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venerdì 2 agosto 2013

VI VOGLIAMO TUTTI QUI!

Oggi abbandoniamo la politica e le diatribe varie per darvi conto di un'iniziativa che si svolgerà domani e che riteniamo molto importante: si terrà infatti l'edizione 2013 di "Play with me", il pomeriggio di basket e divertimento organizzato in memoria di Luca "Lully" Sebastianelli.

Oltre a condividere con voi il programma, che trovate qua sotto, vogliamo pubblicare la lettera che i genitori di Luca hanno inviato all'associazione "Orizzonti sportivi", che si occupa di organizzare progetti sportivi per ragazzi nei Paesi in via di sviluppo, per invitarli a Porto Recanati (dove saranno presenti con i ragazzi camerunensi di Shisong).

lunedì 20 maggio 2013

ECCELLENZA!!!!

In uno stadio "Monaldi" tutto esaurito il Porto Recanati calcio ieri ha battuto 4 a 2 il Trodica nello spareggio play-off del campionato Promozione girone B e si è aggiudicato il secondo posto utile per la promozione nel campionato di Eccellenza. É una giornata sportivamente storica per la nostra città, con gli arancioni che ritornano, dopo molti anni, nel calcio che conta. Un grazie va dunque alla Società guidata dal presidente Fausto Pigini, al Mister Matteo Possanzini, che alla sua prima esperienza da allenatore nel calcio che conta ha fatto subito centro (ricordiamo che il Porto Recanati quest'anno ha vinto anche la Coppa Italia Promozione), ed ai suoi bravissimi giovani calciatori, molti dei quali formatisi nel nostro settore giovanile. Il nostro blog, si unisce al grido di gioia che si è innalzato al cielo dopo i 120 minuti tiratissimi di una partita che difficilmente dimenticheremo. Dove i nostri ragazzi, quando le cose non riuscivano a mettersi nel verso giusto, ci hanno messo un cuore infinito. Grazie ragazzi, la città vi deve molto. E voi ci avete fatto sentire orgogliosi di essere portorecanatesi.

 

 

sabato 1 ottobre 2011

PORTORECANATESI CHE SI FANNO ONORE/2

Pubblichiamo l'intervista uscita qualche mese fa sul Resto del Carlino al nostro concittadino Andrea Traini, giovanissimo e promettentissimo cestista in forza alla Scavolini Pesaro.

Andrea Traini, cestista per caso

di Maurizio Gennari

Il biancorosso, 19 anni, racconta:

"Ho iniziato a giocare da piccolo, mia madre è apprensiva e mi portava in un luogo chiuso per fare sport"

C’e’ una specie di cordone sanitario intorno ad Andrea Traini, il biondino con la faccia di bronzo che entra e tira senza pensarci un attimo. "Bè, credo che se a uno gli si presenta un’occasione buona per concludere, lo deve fare. Altrimenti poi potresti pentirti per non averlo fatto. Meglio provare, anche se poi si sbaglia".

Chi è il tuo giocatore di riferimento?
Non ha un attimo di esitazione il biondino: "Pozzecco".

Arbitri: giovani penalizzati?
"No, io non sono di questa opinione perché tutto accade nell’arco di una frazione di secondo per cui non credo che siano lì a guardare se uno è giovane oppure no".

Quanto sei alto?
"Un metro e 78"

Cosa ti manca secondo te...
"Ancora tanto perché devo migliorare sia sotto il profilo fisico che sotto l’aspetto tecnico. Ho ancora molta strada da fare".

Sembri un figlio dei campetti parrocchiali: come hai iniziato a giocare a basket?
"Molto piccolo, a 4 anni e mezzo con mio fratello Matteo che è più grande di me. Mia madre ci portava tutti e due, e così ho iniziato".

Perché proprio il basket e non il calcio?
"Ah, questo proprio non lo so. Forse perché mia madre è molto protettiva e quindi preferiva portarci in posti coperti. Forse è questo il motivo".

E poi...
"D’estate il campetto dei salesiani a Porto Recanati, sempre con mio fratello, che è un torello ed anche più alto di me".

