ancora una volta. Ieri pomeriggio un altro agente della nostra Polizia municipale (una vigilessa) è stata brutalmente aggredita e picchiata da un giovane recanatese di 19 anni durante un controllo di routine, mentre lo stesso era alla guida di un motorino che aveva a bordo due persone. È bastato che l'agente intimasse ai due giovani di fermarsi per scatenare la reazione condita da gesti impropri dell'impavido e sfrontato centauro e dalla sua fuga. L'inseguimento successivo, il fermo del motociclo e la richiesta di routine dei documenti hanno provocato la reazione del giovane. Che non solo si è rifiutato di fornire le proprie credenziali ma ha apostrofato l'agente con improperi e minacce. Fino a reagire venendo alle mani quando la vigilessa lo ha invitato a seguirlo al Comando della Polizia Municipale. Per la vigilessa, ferite al viso e prognosi, a quanto sembra, di 5 giorni.
Viene da interrogarsi su molte cose. A che punto siamo arrivati? Qui non è più questione di nichilismo giovanile o di perdita di valori. Qui viene meno il rispetto verso un'uniforme e verso l'autorità. E spicca lo spavaldo e sprezzante comportamento di un ragazzino verso tutto ciò che è inquadrabile come legge, come norma, come regola. Questi sbarbatelli girano tra noi, frequentano magari ogni tanto anche i nostri figli, vengono qualche volta mitizzati per il loro sfrontato coraggio, sinonimo di maleducata incoscienza. Viene da chiedersi se abbiamo toccato il fondo. O se la cronaca ci narrerà ancora altri inqualificabili episodi simili a questo.
Non è con il processo per direttissima che quel piccolo delinquente oggi subirà che potremo sistemare il tutto. Qui, forse, è ora che il vero processo lo si celebri a un'intera società e al suo modo di concepire le regole civili.
Per evitare che tutto ciò si trasformi, da cronaca di ordinaria follia, a regola consolidata di una straordinaria e becera inciviltà.



UPDATE - Articolo Corriere Adriatico  21 Giugno 2012


23 commenti:

  1. Piena solidarietà alla vigilessa per ciò che ha subito. E' intollerabile quello che le è capitato. Penso però, che i vigili debbano essere provvisti di manganello, manette e facciano tutti dei corsi di autodifesa. Non posso credere che le autorità locali non prendano iniziativa al riguardo, devono tutelare chi protegge il territorio e la nostra incolumità. E se questo delinquente avesse avuto un coltello??

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  2. sono daccordo con daniela....solidarietà piena alla vigilessa.adesso le autorità locali,se ne sono capaci,devono prendere urgentemente iniziative per tutelare i nostri vigili.non bisogna aspettare che accada sempre qualcosa di brutto e poi cercare di intervenire.Se l'amministrazione non è capace...se ne vada.

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  3. Daccordo con quanto scritto sopra ed affetto alla vigilessa

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  4. Penso che si possa parlare eccome di perdita di valori. Non tanto quello del ragazzino, quanto quelli dei suoi genitori. Ho 29 anni e mi hanno sempre insegnato ad avere rispetto prima di tutto per chi è più grande di me, a maggior ragione se porta una divisa. So che non tutti hanno avuto la fortuna di poter essere cresciuti con genitori con questi valori, ma ai tempi miei, la legge veniva rispetta così come i vigili che la tutelano, anche quando questi erano armati di solo blocchetto per le multe e relativa penna.
    Penso che il problema sia veramente da ricercare a monte, una società che non ha più valori, il rispetto per i beni pubblici e nemmeno per se stessi, visto che questo soggetto avrà ostacoli per tutta la vita, in quanto la sua bravata creerà un precedente penale che macchierà la sua fedina per sempre.
    E sicuramente gli organi preposti all'applicazione della legge non sono veramente sulla cresta dell'onda, visto che in Italia la certezza della pena è un miraggio, facendo si che in molti si annidi una pessima convinzione: "tanto chi vuoi che mi faccia niente?, non va in galera chi ammazza, te pare che ce vado io..?"
    Armare i vigili non serve, se non c'è un regolamento che li tutela qualora facessero ricorso ai mezzi che compreso l'assessore alla sicurezza invocano.
    Avere un manganello o una pistola ma non poterla poi usare, penso serva veramente ma veramente a poco.

