Per
fare chiarezza, se ce ne fosse bisogno.
Lettera
ai cittadini di Porto Recanati
Come
indicato nel titolo, con questa nota, vogliamo rivolgerci non
soltanto agli amministratori ed ai politici di professione, alla
stampa (giornali o blog che siano) ma soprattutto ai cittadini di
Porto Recanati, di qualunque provenienza e cultura, coloro i quali,
come noi, condividono l’amore per il paese, ne rispettano le regole
e contribuiscono, con il loro operare, a creare per se stessi e
per i propri figli migliori condizioni di vita.
Esattamente
un anno fa, il 17 agosto 2016, abbiamo presentato un’interrogazione
scritta alla nostra Amministrazione, dal titolo “Condizioni di
agibilità e sicurezza Condominio Hotel House “.
In
altre occasioni abbiamo riproposto la stessa tematica, sempre
cercando di mettere in evidenza tutte le problematiche del caso, con
video e report fotografici che ponevano in evidenza i rischi e le
criticità che vivono quotidianamente e sulla loro pelle gli stessi
residenti.
Diciamo
questo, per sgomberare il campo dal qualunquismo politico che oggi è
di gran moda.
Infatti,
è frequente la pratica di etichettare con l’epiteto di “Razzista“
chi tenta di dare risposte concrete ai quotidiani problemi di
convivenza, al contrario della politica che invece di rimedi, propone
soluzioni palliative e prettamente assistenzialistiche.
Una
su tutti è l’invio di denaro pubblico, come se ciò fosse la
panacea di tutti i mali e poco importa dove andranno a finire, o se
il loro utilizzo contribuirà concretamente alla risoluzione del
problema, l’importante è mandare soldi, per tacitare le coscienze.
E
proprio in merito all'HOTEL HOUSE, nonostante in questi giorni si sia
tentato, attraverso la stampa ed i vari social, di specificare con
una certa enfasi che neanche un euro di denaro pubblico verrà speso
per interventi privati, alla fine degli articoli compare sempre la
frase che riapre uno spiraglio a possibili nuove prospettive (e per
noi, in certi casi, è opportuno saper leggere anche tra le righe
onde evitare di essere....fraintesi di brutto).
Si
vedano in tal senso le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco ai
giornali: se da una parte, infatti, il primo cittadino si affretta a
specificare che i soldi stanziati per l’Hotel House saranno
utilizzati esclusivamente in interventi pubblici e non privati,
chiude la sua intervista dichiarando che “Qualora
la Regione dovesse deliberare diversamente ne prenderemo atto e ci
comporteremo di conseguenza”
(da
“Sindaco
informa”).
Come
se non bastasse, inoltre, pochi giorni fa la deputata europea Cecile
Kyenge in visita all'Hotel House, dopo aver toccato con mano la
realtà del palazzo multietnico, ha dichiarato di “voler
approfondire la questione fondi, a disposizione per il risanamento di
tutta l’area esterna, per valutare se esistono percorsi per
intervenire all’interno del complesso stante l’elevato degrado
sociale in cui la comunità vive”. (dal Cittadino di Recanati).
Il
senatore PD Morgoni, in pieno accordo con la deputata europea, ha
affermato”..che
ci debba essere un intervento anche all’interno
dell’edificio...trovare ulteriori risorse indispensabili per dare
risposte ai problemi drammatici dell’Hotel House”.
Ora,
dato che oramai il “politichese“ lo conosciamo tutti e che
due indizi fanno una prova, è chiaro ed evidente che qualcuno è già
entrato in piena campagna elettorale (si vedano interventi, oltre
quelli già citati, di: Marconi e Leonardi) non ci stupiremmo se
grazie ad un particolare stratagemma o artifizio politico, i
cittadini si trovassero poi a leggere che “magicamente” una parte
del denaro pubblico stanziato, verrà invece speso per interventi
diretti ad una struttura privata.
Poco
importa a chi scrive (e, siamo sicuri, anche a chi legge) se detti
soldi provengano dalle casse comunali o dalla Regione; sempre di
soldi pubblici si tratta, quindi di soldi anche nostri.
Lo
stesso Sindaco, nella recente intervista a Radio Erre, ha
espressamente dichiarato che se entro dicembre non verrà rispettata
l’ordinanza di messa in sicurezza dello stabile di conseguenza ne
sarà ordinato lo sgombero.
A
questo punto, amministrativamente parlando, è corretto proseguire
nel progetto:“Hotel House – da una storia divergente ad un
futuro di integrazione” spendendo soldi pubblici per un importo
pari ad €1.425.000,00 (oltre ulteriori €100.00,00
stanziati dalla Regione) per un intervento volto alla
riqualificazione dell'area su cui sorge il complesso attraverso la
realizzazione di importanti opere riunite nell'obiettivo di
migliorare le condizioni di fruibilità dell'area adiacente l'Hotel
House, ripristinando condizioni igienico sanitarie (che, quindi, ad
oggi non sussistono???) e decoro urbano che consentano di rendere più
gradevole e sicuro l'utilizzo delle aree pubbliche e migliorando il
collegamento dell'Hotel House al contesto urbano del Comune di Porto
Recanati, creando così i presupposti per una effettiva integrazione
(che, quindi, ad oggi non sussiste???) con la comunità locale???
