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giovedì 22 settembre 2011

IDEE PER PORTO RECANATI: IL PROGRESSO... SI BEVE!

Riceviamo e pubblichiamo un intervento interessante da parte del dott. Presto

Settembre è il mese in cui riaprono le scuole, e per comprendere lo stato pietoso in cui è stata ridotta la scuola, basta osservare i genitori al momento dell'ingresso nelle aule.
In mano recano, non solo libri e zainetti, (che hanno pagato a "peso" d'oro) ma anche pesanti casse d'acqua, bicchieri, fogli, fazzoletti e, in alcuni casi,  persino carta igienica! Sembra quasi che stiano facendo un trasloco!


L'immagine della mamma che trasporta l'acqua mi fa venire in mente le donne d'Africa; il metodo è diverso (in mano piuttosto che in testa), la fierezza pure, ma almeno le ultime, nell'espletare il prezioso servizio, non hanno l'espressione altera di chi ha la pretesa di sentirsi parte di un mondo "progredito".
Quella del genitore-fornitore è una prassi davvero clamorosa, tipica manifestazione di inefficienza e incapacità di chi amministra ma anche di mancanza d'iniziativa di chi vi si adegua senza indignarsi e reagire. 
Come noto, il nostro acquedotto fornisce acqua perfettamente potabile, e controllata periodicamente.
E' pur vero che l’acqua che esce dal rubinetto sa di cloro ed è fortemente calcarea ma, per ovviare, si potrebbe installare nelle scuole, e in tutti gli edifici pubblici, un sistema di trattamento per acqua a uso domestico, come i filtri a struttura composita (ce ne sono in commercio a prezzi accessibilissimi), che migliorano le caratteristiche organolettiche dell’acqua (eliminando l’odore di cloro) e ne riducono la durezza. 
I vantaggi sarebbbero tangibili e immediati: i bambini imparerebbero ad apprezzare e a preservare il bene acqua; la spesa per le famiglie (che comunque potrebbero partecipare al progetto) sarebbe inferiore a quella dell'acquisto del prodotto imbottigliato (che talvolta ha valori nutrizionali peggiori rispetto all'acqua di rubinetto); l'impatto ambientale derivante dalla produzione, dal trasporto e dal recupero delle bottiglie di plastica sarebbe ridotto a zero.
Pensiamoci... basta poco!


R. Presto

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