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lunedì 13 febbraio 2017

CON QUALI SOLDI?

In questi giorni nei giornali locali lo sport preferito è quello di illustrare imponenti progetti che riguardano parti importanti della nostra cittadina.

Nessuno peró ci sta spiegando con quali soldi queste opere di una certa importanza si dovrebbero realizzare.
E in considerazione del fatto che proprio la settimana scorsa abbiamo scoperto che a far fallire Banca Marche sono stati i crediti mai riscossi di imprenditori edili che lavoravano sul nostro territorio, non sarebbe male se da ora in poi, per ogni progetto presentato da uno studio di architettura e pubblicizzato sulle pagine dei giornali locali, si provasse altresì a puntualizzare le modalità economiche con le quali il disegno possa trasformarsi in opera pubblica.

Perchè o si parla di cose fattibili e si narra come possano diventare tali, oppure si parla del solito libro dei sogni destinato alla solita triste fine.

 

 


5 commenti:

  1. È aperta la svendita di aree pubbliche al miglior speculatore! Venghino signori venghino

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  2. Beh, il capannone "Nervi" non è un semplice capannone da quattro soldi. Chi ha il coraggio e la temerarietà di occuparsi un po' di cultura, sa benissimo che quello è uno degli esempi di archeologia più significativi che possono vantare le Marche. Se ci fossero amministratori pubblici, locali e regionali, davvero lungimiranti, ragionerebbero in termini concreti su come recuperarlo e, sfruttando proprio quella caratteristica storico-architettonica, riuscirebbero a trovare le risorse finanziarie necessarie. E' chiaro che occorre un progetto sostenibile, anche in termini di costi successivi al recupero e perciò occorrono intelligenze che sappiano guardare a lungo raggio, con la consapevolezza di avere tra le mani qualcosa che alla comunità potrebbe dare molto (è accaduto negli anni passati in Germania, nella regione della Ruhr). Il resto lasciamolo alle chiacchiere vuote degli sfaccendati.

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  3. Il capannone " forseNervi" si chiama così solo perché simile ad un altro paraboloide sito ad Assisi e quello si certificato che sia di Pierluigi Nervi.Il quale non è l'inventore dei paraboloidi come dice la leggenda in quanto erano già presenti in Italia dal 1920.A PortoRecanati abbiamo un paraboloide che potrebbe essere stato progettato da un qualunque ingegnere della Montecatini, copiando i disegni del Nervi,oppure da qualche suo allievo del suo studio , ma non esiste nessun documento scritto e firmato dall'ingegnere Nervi che ne provi la paternità.Altro che cultura, per adesso di certo c'è solo il fatto che quando tira di Bora o di Tramontana forte, Castennou se sniffa l'amianto!

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    1. Se davvero si "sniffa amianto", allora non resta altro che presentare un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica e all'Asur. Stare con le mani in mano e naso... all'aria non mi pare 'sta genialata!

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  4. A me sembra che il degrado di piazza Brancondi sia voluto.
    Perché è stata puntellata la statua di Cecco Bonanotte ?
    Non rischia affatto di cadere, se fosse così non basterebbe una tavoletta di legno, il sindaco è un tecnico dovrebbe saperlo.
    Si è voluto imbrattarla, vandalizzarla, mortificarla.
    La lungimiranza dell'amministrazione non poteva prevedere un piccolo intervento una volta tolta la pista di pattinaggio ?
    Certamente, ma evidentemente non si VUOLE.
    Probabilmente serve che la piazza sia malridotta per poi giustificare qualcosa che altrimenti non si farebbe.

    Per quanto riguarda la Montecatini, che sia di Nervi o no per me poco importa,è comunque molto più elegante delle costuzioni nuove lì intorno.
    Nonostante i proprietari abbiano fatto di tutto per farla cedere, lei resiste.
    Persino Gaudì sceglieva l'arco paraboloide per la resistenza, evidentemente non a torto.
    Il progetto della piscina ,mi sembra di ricordare ,risale addirittura all'epoca Rozzi.

    La verità la sappiamo tutti e non solo da qualche settimana.
    Quegli imprenditori (o avvocati) entrano in comune come se fosse casa loro, sono culo e Camicia con l'amministrazione.
    Se tu non paghi 100 € di immondizia ti mandano una cartella, mentre a loro che devono milioni di oneri non chiedono nulla.
    Altro che crediti inesigibili...lo sanno tutti dove sono i soldi, basterebbe confiscare le palazzine della speculazione.
    Purtroppo il Burchio ha fatto comodo anche in questo: tutti a parlare della pagliuzza mentre il trave entra e senza vasellina.

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