QUESTO E' UN BLOG "DI PANCIA", SIA CHIARO


Questo blog non è una testata giornalistica ed è aggiornato senza nessuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Gli autori, inoltre, non hanno alcuna responsabilità per quanto riguarda i siti ai quali è possibile accedere tramite i collegamenti posti all'interno del sito stesso, forniti come semplice servizio agli utenti della rete. Lo stesso per i siti che forniscono dei link alle risorse qui contenute. Il fatto che questo blog fornisca questi collegamenti non implica una tacita approvazione dei contenuti dei siti stessi, sulla cui qualità, affidabilità e grafica è declinata ogni responsabilità. Gli autori dichiarano di non essere responsabili per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, non sono da attribuirsi agli autori, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Gli autori del blog si riservano il diritto di rimuovere senza preavviso e a loro insindacabile giudizio commenti che risultino offensivi, volgari, blasfemi, inutili, altamente provocatori o che abbiano contenuti di natura pubblicitaria. Inoltre, gli autori non sono in alcun modo responsabili del contenuto dei commenti inseriti dagli utenti del blog: questi ultimi, pertanto, se ne assumono la totale responsabilità.

giovedì 2 febbraio 2012

CRANI SFONDATI

Riceviamo e pubblichiamo l'e-mail del nostro lettore Giacomo:

Una giovane entreneuse rumena di 24 anni che lavorava in un noto night club della nostra cittadina, lo scorso venerdì mattina è stata trovata con il cranio sfondato e la faccia tumefatta, semisepolta nella spiaggia di Porto Potenza Picena. A massacrarla fino a ucciderla sono stati 4 cittadini italiani, guidati da un signore di 57 anni residente nel comune limitrofo alla nostra cittadina. La motivazione è ancora oscura: si presume che l'omicidio sia scaturito da problemi sentimentali ed economici.
Rimane il fatto che è forse giunto il tempo di chiedersi cosa stia succedendo al nostro territorio. E' forse giunto il momento di iniziare un'analisi approfondita di come sia cambiato il nostro tessuto sociale. E' forse, perché no, giunto il momento di chiedersi quali fossero state le reazioni dei "soliti noti" nel caso in cui, a morire, fosse stata una giovane italiana e i suoi killer fossero stati cittadini extracomunitari. Viviamo in un contesto spesso ovattato, scandito dai giornali locali che ci parlano di "questione della sicurezza" affrontata e risolta. In realtà, invece, ci ritroviamo ogni giorno più vulnerabili e meno sicuri, al cospetto di fatti di inaudita violenza.
Da troppo tempo non abbiamo più il pieno controllo del nostro territorio. Da troppo tempo non sappiamo chi abita e lavora nella nostra cittadina. Da troppo tempo non ci chiediamo neppure più quale provenienza abbiano i capitali che vengono investiti nell'edilizia nostrana.
Vivere contabilizzando oneri di urbanizzazione non è più possibile.
Abbiamo bisogno di un bagno di sano realismo. Continuare a voltarsi dall'altra parte, facendo finta che nulla stia accadendo, potrebbe portarci verso situazioni ancora più deprecabili.

Grazie a fioruccinews.it

1 commento:

  1. Zero commenti! La dice lunga sull' importanza che diamo ai fatti di cronaca nera (chiamiamoli così) che accadono nel nostro territorio. Inizio con il dire che condivido il pezzo che avete fatto sull' episodio che riguarda una povera ragazza Rumena. Condivido sopratutto il fatto che non si possa continuare a vivere soltanto conteggiando i metri cubi da costruire.... Ma con chi parli? Del resto c'è chi su questo ha costruito le proprie fortune elettorali.
    Una cittadina che cresce tumultuosamente come avvenuto a Porto Recanati avrebbe bisogno di ben altro., Ad esempio di maggiore conoscenza del territorio e sopratutto di analizzare come la nostra sia cambiata sotto il profilo sociale e culturale. da tempo io vengo sostenendo che vi è un problema di integrazione culturale che non riguarda soltanto i cittadini stranieri ma anche quanti provengono dal sud d'Italia, CON USI E COSTUMI, A VOLTE DI GRAN LUNGA DIVERSI DAI NOSTRI. Ci sarebbe da proporre un bel salto di qualità e non so se la politica locale, in questo momento, sia in grado di farlo.

    RispondiElimina