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  5. Condivido il commento di Alessandro. Il punto non sta se armare o meno i vigili. E l'amministrazione poco centra. Se anche avesse avuto una pistola, che avrebbe potuto fare? Non certo gambizzare il tipo. Vero piuttosto che a tanta violenza gratuita dovrebbe corrispondere una pari severità nella pena e la certezza che venga eseguita. Ma questo forse è inutile chiederlo ai nostri governanti, visto il pericoloso corto circuito che si creerebbe. Confidiamo nel giudice che si occuperà del caso.

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  6. Tanti cari auguri di cuore alla vigilessa. Io la penso come l'anonimo qui sopra. Non servono pistole, tanto poi (per fortuna...) non si possono usare se non per estremissimi casi, ed è giusto così. Basta però con il giustificare 'sti ragazzotti: "è una ragazzata, è stata una leggerezza", quante volte si sentono queste frasi, molto spesso dette dai genitori che, accidenti, tendono sempre a giustificare i propri figli non capendo che così li distruggono. Bisogna insegnare loro che non tutto è permesso, che occorre rispetto prima per gli altri e poi per se stessi e se si sbaglia occorre vergognarsi, sì, la vergogna molti non sanno più che esiste, e accettare le conseguenze. Non siamo mica al farwest, cavolo!

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  7. Scusate ma non riesco a non correggere l'errore ripetuto.
    D'accordo non daccordo

    Parlando dell'argomento credo che una pistola non risolva la situazione, meglio sarebbe adottare pene più serie ed esemplari. Il rispetto, questo ragazzo, non lo conosce minimamente, non si dovrebbero mai usare le mani a maggior ragione su un pubblico ufficiale e soprattutto se donna.

    Proporrei del servizio pubblico e un bel discorso ai genitori, visto che ''le cerque non fa le melarance''

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  8. Ma che genitori.... suonate voi ad un portone de sti tempi o fermate una macchina senza sapere chi ti si para davanti e magari de notte in un paese frequentato come il nostro o andate di notte ad eseguire ordini giudiziari a mani nude .....

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  9. Saper parare dei colpi sarebbe già una gran cosa. Non è bello vedere un vigile urbano che riceve uno schiaffo e uno sputo sulla divisa. Esiste la legittima difesa. Mettere le manette ai polsi significherebbe neutralizzare l'aggressore. Come mai non si sentono di aggressioni alle altre forze dell'ordine presenti sul territorio?? Forse perchè i nostri vigili sono disarmati?Io penso di si.

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    1. mi sembra che qualche mese fa il nostro Maresciallo dei CC abbia avuto una brutta avventura... A proposito, i migliori auguri anche a lui, naturalmente, speriamo di rivederlo presto in servizio. Quindi, le armi possono anche non essere necessaria. Facciamo invece fare ai nostri vigili un bel corso di autodifesa!

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  10. Penso che la cosa più intelligente sia chiedere direttamente al comando della Polizia Municipale quale ritengano sia la soluzione migliore per poter svolgere il loro lavoro al meglio e tutelare allo stesso modo la loro incolumità.

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  11. Scusate, ma mi pare ingiusto buttare fango addosso ai genitori. Non stiamo parlando di un dodicenne. Il bambino in questione ha ben 19 anni. Se ragioniamo così si assolvono tutti. Ci lamentiamo che in questo paese non c'è certezza della pena e poi se un maggiorenne si comporta da delinquente, lo si può comprendere perchè diamo per scontato che i genitori non lo hanno cresciuto bene? Ma stiamo scherzando???
    A 19 anni sei frutto della famiglia, della scuola, della società e di un sacco di altre cose, ma soprattutto sei in grado di scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
    Se poi vogliamo cercare di capire le ragioni, mi accanirei soprattutto su un sistema che vede e non punisce come dovrebbe (e tra l'altro vanifica il lavoro di chi assicura i delinquenti alla giustizia) e le cui leggi, vorrei aggiungere, tutelano le donne solo a parole, poi nei fatti quello che passa è che le puoi picchiare, tanto al massimo ti danno una sgridata. Se il vigile fosse stato un uomo non so se il delinquente si sarebbe azzardato a prenderlo a schiaffi.

