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venerdì 9 gennaio 2015

EROSIONE DELLA COSTA : LE TESI DI SEL

COMUNICATO STAMPA

La situazione della costa porto recanatese è una questione da troppi anni senza risposta. Negli ultimi giorni lo scenario si è ulteriormente aggravato per via di crolli diffusi di alcune strutture e di ulteriori minacce a strutture in pericolo. Per cinquanta anni abbiamo assistito a non scelte tecniche e politiche tali da causare danni a strutture private e di conseguenza ad un settore economico fondamentale per la città. Sel esprime piena e sincera solidarietà a tutti coloro che in questi anni hanno dovuto fronteggiare i numerosi disagi, senza che nessuno si sia degnato di dare loro risposte concrete. Solo promesse, sommerse dal mare che ad ogni mareggiata si è portato via oltre a l'enorme quantità di sabbia dei ripascimenti anche denaro pubblico superficialmente sprecato. Per questo accogliamo con estrema soddisfazione la notizia che il Sindaco Montali impegnandosi in prima persona, ha ottenuto la convocazione di un tavolo tecnico con tutte le autorità competenti per gestire l'emergenza e porre le basi per una risoluzione definitiva del problema dell'erosione costiera. Sosteniamo la linea perseguita dal Sindaco Montali che ha inteso rispettare le regole nell'attuare qualsiasi piano per fronteggiare l'emergenza.

In tutti questi anni le soluzioni tampone anche quelle in deroga alle attuali norme regionali, non hanno fatto altro che rinviare l'impegno di tutte la autorità competenti, Regione Marche e Comune in primis, per trovare una soluzione definitiva. In questo senso, accogliamo con favore e speranza l'approvazione da parte della Regione Marche della variante al progetto per la difesa della costa che introduce le scogliere come strumento di protezione. Con favore perché crediamo che la soluzione sia quella giusta, con speranza perché ci auguriamo che l'inizio e la fine dei lavori abbiamo tempi brevi.

Sel Porto Recanati

Alessandro Palestrini

 

Agli amici di Sel e al loro coordinatore, preso atto del comunicato che abbiamo pubblicato, poniamo solo una semplice domanda:

"Al posto della Montali, avreste autorizzato la messa in posa di massi a protezione dello Chalet Masaya"?

L'ARGANO

22 commenti:

  1. Argano,avrebbero fatto un iniziativa pubblica alla sala Biagetti e si sarebbero incatenati allo chalet se a Palazzo Volpini ci fosse stata la Ubaldi.
    Purtroppo la presidenza della farmacia li frena.

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  2. Sel si è sempre distinto per fare scelte ideologiche per fare politiche contro tutto.
    Adesso e' prettamente una scelta opportunistica(vedi Farmacia Comunale).
    Non sembra una scelta del suo coordinatore.

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  3. Basta arruffianarti ... ma ancora ci speri ancora nella farmacia ?

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  4. Che domande, Argano. Io gli avrei chiesto della presidenza della farmacia.

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  5. Alessandro Palestrini9 gennaio 2015 alle ore 23:11

    Rispondo alla domanda della redazione dopo aver fatto la seguente premessa.
    Nel momento in cui scrivo sono presenti quattro commenti a questo post.
    Tutti e quattro i commenti non riguardano e non entrano nel merito del comunicato, che pure potrebbe offrire spunti di critica o di approfondimento, come dimostra la domanda che l'Argano ha inteso rivolgermi.
    Ciò denota da un lato l'incapacità di confrontarsi di molti su temi complessi, dall'altro la chiara volontà di polemizzare e di denigrare persone che neppure si conoscono.
    Questo concetto non è secondario e anzi ci pone difronte alla urgente necessità di avviare una riscossa culturale individuale e collettiva a Porto Recanati.
    Questo blog, per esempio, potrebbe essere un valore aggiunto per la nostra città a sostegno di questa riscossa, proponendo momenti di confronto costruttivo e creando i presupposti per la costruzione di una comunità virtuale, ma in fondo reale, capace di superare il tifo da stadio con il quale spesso si valutano gli avvenimenti cittadini.
    Concludo, tranquillizzando quanti nel commentare si preoccupano della mia candidatura alla presidenza della farmacia comunale.
    Sarei felice se fossi nominato per tale incarico, altrimenti non avrei presentato la candidatura, ma la stima per Sabrina Montali e il forte senso di appartenenza ad un progetto nato anche grazie al mio impegno, non pregiudicherà il sostegno di Sel e mio anche nel caso in cui non sarò nominato.