A
che servirebbe (ma, sopratutto, a chi gioverebbe) porre in essere
azioni di:
-
valorizzazione
e implementazione dell’attuale punto di raccolta differenziata dei
Rifiuti Solidi Urbani , nel quale far confluire la mole
significativa di materiale ad oggi accumulato e razionalizzazione
della gestione e della raccolta
-
Realizzazione
di percorsi ciclo-pedonali che migliorino l’accessibilità
dell’area e la sua fruibilità in sicurezza, anche attraverso la
realizzazione di illuminazione pubblica e videosorveglianza
-
Sistemazione
di un parcheggio a raso ubicato in prossimità Hotel House
-
Realizzazione
di uno spazio attrezzato per la gestione di attività
ludico-ricreative del tempo libero e percorsi vita
(da
risposta scritta del Sindaco del 13 ottobre 2016 ad interrogazione
di PAC del 17 agosto 2016)
Secondo
voi (cittadini) ha un senso, oggi, investire €1.525.000,00 di
soldi pubblici su un'area adiacente un fabbricato che nelle
intenzioni del sindaco (e non solo) dovrà seguire le sorti delle
ormai famose “Vele di Scampia” (ossia: demolizione del fabbricato
con conseguente riqualificazione urbanistica di tutta l'area
adiacente)???
Oppure
ci si trova di fronte all'ennesimo esempio di inutile sperpero di
denaro pubblico???
Ad
onor del vero €600.000,00 circa (secondo quanto riferito dal
Sindaco) saranno utilizzati per politiche di integrazione che
(lasciatecelo dire) leggendo i vari fatti di cronaca locale, in
diverse situazioni hanno prodotto pochi risultati.
La
realtà, cari Portorecanatesi è che non c’è nessuna volontà di
risolvere la questione Hotel House, perché risolverla
significherebbe porre fine al grosso flusso di denaro pubblico che da
anni rappresenta un’inutile spesa per la cittadinanza, poiché è
innegabile che l’H.H. (allo stato attuale) si configura come un
esempio di ghettizzazione e non certo come un riuscito progetto di
integrazione.
Allora
ci chiediamo ma, sopratutto, lo chiediamo ai nostri concittadini:
perché il Comune intenda continuare ad indirizzare altri €300.000,00
presi dalle nostre casse comunali verso l’Hotel House, così come
dichiarato dal Sindaco nell’intervista a Radio Erre?
Altresì
se da un lato concordiamo con l’Amministrazione nel porre in atto
soluzioni coraggiose, dall’altra siamo perplessi sull’effettiva
fattibilità del progetto edilizio, prospettato dal Sindaco, che
prevede la realizzazione di un cospicuo numero di appartamenti (480).
Una
volta realizzati, infatti, quali saranno i requisiti per una corretta
assegnazione? Come verrà individuato chi ne ha effettivamente
diritto rispetto a semplici speculatori o rispetto ai proprietari di
immobili già sottoposti a procedure immobiliari?
Saremmo
curiosi di sapere, comunque, come i nostri politici riuscirebbero a
giustificare un tale esborso di denaro alle popolazioni terremotate!
Sempre
in tema di Hotel House e sicurezza, e di un eventuale utilizzo di
soldi pubblici nell'interesse dei cittadini, vale la pena ricordare,
infine, che questa amministrazione non è riuscita a trovare (o non
ha avuto interesse a farlo) €20.000,00/25.000,00 annui per
contribuire al pagamento del canone d'affitto dell'immobile dove si
trovava il presidio di Polizia Stradale, così portando alla chiusura
del presidio locale dopo tanti anni di presenza sul nostro
territorio.
Ma
detto questo, che rappresenta semplicemente il nostro punto di vista,
ci dissociamo fortemente da coloro i quali usano espressioni fuori
luogo e razziste verso chi da anni, nel nostro paese, vive
onestamente del proprio lavoro e nel rispetto delle regole e delle
abitudini locali. Queste persone hanno tutto il diritto di vivere una
vita dignitosa, in case decenti, nel rispetto delle più elementari
norme igienico-sanitarie e lontano da quei rischi che oramai tutti
conoscono.
Ma
perché ciò avvenga dobbiamo sicuramente avere il coraggio di
trovare soluzioni alternative, diverse da quelle messe in atto fino
ad ora, visto che, se continuiamo a fare sempre le stesse cose,
otterremo sempre gli stessi inutili risultati e questi purtroppo,
oggi, sono sotto gli occhi di tutti..... politici e non.
Non abbiamo soldi per 480 appartamenti tutti insieme? Cominciamo a trovare alloggio ad una famiglia per volta, partendo dai piani alti... piano piano, mentri si svuotano li muriamo, dopo di che cominciamo a sigillare i piani disabitati... pian piano i residenti rimasti dovranno far sempre meno scale. Ci vorranno anni ma alla fine quando sara vuoto si potra abbattere e non bisognera trovare un alloggio per tutti in un'unica soluzione. Per gli alloggi si puo procedere all'esproprio degli immobili costruiti ma invenduti..non vedo come mai si possa permettere a qualcuno di cementificare senza nemmeno gia avere gli acquirenti. Se non li trovi non sei capace quindi stai facendo danni alla comunita avende cementato per nulla(intanto i palazzi degradano vedi zona peep).
RispondiElimina