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    1. Guarda che nessuno giustifica il diciannovenne che, ovviamente, è un delinquente e responsabile delle sue azioni. Però, scusa, ti sembra normale che alcuni genitori debbano sempre schierarsi dalla parte dei propri piccoli? Se a scuola si prendono una nota o un brutto voto la colpa è degli insegnanti, se a calcio non giocano una partita è colpa dell'allenatore, ecc. Guarda ti faccio un esempio: alla scuola materna (dico, materna) di mia filglia c'era una bambina con il cellulare e non appena veniva rimproverata anche per una sciocchezza correva in bagno a chiamare la mamma che si fiondava a scuola. Ma ti sembra normale tutto questo? Quando andavo a scuola io, se tornavo a casa con una nota, prima le prendevo, poi mi chiedevano spiegazioni, e infine si andavano a scusare con l'insegnante.

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    2. Guarda che nessuno giustifica il diciannovenne che è ovviamente un delinquente e responsabile delle proprie azioni. Però, scusa, la famiglia in primis ha il dovere di educare i propri figli. Ti sembra normale che oggi giorno se un bambino torna da scuola con una nota o un brutto voto la colpa è "quasi" sempre degli insegnanti, o se non gioca una partita a pallone è perchè l'allenatore non capisce un C....? Se tornando a casa mi presentavo con una nota, prima le prendevo, poi mi chiedevano spiegazioni, e infine andavano dall'insegnanti a scusarsi. E' ovvio che, soprattutto da adulti, si è i soli responsabili di se stessi, ma chiediamoci come crescono 'sti ragazzi. E poi, basta prendersela con il sistema!!!! Mi sembra di sentire le interviste a quei poveri sfortunati che vivono nei quartieracci delle grandi città. E' una giustificazione che non ha senso. Se tutti si comportano civilmente il sistema funziona a meraviglia.

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    3. assolutamente la "responsabilità" (metto tra virgolette perché in teoria sopo i 18 anni ognuno è responsabile per se stesso) non è solo dei genitori ma anche delle amicizie e della società nella quale cresci. Va considerato anche che la società, questa cosa informe e astratta, nient'altro è fatta che di famiglie, con genitori che educano o meno i propri figli, e figli che sono il risultato di quello che gli è stato insegnato. Le cattive amicizie dopotutto sono solo figli che hanno ricevuto un'educazione di m***a da parte dei rispettivi genitori, che contribuiscono a rendere questa società peggiore.
      Guardiamo le cose per quello che sono.
      Il tutto condito con una certezza della pena inesistente, o una percezione della giustizia inesistente facendo si che a distanza di appena 1 giorno, in forma molto più lieve, il fatto si fosse ripetuto.
      Come constatabile dal commento de l'Argano qui sotto, la condanna a 3 mesi affatto ha condizionato gli altri ragazzini sull'atteggiamento di rispetto da tenere nei confronti dei vigili, senonché il fatto che il padre già in passato si sia reso protagonista di aggressioni ai CC fa pensare che il figlio abbia ben appreso dal papone.

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    4. A scuola i cellulari non si possono portare. Perché la bambina aveva il cellulare? Le regole vanno rispettate. Cosa ha fatto la scuola per sanare la situazione? Ha informato i genitori? Oltretutto la materna non è scuola dell'obbligo, se le regole non sono rispettate credo possa anche rifiutarsi di accettare i bambini.
      Non so cosa abbia capito del mio post, il suo commento mi pare si contraddica, io non ci sto a fare il piagnisteo del "povero sfortunato, chissà come è cresciuto". Non a 19 anni. Semmai il contrario.
      Se poi vogliamo parlare della crisi della famiglia, è un altro discorso.
      Quanto al sistema, se funzionasse, tutti si comporterebbero civilmente, purtroppo se si continua a chiudere un occhio e pure quell'altro è ingenuo illudersi che chi ha tendenze delinquenziali non ne approfitti per fare il proprio comodo.
      In questo caso, pare abbia funzionato. Magari fosse sempre così.