    Venendo alla domanda dell'Argano rispondo che non avrei autorizzato le barriere per il Masaya.
    I motivi sono essenzialmente tre:
    1- l'eventuale ordinanza sarebbe un atto illegale in quanto la competenza non è del sindaco ma della Regione anche se in deroga. Il sindaco di Porto Sant'Elpidio, Franchellucci, ha potuto autorizzare le difese in quanto a tutela di infrastrutture pubbliche.
    2- il luogo in questione è a tutti gli effetti un cantiere nel quale è previsto un progetto di ripascimento allo stato bloccato poiché la ditta non intende procedere ai lavori.
    Ne è nato un contenzioso con il comune e la Regione dal quale si evince che la Dicearco lamenta la variazione dello stato del luogo da quando ha vinto la gara per questo non inizia i lavori. Pertanto qualsiasi intervento (che modifichi lo stato dei luoghi) soprattutto se illegale non farebbe altro che mettere in gravi difficoltà il comune nell'ambito di tale contenzioso.
    3- occorre che ognuno si prenda le proprie responsabilità nel rispetto delle competenze per trovare una soluzione definitiva ad un problema decennale. È impensabile continuare a proporre soluzioni tampone (posa di massi in ordine sparso) che tra l'altro risolvono il problema in un'area ma ne creano in altre, come descrivono i tecnici nelle loro relazioni.

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    1. A me viene in mente quello che é successo alla famiglia di un mio amico. La sua mamma si é ammalata di una patologia gravissima che l'ha costretta a letto. Lui per far fronte a tutte le spese ha avanzato domanda all 'Inps, tramite patronato, per ottenere la pensione di accompagno, visto che sua madre prendeva la pensione "minima". Tale pensione é stata riconosciuta e pagata 9 mesi dopo. Nel frattempo, il mio amico, ha messo soldi di tasca sua, per garantire le migliori condizioni a sua madre. Lo Stato, ha assistito il privato, quando il paziente era morto, e non necessitava più di cure.
      Applicate la metafora al Masaya, e datevi le risposte.

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    2. Palestrini oltre che il farmacista ora vuoi fare l'avvocato ? Pure te a parlare di legalità. ..ci bastano montali e riccetti.

      Come si dice per gli amici le leggi si interpretano per gli altri si applicano.

      Se la ubaldi avesse rifiutato di mettere gli scogli ora stareste tutti a stracciarvi le vesti...

      L'opportunismo politico non ha limiti.

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    3. Alessandro Palestrini10 gennaio 2015 alle ore 14:49

      In effetti la metafora è abbastanza calzante. Ma occorre secondo me valutare bene i ruoli dei protagonisti della storia. Azzardo questa ipotesi: la mamma malata è il Masaya, il tuo amico sarebbe Christian cioè il proprietario del Masaya il quale chiede aiuto all'Inps tramite il patronato.
      Quello che determina la mia posizione è che l'Inps sarebbe la Regione Marche e il patronato il Comune di Porto Recanati e non viceversa. Quindi è la Regione che deve riconoscere la pensione cioè la protezione dalle mareggiate.

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    4. Palestrini, sai quante persone sono state denigrate dai tuoi amici politici senza che nessuno si sia commosso? Dove stanno poi le denigrazioni? E' la politica, bellezza, dove se ne sentono di cotte e di crude. Hai mai riflettuto sull'opera di disinformazione messa in atto dalla sinistra dal 1917 a oggi? Nessuno si è mai commesso di fronte a tutte quelle bugie contro un mondo che ambiva soltanto ad essere libero dai pregiudizi. Hai forse sbagliato tu a candidarti ufficialmente alla presidenza della farmacia. A me non fa né caldo né freddo, ma per quelli che hanno sempre ragionato con la testa della sinistra questo viene chiamato opportunismo. Infine, caro Alessandro, Sel ti sta stretto e trovarti in tale compagnia politica certamente non ti giova. Una preghiera: non rispondermi tirando in ballo gli ideali. Dimostreresti di disprezzare Marx. ,

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    5. Capisco. Ma temo che il tuo patronato, in questo caso, avrebbe potuto avere gli strumenti per agire ed aiutare il paziente morente. Invece, si è limitato a fare il passacarte all 'INPS...

