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venerdì 24 febbraio 2012

VIA CONDOTTI, PORTO RECANATI

Oggi vogliamo ulteriormente dare spazio a un articolo apparso sul Corriere Adriatico nei giorni scorsi, nel quale una commerciante portorecanatese ha sollevato una problematica di cui nessuno parla: il costo degli affitti a Porto Recanati. Abbiamo capito di vivere in un luogo turistico e appetibile in quanto meta degli abitanti dei paesi limitrofi durante il weekend. Abbiamo capito che certi costi dipendono da ineludibili leggi di mercato. Ma forse qui si sta scambiando Porto Recanati per Via Condotti, a Roma. Mancano solo i giapponesini che se ne stanno in fila per entrare nel negozio Gucci o Armani.

Poi, a farne le spese, a cascata, siamo ovviamente noi portorecanatesi. Perché "fare impresa" nel commercio, nella nostra cittadina, ha costi altissimi. Che alla fine vanno fisiologicamente a riversarsi sulle nostre tasche. Forse è ora passata di darsi una regolata. Di questo passo, infatti, tra outlet promessi e affitti a prezzi esorbitanti, rischiamo di far morire l'intero settore del commercio locale.


Corriere Adriatico - 22/02/2012

“Gli affitti sono da capogiro”

La denuncia di Stefania Mazza: “Nessuno pensa alla nostra tutela”

Praticare il commercio a Porto Recanati vuol dire un sacco di cose, non ultima quella di illudersi che le cose vadano meglio che da qualsiasi altra parte. Diceva qualche giorno fa il titolare di un negozio monomarca del centro - aperto soltanto da pochi mesi - che la ditta fornitrice, una multinazionale, gli avrebbe corrisposto un contributo importante se avesse aperto un negozio a Porto Recanati. Questo per dire in che considerazione viene tenuta la cittadina adriatica anche ai livelli imprenditoriali più alti. Ma a sentire qualche negoziante locale neanche a Porto Recanati c'è troppo da scialare, se non per altro per l'elevato costo dei locali o per canoni di affitto da mozzare il fiato.

Proprio così - dice Stefania Mazza, titolare del negozio di abbigliamento grandi taglie Stefanì Boutique al Borgo marinaro - perché anche secondo me questo è il problema più sentito tra i commercianti locali. Ed è triste che si senta continuamente parlare di crisi, spread, posti di lavoro persi o precari senza che il pensiero vada almeno una volta alle difficoltà attraversate dai commercianti. Non vorrei ampliare troppo il campo delle mie riflessioni e mi atterrò perciò al problema dei contratti di locazione, che a Porto Recanati toccano cifre da capogiro. In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, non sarebbe invece logico adottare politiche che mirino a calmierare il mercato dei fitti? Io personalmente pago, per un locale di 70 metri quadrati magazzino incluso, la bella cifra di 1770 euro al mese e mi chiedo se non sia una esagerazione. Se si considera la situazione in cui oggi il commercio in generale si trova a dibattersi, resta assolutamente incomprensibile che gli affitti dei negozi tocchino ancora certe cifre.

Le cifre di cui parla la Mazza sono veramente terrificanti perché per un locale di più o meno cento metri quadri in corso Matteotti si pagano fino a 5.000 euro al mese e fino a 3.000 per un negozio di 70 metri, e non desta perciò meraviglia se oggi come mai in passato si trovano così tanti negozi sfitti.

Mi piacerebbe che qualcuno parlasse anche di questo - dice ancora la commerciante Stefania Mazza - e che il problema fosse più accuratamente dibattuto sui giornali e nelle trasmissione televisive. Se c'è una possibilità, chiederei anche al Comune di Porto Recanati di fare qualcosa per noi ideando una qualsiasi forma di tutela, se non per altro per il contributo che stiamo dando all'economia cittadina comunque vadano gli affari. Allo stato delle cose ci sono invece concrete probabilità che molti commercianti portorecanatesi vadano a ingrossare le file dei tantissimi disperati senza lavoro.

Quanto pessimismo in queste parole, ma negare non serve perché i fatti - si dice - hanno la testa dura e prima o poi faranno valere la propria legge. I 320 negozianti di Porto Recanati non avranno sicuramente nulla da obiettare alle parole accorate di Stefania Mazza: almeno quelli che debbono pagare l'affitto.

Grazie a holidayrentalrome.com

4 commenti:

  1. e quelli degli appartamenti,non ce li mettiamo! uno schifo!

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  2. ma guarda tu!...la colpa e' sempre di qualcun'altro.....io ne aggiungo uno...delle centinaia di palazzi costruiti o ristrutturati negli anni che da semplici abitazioni si e' voluto ricavare l'impossibile !....ma il nostro sviluppo turistico non e'stato simile(mica semo Rimini o le 5 terre)...''emo venduto l'oro per ..l'argento''...in poche parole....no del porto ..troppa cacca sotto al naso !!!...e con tutte le agenzie immobiliari che c'emo !!!!!!!

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  3. Interventi per calmierare il mercato delle locazioni sono impossibili da immaginare,sopratutto per le commerciali dove i canoni sono sempre stati liberi e determinati dal mercato.
    Non si comprende come possa internire una autorità locale in merito,solo una legge nazionale può farlo.
    L'unica cosa possibile da fare è quella di esaminare con vero senso critico le condizioni del mercato immobiliare e,di riflesso, quello delle locazioni.
    Sfugge all'estensore dell'articolo che la lievitazione dei canoni è stata la conseguenza di un mercato fortemente drogato da una speculazione edilizia che non ha percedenti nella storia.
    Lei stessa ha l'esercizio commerciale proprio su un complesso immobiliare che ha dato l'inizio di quella edilizia tanto speculativa quanto inutile ad un corretto sviluppo urbanistico di Porto Recanati.
    Basta osservare il cosiddetto "borgo marinaro" per vedere un quartiere completamente avulso dal tessuto urbano e che gli sciocchi e ridicoli orpelli delle costruzioni non sono riusciti a creare quel "polo" commerciale che lasciava credere.
    Che lo stesso costruttore non credeva allo sviluppo commerciale lo dimostra il fatto che più volte ha chiesto ed ottenuto di ridurre,in fase di esecuzione, la quantità delle unità commerciali in favore di quelle abitative.
    In sostanza oggi abbiamo una cattedrale nel deserto al centro di Porto Recanati.
    Che le grandi speculazioni edilizie non portano benessere è cosa oramai risaputa anche tra i poveri di mente.
    Eppure c'è ancora chi ci crede.
    Evidentemente l'Hotel House & affini non ha ancora aperto gli occhi ai portorecanatesi.
    Poi c'è qualcuno che urla alla luna.

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  4. era qui quello del vaffanculo !!

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