COMUNICATO ALTERNATIVA CIVICA 13 GENNAIO
2016
Negli ultimi 20 anni,
la smisurata espansione edilizia ha prodotto un soprannumero di unità abitative
in zone sia centrali che periferiche della nostra cittadina, tale da provocare
la presenza di interi insediamenti completamente deserti. Le “Torri di Avvistamento”,
il “Residence Mengoni 2000”, gran parte dell'area Zeus ecc., oggi assumono
l'aspetto di cattedrali nel deserto piuttosto che simbolo di sviluppo coerente.
La problematica
principale che oggi si riscontra, è dovuta al fatto che la pianificazione e
lottizzazione di dette aree, ha preceduto enormemente l'implementazione delle
reti di servizi (prima tra tutte quella della rete fognaria, che ancora oggi
convoglia in un unico alveo acque chiare ed acque nere), cosa che in uno
sviluppo oculato del territorio anche in ossequio ai PPAR e PTC, avrebbe dovuto
seguire un percorso inverso.
Chi oggi grida
all'occasione persa per il Burchio a vantaggio del territorio loretano, non può
ritenersi esente dalla forsennata lottizzazione che la nostra cittadina ha subito
in questo ultimo ventennio, senza che vi fosse un corretto adeguamento dei
servizi.
Oltretutto, la crescita
dell'offerta abitativa a Porto Recanati, come si è detto, si è sviluppata in
maniera inversamente proporzionale rispetto alla domanda e non si comprende
dunque, perché si debba continuare a depauperare il territorio cittadino con
nuove lottizzazioni che nella situazione attuale andrebbero solamente ad
oberare ulteriormente i già carenti servizi.
Vi sono anche ulteriori
responsabilità degli amministratori di questo ultimo ventennio, per quanto
riguarda il mancato esercizio di un doveroso rapporto associativo con le
amministrazioni delle località limitrofe, quali Loreto, Recanati, Numana e
Porto Potenza.
La trasformazione della
zona Pizzardeto, che sostanzialmente ricade interamente all'interno del Comune
di Porto Recanati, in area commerciale del Comune di Loreto, è la cartina al
tornasole di quanto appena evidenziato.
Lo spettro che si
presenta con il nome di “Loreto Marina”, rischia di essere l'ennesimo fardello
con il quale la nostra cittadina ed i nostri servizi (reti fognarie, viabilità
ed in genere benessere), dovrà fare i conti.
La delocalizzazione di
aree urbane, commerciali e industriali, verso i confini territoriali di
ciascuna cittadina, nel prossimo futuro, potrà assumere l'aspetto di una sorta
di reciproco “dispetto” tra un comune e l'altro.
I costi tecnici e
sociali di questo procedimento, come è ovvio che sia, ricadranno sulle spalle
dei residenti tutti.
Per noi di Alternativa
Civica, risulta quindi urgente ed improrogabile, ricorrere a strumenti
urbanistici che consentano una conurbazione funzionale e sinergica tra Porto
Recanati ed i Comuni limitrofi, a partire da Loreto.
I singoli Piani
Regolatori Generali (PRG), disciplinando solo l'area territoriale del comune di
riferimento, non possono tener conto delle aspettative di sviluppo dei
territori confinanti e pertanto, possono venire a verificarsi episodi quali
quelli di Via Pizzardeto.
Né il PTC provinciale
può ottemperare a questa esigenza, dovendo nel caso di specie far riferimento
agli strumenti previsti dalle due province (Macerata ed Ancona)
Ci permettiamo di
suggerire quindi, al Commissario Straordinario Dott. Passerotti ed al Sindaco
di Loreto Paolo Nicoletti, di ricorrere allo strumento del PIANO REGOLATORE
GENERALE INTERCOMUNALE, nelle modalità e con la disciplina dettata dalla L. n.
1150/42 agli artt. 12 e ss.
Tale procedimento da
sottoporre al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici presso il relativo
Ministero, potrà in caso di accoglimento dare contezza della emergente
conurbazione tra i due comuni e provvedere a consentire la stesura di uno
strumento urbanistico unitario, tale da regolare i rapporti di pianificazione
territoriale tra le due realtà locali.
Ovviamente il tutto
previa adozione da parte di entrambi i Comuni di ogni provvedimento
amministrativo, volto a congelare ogni espansione edilizia non ancora
autorizzata, per evitare che un procedimento come quello suggerito, porti
(nelle more della sua esecuzione) ad una corsa selvaggia al permesso di
costruire.
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