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giovedì 14 gennaio 2016

LORETO MARINA: IL NO DI ALTERNATIVA CIVICA


COMUNICATO ALTERNATIVA CIVICA 13 GENNAIO 2016

Negli ultimi 20 anni, la smisurata espansione edilizia ha prodotto un soprannumero di unità abitative in zone sia centrali che periferiche della nostra cittadina, tale da provocare la presenza di interi insediamenti completamente deserti. Le “Torri di Avvistamento”, il “Residence Mengoni 2000”, gran parte dell'area Zeus ecc., oggi assumono l'aspetto di cattedrali nel deserto piuttosto che simbolo di sviluppo coerente.

La problematica principale che oggi si riscontra, è dovuta al fatto che la pianificazione e lottizzazione di dette aree, ha preceduto enormemente l'implementazione delle reti di servizi (prima tra tutte quella della rete fognaria, che ancora oggi convoglia in un unico alveo acque chiare ed acque nere), cosa che in uno sviluppo oculato del territorio anche in ossequio ai PPAR e PTC, avrebbe dovuto seguire un percorso inverso.

Chi oggi grida all'occasione persa per il Burchio a vantaggio del territorio loretano, non può ritenersi esente dalla forsennata lottizzazione che la nostra cittadina ha subito in questo ultimo ventennio, senza che vi fosse un corretto adeguamento dei servizi.
Oltretutto, la crescita dell'offerta abitativa a Porto Recanati, come si è detto, si è sviluppata in maniera inversamente proporzionale rispetto alla domanda e non si comprende dunque, perché si debba continuare a depauperare il territorio cittadino con nuove lottizzazioni che nella situazione attuale andrebbero solamente ad oberare ulteriormente i già carenti servizi.

Vi sono anche ulteriori responsabilità degli amministratori di questo ultimo ventennio, per quanto riguarda il mancato esercizio di un doveroso rapporto associativo con le amministrazioni delle località limitrofe, quali Loreto, Recanati, Numana e Porto Potenza.

La trasformazione della zona Pizzardeto, che sostanzialmente ricade interamente all'interno del Comune di Porto Recanati, in area commerciale del Comune di Loreto, è la cartina al tornasole di quanto appena evidenziato.

Lo spettro che si presenta con il nome di “Loreto Marina”, rischia di essere l'ennesimo fardello con il quale la nostra cittadina ed i nostri servizi (reti fognarie, viabilità ed in genere benessere), dovrà fare i conti.

La delocalizzazione di aree urbane, commerciali e industriali, verso i confini territoriali di ciascuna cittadina, nel prossimo futuro, potrà assumere l'aspetto di una sorta di reciproco “dispetto” tra un comune e l'altro.
I costi tecnici e sociali di questo procedimento, come è ovvio che sia, ricadranno sulle spalle dei residenti tutti.

Per noi di Alternativa Civica, risulta quindi urgente ed improrogabile, ricorrere a strumenti urbanistici che consentano una conurbazione funzionale e sinergica tra Porto Recanati ed i Comuni limitrofi, a partire da Loreto.

I singoli Piani Regolatori Generali (PRG), disciplinando solo l'area territoriale del comune di riferimento, non possono tener conto delle aspettative di sviluppo dei territori confinanti e pertanto, possono venire a verificarsi episodi quali quelli di Via Pizzardeto.
Né il PTC provinciale può ottemperare a questa esigenza, dovendo nel caso di specie far riferimento agli strumenti previsti dalle due province (Macerata ed Ancona)

Ci permettiamo di suggerire quindi, al Commissario Straordinario Dott. Passerotti ed al Sindaco di Loreto Paolo Nicoletti, di ricorrere allo strumento del PIANO REGOLATORE GENERALE INTERCOMUNALE, nelle modalità e con la disciplina dettata dalla L. n. 1150/42 agli artt. 12 e ss.

Tale procedimento da sottoporre al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici presso il relativo Ministero, potrà in caso di accoglimento dare contezza della emergente conurbazione tra i due comuni e provvedere a consentire la stesura di uno strumento urbanistico unitario, tale da regolare i rapporti di pianificazione territoriale tra le due realtà locali.


Ovviamente il tutto previa adozione da parte di entrambi i Comuni di ogni provvedimento amministrativo, volto a congelare ogni espansione edilizia non ancora autorizzata, per evitare che un procedimento come quello suggerito, porti (nelle more della sua esecuzione) ad una corsa selvaggia al permesso di costruire.

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