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  12. UPDATE: il ragazzo si è beccato tre mesi nel processo per direttissima. Nulla di che, ma da oggi non è piú incensurato e si è pertanto giocato per il futuro la condizionale e le attenuanti generiche. Sembra altresí che sia "figlio d'arte" e cioè che isuo padre l'anno scorso sia stato protagonista di un'aggressione al nostro maresciallo dei carabinieri. Insomma, non è certo cresciuto in un ambiente idilliaco. Comunque ieri pomeriggio, i vigili sono intervenuti in Largo Porto Giulio perchè chiamati in quanto una trentina di 15 -16enni giocando con la palla provocavano notevole baccano. Hanno sequestrato il pallone e se ne sono andati sotto il coro di questi ragazzini di "BUFFONI, BUFFONI". Abbiamo assistito alla scena e non è stato un bello spettacolo. Ai tempi nostri, quando giocavamo dove non si poteva ed intervenivano i vigili, si preservava la palla e ce la se la filava a gambe. Ora, purtroppo, non è più così.....

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    1. magari era artista pure il nonno... e magari pure il bisnonno.
      Indipendentemente dal caso specifico, io rimango comunque del pensiero che da una certa età in poi uno è responsabile delle proprie azioni. Se così non fosse saremmo tutti predestinati dalla nascita, no? Che la cerqua non faccia le melarance per fortuna non è una formula matematica.
      l'anonimo delle 6.28

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  13. Siccome l'unica logica che molti intendono, premesso quanto sopra ampiamente illustrato, una bella e salata multa all'interessato che ha fatto l'eroe picchiando va aggiunta a quanto stabilito dalla legge . Per quanto riguarda il gruppo di ragazzi idem: basta individuarne alcuni e se minorenni ,convocare i genitori presentando loro UN BEL CONTO!

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  14. Minorenni o non, la democrazia implica l'assumersi le responsabilità per i propri atti e fatti: senza se e senza ma. Il tipo s'è beccato tre mesi? Meglio. Nell'altro caso i vigili hanno sequestrato il pallone? Errore! Il problema non era certo quello, ma i ragazzi. Come già detto, prendere nome e cognome e convocare i genitori, diffidarli e tutto il resto. Gli strumenti per far funzionare il sistema credo esistano, bisogna solo usarli e pazienza se questo vuole dire qualche scocciatura in più.

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  15. Daniela - la vigilessa21 giugno 2012 alle ore 13:54

    Grazie a tutti x la vostra solidarietà. Mi fa piacere che la gente appprezzi il nostro lavoro, e quello che stiamo facendo di fare per cercare di bloccare questi pessimi comportamenti che stanno prendendo troppo piede. Con o senza armi, noi ci mettiamo sempre tanto cuore e tanta professionalità.
    Firmato La Vigilessa

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  16. per portare un altro esempio,ieri tornando dal lavoro in pieno corso di pomeriggio mi sono trovato i soliti tre-quattro ragazzini di 15-16 anni che imitavano BRUMOTTI con le loro biciclette ,solo che poi uno a sbandato e me lo sono ritrovato davanti alla macchina,per non metterlo sotto ho dovuto frenare a secco e buttarmi in controsenso .
    fortunatamente non arrivava niente dal senso contrario,dopo essere ripartito ho suonato il clacson a questi che per tutta risposta invece di ringraziarmi di non averli messi sotto mi hanno rifilato un bello"A STRONZO"

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  17. Credo che le uniche persone che debbano scegliere il modo in cui difendersi da tali aggressioni,devono essere i vigili stessi.non si può decidere per loro.sono convinto anche che l'uso delle armi può portare altra violenza...quindi cerchiamo di non istigare tale situazione già brutta in se stessa.auguri a daniela.

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