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    6. Giusto per capire: quali sono le infrastrutture pubbliche di Porto Sant'Elpidio? La strada e le fognature di Lido delle Nazioni sono quindi private? A Porto Sant'Elpidio non ho visto massi sul marciapiede o sulla strada sinceramente. Qui si parla di urgenza e non di agire extra ordinem nell'ordinaria amministrazione. Complimenti comunque. Avete imparato tutti alla perfezione la stessa litania.... legge, no aiuti ai privati e 5 massi che avrebbero sconvolto la sicurezza degli chalet di tutto l'Adriatico!

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  6. Commenti ridicoli. Questo è il nostro pensiero. Nessuno pensa alla farmacia. Tranquilli amici......

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  7. e nammadonna quanto ve tira il culo pe sta presidenza della farmacia. Me sa che sete in tanti a'ecce meso la bocca!

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    1. Appunto 13.25 sono in tanti e questo destabilizza la maggioranza e la tranquillità del sindaco che ancora non ha preso una decisione.
      Visto che ormai il Pd e' fuori causa rimane sempre lUpp,Paese Vero e Sel a menarsele sotto sotto.

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  8. chiamte reboli ci pensa lui!!!!!

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  9. Tira tano che ancora ci sta Temperoni....ma va a buttate in mare 13,25

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  10. Nel comuncato si legge LE TESI DI SEL ma la realtà è che quelli di SEL sono rimasti TESI...
    Spero che facciate un applauso a GENNARO MIGLIORE credo che sia proprio l'incarnazione di SEL

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  11. Ciò che si legge in questo post è il classico esempio della faciloneria all'italiana.
    Ognuno pensa per se' incurante di quello che potrebbe succedere all'altro.
    Il mare avanza?
    Bene, si metta un po' di massi qui e un po' la', e così avanti sino all'infinito.
    Forse tra qualche secolo ci si accorgerà che la difesa della costa, oppure cercare di mantenere i balneari in piedi (che è cosa diversa), non è solo mettere massi.
    Quando si è malati si va dal dottore, non dall'infermiere.
    Mi piacerebbe sentire il parere di un ingegnere idraulico che non subisce interferenze con la Regione e con le ditte interessate ai lavori, per capire come stanno le cose.
    Poi magari assisteremo al tecnico nominato da PD per questioni di trasparenza perchè non si fida del suo sindaco.
    Ad ogni buon conto da ignorante in materia osservo solo che più si proteggono individualmente i singoli balneari, più aumenta a nord ed a sud l'erosione.

    Avevo sentito parlare di flusso delle sabbie,sabbiodotti, eccetera, la qual cosa mi fa pensare che le sabbie sono in continuo movimento e che le spiagge non sono nate con la sabbia portata dalle chiatte.
    Mi pare che esse siano il risultato dell'apporto dei fiumi in un equilibrio che era durato migliaia di anni.
    In ultimo: interventi fuori competenza e tecnicamente sbagliati sono fonte di responsabilità ed obbligo di risarcire i danni.
    Chi dice che questi sono cavilli se ne assuma la responsabilità civile al posto degli eventuali organi pubblici che dovrebbero autorizzarli, magari con una fideiussione bancaria e con la buona pace di tutti.

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  12. Sapete qual è la cosa che mi fa riflettere maggiormente? Ma quando è crollato il palm beach come mai non si è sollevato tutto questo polverone? E non venitemi a dire che i proprietari non hanno chiesto la tutela della strtura come ha fatto Gambelli perché fareste ridere. Mettere i massi davanti ad una struttura comporta la sicura devastazione per quelle vicine. Vedi appunto Acropoli nel caso Palm beach

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  13. Una cosa non riesco a capire ancora, ma questi benedetti balneari sono stati costruiti sul territorio demaniale?
    Sono costruzioni assimilabili alle abitazioni o sono le cosiddette strutture amovibili?
    E se per legge debbono essere amovibili,come fanno ad avere fondamenta e pali?
    Me lo spiegate per favore?

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