Quella scorsa è stata senza dubbio la settimana più difficile per la Giunta Ubaldi. Due importanti assessori e rappresentanti di movimenti civici non fanno più parte dell'esecutivo che guida il nostro paese. E ora ci sono assessorati da distribuire (Cecconi e Cingolani sembrano i prescelti) e strategie politiche inevitabilmente da ridisegnare. In questo vero e proprio cataclisma politico, però, ci ha colpito una cosa che vogliamo sottoporre alla vostra attenzione.
Dopo le dimissioni dell'Assessore Rovazzani, l'unica pregnante preoccupazione del nostro sindaco è stata quella di comunicare all'intera società portorecanatese che Rovazzani l'aveva cacciato lei, ritirandogli le deleghe. E che non era vero che si era dimesso. Sì, sembrerebbe un particolare insignificante. E così lo avevamo definito nel precedente post. Invece pensiamo che denoti in senso negativo quel che è il modus operandi del nostro primo cittadino. Che sembra lanciare un segnale inequivocabile: chi non segue pedissequamente il mio pensiero e i miei diktat è fuori. E lo caccio a pedate ritirandogli le deleghe.
Dopo le dimissioni dell'Assessore Rovazzani, l'unica pregnante preoccupazione del nostro sindaco è stata quella di comunicare all'intera società portorecanatese che Rovazzani l'aveva cacciato lei, ritirandogli le deleghe. E che non era vero che si era dimesso. Sì, sembrerebbe un particolare insignificante. E così lo avevamo definito nel precedente post. Invece pensiamo che denoti in senso negativo quel che è il modus operandi del nostro primo cittadino. Che sembra lanciare un segnale inequivocabile: chi non segue pedissequamente il mio pensiero e i miei diktat è fuori. E lo caccio a pedate ritirandogli le deleghe.
In questo atteggiamento vediamo recidivare quel che era già avvenuto in passato: il dimissionario assessore Agostinacchio aveva denunciato lo scarso spirito collaborativo che regnava nella giunta. Ora anche Rovazzani, con le sue dimissioni, conferma che all'interno dell'esecutivo Ubaldi lo spazio per essere propositivi e ascoltati, seppure in maniera collegiale, è decisamente minimo. E che se non si esegue il compitino, si è fuori.
Il nostro sindaco, insomma, con il suo atteggiamento, sembra lanciare avvertimenti ai consiglieri che le sono rimasti fedeli. Facendo loro capire chi comanda e chi è invece destinato a rimanere eternamente ai margini.
l'unico galantuomo rimasto : il tempo
RispondiEliminaun po' di pazienza : la matematica non è un'opinione
Vorrei sottoporre alla redazione un riflessione. Forse la perdita di due Assessori non porterà necessariamente alla caduta della Giunta Ubaldi, anzi per certi versi potrebbe riequilibrare i rapporti tra chi impone la propria volontà e chi è costretto a rispettarla a pena di essere cacciato.
RispondiEliminaFaccio subito un esempio pratico, tra qualche giorno ci saranno le nomine dei rappresentanti alla farmacia comunale, presidente compreso; in una situazione di normalità il Sindaco avrebbe imposto la scelta (il nome di un soggetto di area UDC già circolava in paese) ma ora, essendo a rischio poltrona dovrà accettare i diktat del PDL che diversamente gli farebbe mancare i numeri per governare. Insomma il PDL non staccherà la spina finchè sarà "accontentato" Vogliamo scommettere? Roberto Presto
credo che arrivi dopo amen,visto che la presidenza della farmacia è stata data a un pdl nella persona di temperoni lucio.ma questo era già negli accordi pre elettorali con un posto astea (mozzicafreddo)all'udc e la presidenza della farmacia alla pdl.verifica
RispondiElimina....e l'opposizione dorme, anzi russa.
RispondiEliminaMozzicafreddo.....un nome nuovo!
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