"No, l'ho cacciato io" ribadiva con una certa protervia il sindaco Ubaldi.
Non pensiamo che a questo punto sia importante scoprire se Rovazzani è stato cacciato o se si è dimesso di sua iniziativa. Quello che abbiamo capito tutti, senza alcun dubbio di sorta, è che un altro pezzo importante della maggioranza, dopo l'Assessore Agostinacchio, lascia la compagine che era stata legittimata a governare dopo le ultime elezioni. Le motivazioni ormai sono arci note. Le abbiamo capite tutti. I metodi poco democratici e scarsamente concertativi con cui il Sindaco ha imposto i ritmi di lavoro durante questa consiliatura ai suoi collaboratori, non piacciono. Rendono gli assessori dei meri occupanti di poltrone. Svuotati da ogni potere e capacità decisionale. Non è un caso che a cedere per primi siano stati i due assessori riconducibili a liste civiche, evidentemente meno soggetti a vincoli politici fisiologici di partito. Ma la conseguenza è evidente. La Ubaldi ha sempre giustificato la sua doppiezza politica (governa a Porto Recanati con il centro destra ed in provincia con il centro sinistra) raccontandoci che nel nostro paese, in verità, la sua giunta scaturiva da una maggioranza prettamente civica. Bene, ora la parte civica del suo esecutivo non c'è più. E' svanita nel breve volgere di qualche giorno. Ora il nostro Sindaco vede garantita la possibilità di continuare a governare il paese grazie ad una sua maggioranza numerica assolutamente politica. Composta da PDL ed UDC. E non può più venire a nascondersi dietro motivazioni che non possono più reggere. In consiglio, ormai, la sua maggioranza è risicata. ( 9 consiglieri a 8) E garantita da quel partito, il PDL, che in provincia costituisce l'opposizione al parlamentino provinciale ad una maggioranza di centro sinistra garantita dall'UDC della stessa Ubaldi.
Caro Sindaco, tragga lei le conseguenze.
E governi questo paese in serenità ed efficienza.
Se ci riesce.....
Sembra che Rovazzani stia dimostrando una semplice verità: lui ha più cuore il proprio paese che la propria poltrona.
RispondiEliminaNoi che desideriamo per Porto Recanati una società libera, dobbiamo opporci alle riunioni segrete e alle prevaricazioni, a chi favorisce la pratica dell'intimidazione rispetto a quella della libera scelta.
Non è lecito governare riducendo al silenzio chi la pensa diversamente.