QUESTO E' UN BLOG "DI PANCIA", SIA CHIARO


Questo blog non è una testata giornalistica ed è aggiornato senza nessuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Gli autori, inoltre, non hanno alcuna responsabilità per quanto riguarda i siti ai quali è possibile accedere tramite i collegamenti posti all'interno del sito stesso, forniti come semplice servizio agli utenti della rete. Lo stesso per i siti che forniscono dei link alle risorse qui contenute. Il fatto che questo blog fornisca questi collegamenti non implica una tacita approvazione dei contenuti dei siti stessi, sulla cui qualità, affidabilità e grafica è declinata ogni responsabilità. Gli autori dichiarano di non essere responsabili per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, non sono da attribuirsi agli autori, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Gli autori del blog si riservano il diritto di rimuovere senza preavviso e a loro insindacabile giudizio commenti che risultino offensivi, volgari, blasfemi, inutili, altamente provocatori o che abbiano contenuti di natura pubblicitaria. Inoltre, gli autori non sono in alcun modo responsabili del contenuto dei commenti inseriti dagli utenti del blog: questi ultimi, pertanto, se ne assumono la totale responsabilità.

giovedì 7 aprile 2011

NON ERA ORO...

Apprendiamo e pubblichiamo dal sito  http://www.ilcittadinodirecanati.it/ :

Non c’è l’oro nell’area dell’ex complesso Rozzi, ma solo una stratificazione di fanghi solidificati residuo delle lavorazioni di quando l’area era occupata dalle lavorazioni della Montecatini.

Un lettore ha posto il quesito al blog “l’Argano” allegando delle foto.
“Mentre facevo una passeggiata sulla spiaggia ho scoperto una strana conformazione di roccia che sembra quasi un filone d'oro. Qualcuno di voi ha la minima idea di che cosa sia?- Stefano”.

Il sito è già noto all’ARPAM (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Marche) che lo ha sottoposto ad accurate indagini che hanno riscontrato in quel sottosuolo la presenza di tanti metalli (mercurio, arsenico, piombo, etc.) che hanno reso necessario realizzare un piano di caratterizzazione per la messa in sicurezza e che il comune di Porto Recanati ha adottato ed in parte già attivato.
Dunque nessun filone d’oro, ma una accorta sorveglianza di come proceda il recupero del sottosuolo inquinato non guasta.


Nessun commento:

Posta un commento