IL FUTURO REMOTO DI PORTO RECANATI
In attesa della sentenza del Consiglio di Stato sulla vicenda Burchio, i media registrano una serie di incontri, prossimi appuntamenti e dichiarazioni da parte degli esponenti delle varie formazioni che si presume correranno per la conquista di palazzo Volpini. Dichiarazioni ed incontri tra persone la cui frequentazione, in molti casi, data da anni e che lasciano supporre che tutto si svolga secondo un rituale ben consolidato dove ognuno, conoscendo la caratura dell’altro, riesce rapidamente a valutarne la sincerità e le riserve, anche non espresse, dando così vita ad una sorta di minuetti fatti di avvicinamenti, improvvisi distacchi, richiami a sentimenti già condivisi in passato, a battaglie combattute in nome di comuni ideali e così via. Il tutto con un unico comun denominatore: QUANDO C’ERAVAMO NOI!
Giusto appunto: si parla del futuro ricordando il passato e si ridisegnano nuovi scenari con gli interpreti di un passato che, forse, così glorioso poi non è stato se è vero, come è vero, che la città versa in una situazione generale, di certo, non brillante.
E allora sorge la domanda: quanto può essere adeguata e credibile questa classe dirigente che si ripropone a guidare una città verso un futuro che certamente non può essere il suo remoto?
Non si tratta di compilare pagelle o di sparare giudizi di merito personale, anche se magari non guasterebbe ricordare chi giustificò la propria permanenza in Giunta con la percezione dell’indennità che aiutava a quadrare il bilancio familiare! Si tratta semplicemente di riuscire a comparare le esigenze di sviluppo o, più semplicemente, di sopravvivenza della città con l’offerta politica che si sta profilando all’orizzonte.
Il fulcro centrale di tutto il carosello di incontri e dichiarazioni che si susseguono è costituito dalla necessità di dar vita ad aggregazioni che consentano di raggiungere la maggioranza numerica rispetto alle altre liste concorrenti. L’obiettivo numerico è la stella polare che guida tutte le manovre in atto. Come in ogni competizione che si rispetti l’obiettivo è: “VINCERE!” e poiché il coro di risposta è: “VINCEREMO”, è facile comprendere che, in nome di questa corale risposta, ogni aggiustamento è consentito ed ogni compromesso è lecito pur di trovare una sintesi che possa far sentire rappresentati tutti i portatori di interessi della città.
E’ il sistema elettorale che consente, ed in un certo senso richiede, questi accorgimenti tattici ma che, proprio perché tattica, fa sì vincere la battaglia, ma poi fa perdere la guerra. E la guerra la perdono i cittadini e quindi la perde la città.
Già, perché assemblare una coalizione per vincere le elezioni non significa necessariamente riuscire ad avere una squadra che poi sia in grado di governare la città. Governare la città significa innanzi tutto saper fare e voler fare delle scelte e le scelte non sono mai neutre. Bisogna, per esempio, scegliere se continuare a ferire e deturpare il territorio o rispettarlo, curarlo e renderlo fruibile a tutti i cittadini e non solo agli speculatori. E non è questione di poco conto per una città come Porto Recanati, dove ci si è inventati anche pseudo-comitati di sedicenti lavoratori delle costruzioni pur di giustificare e difendere inutili e dannosi scempi del territorio. E c’è il problema dell’inquinamento fognario ed idrico, che non è cosa da affrontare ad elezioni concluse ma che va affrontato da subito, soprattutto da quei candidati sindaci che hanno rappresentanti nelle istituzioni regionali. E poi, per una città a vocazione turistica come Porto Recanati, ci sarebbe da affrontare il rilancio del turismo e quindi del commercio. Tutte cose che certamente non possono essere delegate a chi per anni ne ha avuto la gestione monopolistica e che oggi si pone, di nuovo, come interlocutore interessato a coalizioni con vocazione maggioritaria.
Oggi è tutto un rincorrersi di richieste ed offerte. I detentori dei ben noti e consolidati pacchetti di voti sono, allo stesso tempo,oggetto di incontri e proponenti di incontri. Gli avversari di ieri,come per incanto, diventano possibili alleati di domani per poi ridiventare avversari. E’ il vecchio rito della ricerca delle coalizioni e delle maggioranze. Siamo adulti e non ci scandalizziamo per questo, anche se questi riti assolutamente non ci appartengono! Ci scandalizziamo, invece, per il degrado continuo in cui versa la città e per l’arroganza con la quale alcune istituzioni, che dovrebbero essere al servizio dei cittadini, trattano i cittadini stessi. Ci riferiamo, ad esempio, all’arroganza con la quale l’ASTEA ha trattato la vicenda dell’inquinamento dell’acqua ed alle mancate risposte dell’AATO 3 alle nostre richieste. Questo non è tollerabile come non è tollerabile che l’istituzione Comune non prenda posizione sulla vicenda!