Andrea Traini

Come andava a finire?
"Una bella sfida perché siamo tutti e due molto competitivi e si rischiava anche di andare a litigare. Comunque lui è grosso..."

Da quanti anni sei a Pesaro?
"In totale cinque. Il primo anno ho fatto avanti indietro, dopodiché ho iniziato ad abitare con altri giovani nella foresteria della squadra".
Timidone il biondino fuori dal campo. Inizia a parlare dopo una serie di chiamate telefoniche e alla fine quando risponde, dice: "Sa, mi scusi, ma ero a scuola ed ero impegnato con i professori".

Che scuola fai?
"Geometri, ultimo anno".

E con gli allenamenti...
"Be', per esempio il mattino quando gli altri fanno attività in palestra e i pesi, io non posso. Poi cerco di recuperare il pomeriggio".

E’ giusto che i giovani italiani debbano giocare?
"Io non credo che si debba metterla in questo modo. Io non sono per il giusto o non giusto per cui se uno è italiano deve scendere in campo per forza. Io dico che se uno sa giocare, poi alla fine ha il suo spazio".

Sotto questo profilo Dalmonte ti dà fiducia.
"Sì, è vero, con lui ho un ottimo rapporto. Occorre anche aggiungere che con il problema degli infortuni sono anche aumentate le rotazioni".

Con qualche allenatore è andata meglio, con altri peggio. Perché?
"A dire la verità con tutti i tecnici mi sono sempre trovato bene. Ma se devo citarne uno, dico Giacomo Baioni: con lui ho un rapporto splendido. Ancora ci sentiamo".

Tutti sostengono che a questo punto c’è il pericolo che ti monti la testa. E’ vero?
"Assolutamente no. Sono consapevole che ho ancora molta strada da fare e devo migliorare in tante cose. No, no, ho i piedi ben saldi a terra".

A Porto Recanati giravano copie di articoli di giornale: sei diventato un divo?
Ride e dice:"No".

Ci torni spesso?
"Be' sì, lì c’è mio padre e anche mio fratello. E poi lì ho anche la mia fidanzata".

Gelosa?
"No".

Domenica avevi una pattuglia di fans al palazzo?
"C’era mio padre ed anche i miei cugini. Mio fratello no, perché stava male".

Impatto con la televisione, con Sky?
«Quando Barbalich mi ha detto dell’intervista, lì per lì sono rimasto sorpreso, poi mi sono un po’ sciolto. Non ho fatto scena muta come alla presentazione della squadra..."

Con chi ti trovi meglio sotto il profilo tecnico?
"Amo i pivot veloci e molto mobili. Con Cusin mi trovo bene. Americani? Nella nostra squadra trovo che Collins sia davvero straordinario".

Biondino avanti senza montarsi la testa...
"Non c’è pericolo. Però al posto di biondino preferisco Cacu.."

Il tuo soprannome?
"Sì me lo ha dato un ragazzo della nostra foresteria. Credo che stia per caccoletta, perché sono piccolo".

martedì 30 agosto 2011

TENNIS TAVOLO: NUMANA 1 PORTO RECANATI 0


Riceviamo e pubblichiamo dalla società tennis tavolo "Quadrifoglio" di Porto Recanati:


E’ stato presentato lo scorso 30 luglio, a Numana, lo Stage Nazionale Tennis Tavolo organizzato dalla società sportiva tennis tavolo "Quadrifoglio Porto Recanati" (!).
Il tecnico e giocatore internazionale Erich Schuster ha presentato brevemente il programma, sono stati presentati i membri della società che si sono occupati dell’organizzazione, a seguire un piccolo rinfresco e qualche scambio ai tavoli, anche se per qualcuno si è trasformato in un vero e proprio allenamento.
Il tecnico è molto conosciuto in Europa, avendo avuto la possibilità di allenare e allenarsi in Germania, Ucraina, Italia, Slovenia, Cina ecc., di collaborare con uno dei più grandi giocatori italiani di tutti i tempi, M. Costantini di Senigallia, attualmente allenatore in Oriente.
Letto questo, la domanda sorge spontanea: perché la società di tennis tavolo di Porto Recanati organizza un evento a carattere nazionale a Numana (più precisamente nella tensostruttura di via Fonte Antica, a Marcelli) e non nella città che li ospita?
Disguidi con le ristrutturazioni delle palestre comunali di Porto Recanati, spuntati fuori dopo precedenti contatti hanno immediatamente stoppato l’idea al suo nascere, senza ulteriori possibilità di risposta.
Il Comune di Numana, invece, è stato subito disponibile a ospitare l'evento, pubblicizzandolo nel calendario della stagione estiva e in tutti i siti turistici collegati.
L’evento si è protratto per una settimana, mattina e pomeriggio, con atleti fra i 14 e i 50 anni, che hanno studiato insieme a Erich le migliori tecniche di gioco, migliorando le proprie qualità.
Per il "Quadrifoglio Porto Recanati" organizzare un evento del genere è stato un obiettivo e un piacere, come anche il fatto di ospitare, da dieci anni a questa parte, la Coppa Marche e di partecipare con tutti gli iscritti a ogni attività che la Federazione Regionale propone.
 
Noi dell'Argano ci limitiamo a chiederci: nel mese di luglio ci sono stati davvero "lavori di ristrutturazione" delle palestre comunali?
Non sarebbe stato il caso di "tenerci stretta" un'iniziativa del genere, vista la grande partecipazione che ha avuto, a Numana? (e soprattutto tra i bambini e i ragazzi, vedi foto).

Foto di gruppo dopo l'allenamento
Schuster insieme ad alcuni dei tanti bambini e ragazzi che hanno partecipato allo stage
Foto di gruppo
Organizzatori e tecnico: da sinistra: Simonetti, Bloise e Schuster

mercoledì 20 aprile 2011

SPORT E STRUTTURE

Riceviamo e pubblichiamo un intervento da parte del presidente del comitato di quartiere Montarice Carlo Reboli:

Il 9 aprile scorso si è tenuto un interessante convegno sul tema ‘educazione e sport’ presso il Teatro Adriatico della nostra città.
Purtroppo lo si può considerare un flop per la scarsissima presenza di pubblico e di addetti ai lavori, nonostante la validità del tema trattato e lo spessore di chi è intervenuto.
Tra questi mi è piaciuto tantissimo  l’intervento del prof. Balducci che ha fatto il punto sul tipo di attività (non necessariamente agonistica) da far fare  ai giovani e quindi sulla necessità di mettere a disposizione di questi ultimi strutture sportive possibilmente dislocate nei quartieri. Ciò per facilitarne il più possibile l’utilizzo.
Ottimo!
Mi è venuto subito da pensare a quel che il comitato di quartiere Montarice, che rappresento in qualità di presidente, sta cercando di ottenere dalla nostra amministrazione comunale da lungo tempo: un campo polivalente (calcetto, basket, pallavolo) sul nascente Parco Montarice.
Tale struttura dovrebbe sorgere sul già presente campo da tennis, abbandonato da anni, e servirebbe agli oltre 50 ragazzi (dai 6 ai 15 anni) della zona, ma non solo, che abitano in un raggio di 1 km.
Il problema è costituito dal fatto che tale struttura non è stata ceduta dalla vecchia proprietà, come onere di urbanizzazione, alla nostra amministrazione comunale unitamente a tutta la zona circostante (?) E, pertanto, è privata.
Si  potrebbe chiederne la cessione, direte voi. Oppure se ne potrebbe chiedere l’utilizzo per un tempo limitato (10/20 anni). Pare che i tentativi, se ci sono stati, non abbiano dato l’esito sperato.
Si è suggerito l’esproprio, come extrema ratio, visto che la cosa sarebbe stata per pubblica utilità. Ma pare che l’amministrazione comunale sia sorda, da quest’orecchio.
L’importante è non fare torti a nessuno, se di torti si tratta, anche se non si mette mano per realizzare qualcosa che in teoria si va declamando. Ad esempio attraverso il convegno organizzato oggi dalla nostra amministrazione comunale: fare strutture.

Carlo Reboli