IL MOVIMENTO 5STELLE DI PORTO RECANATI RIFUGGE DA OGNI PRATICA COMPROMISSORIA!
Noi con le nostre donne ed i nostri uomini già nella passata tornata elettorale ci siamo presentati al giudizio degli elettori da soli e con un programma di rinnovamento e di rinascita della città. Oggi stiamo ampliando questo programma. Abbiamo proposto la riqualificazione della zona di Scossicci e la pedonalizzazione del suo lungomare come volano per la ripresa turistica della città. Con le puntuali osservazioni al piano antenne abbiamo messo in rilievo i danni che lo stesso produceva sui cittadini ed abbiamo proposto soluzioni alternative.
La nostra battaglia non si è mai interrotta e continueremo su questa strada senza rincorrere prebende e senza accettare compromessi, ma operando solo nell’esclusivo interesse della Città.
Il Movimento Cinque Stelle di Porto Recanati
Ennesimo comunicato di stampo Manicheo del M5S!
RispondiEliminaSeguo i 5stelle da circa un biennio e sono oramai un convinto elettore quantomeno a livello nazionale dei grillini, nonostante a volte mi chieda quanto si possa credere veramente in un movimento puramente autarchico, dove esistono solo due individui al comando e il resto dei militanti ad eseguire. Non mi sono più di tanto turbato degli scandali occorsi agli amministratori locali del M5S, perché non ho mai creduto alla favola del "noi siamo diversi", "noi siamo puliti" "noi siamo migliori",solo perché si mettono una spilletta con le 5 stelle sul petto. Ma mi inca@@o quando si continua a raccontare sta favola anche a livello locale. Cari amici dei 5stelle, spogliatevi di quest'aurea di candida illibatezza, il vostro credo, pur se ampiamente condivisibile, è perpetrato da uomini e donne uguali a tutti gli altri. Lo vedete sulla vostra pelle. Su 16 comuni guidati da giunte grilline, almeno un terzo è coinvolto in episodi poco chiari o comunque contrari al dettato pentastellato. Non insistete a rivendicare il monopolio dell'onestà ed incorruttibilità, perché così non è. Provate piuttosto a dibattere sulle tematiche locali che ci riguardano e perché no a confrontarvi con le altre forze politiche. A Roma lo state facendo da mesi. Sapete che c'è l'occasione di conquistare la capitale e non vi vergognate di dialogare con le forze civiche. Perché allora gridare al complotto o alla dietrologia da fanatismo persecutorio, al solo pensiero di provare ad aprire alla società civile? Sono passati i tempi della DC, quando bastava portare lo scudo crociato per essere considerato "una brava persona". Avete tutte le credenziali per andare al governo e amministrare bene, perché non provate veramente a guidarlo sto paese? Sembra quasi che preferiate restare all'opposizione e vi giuro è uno spreco di risorse umane vergognoso. Grazie! Un probabile vostro elettore.
RispondiEliminaL'ode di Anonimo 27 gennaio 10:18 è ovviamente stata scritta dal presidente di UPP che di "minuetti fatti di avvicinamenti, improvvisi distacchi, richiami a sentimenti" con voi (o alcuni componenti di una delle vostre "fazioni") ne ha già fatti parecchi sin da quando incontrava Poeta per fargli fare il salto della quaglia.
EliminaMa ce la fate a presentare la lista ?chi è il candidato sindaco?
RispondiEliminaM5s siete l'unico faro presente in una cozzaglia di aggregazioni politiche dedite solo all'interesse proprio e i spartizione di poltrone. Questo sia a livello nazionale che locale. Per Porto Recanati datevi da fare e trovate un candidato buono, svincolato da ogni logica di partito e da ogni interesse di poltrona, che abbia un curriculum degno di tale nome e che lavori solo ed esclusivamente nell'interesse della comunità. Forse chiedo troppo?
RispondiEliminaPasquino.
Ghandi è morto.
EliminaHai descritto un utopia!
Eliminaanonimo 10:18. Segui il movimento da un biennio e devo dire: NON CI HAI CAPITO UN EMERITO CA@@O
RispondiEliminabeh allora illuminami tu gran genio delle 18:51. Magari mettici la faccia! Sembri essere un grillino, ma ti mantieni nell'anonimato...mi sa allora che neanche tu ci hai capito un granché
RispondiEliminaScusate ma si può sapere chi sono i 5 stelle locali? Poeta, Mataloni e ....? Ce la fate a fare una lista? Sarei proprio curioso. Adesso mi risponderanno, di non preoccuparmi, che loro sono già a posto, piuttosto dovrei pensare ai miei...solita solfa. Ma se tanto mi da tanto i grillini sono lontani anni luce dal riuscire a comporre una lista.
RispondiEliminaLa domanda da porsi potrebbe essere perchè non ce la fanno a fare una lista
EliminaInfatti, è proprio una domanda da porci
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