Forse pochi di voi lo sanno, ma nell'ultimo Consiglio comunale la maggioranza ha votato contro la possibilità da parte dei consiglieri di avvalersi della PEC (Posta Elettronica Certificata) per richiedere o trasmettere atti pubblici e comunque attinenti la loro attività istituzionale.
La PEC, insomma, istituita con il Decreto della Presidenza del Consiglio del 6 Maggio 2009 (governo Berlusconi) per facilitare appunto l'uso della e-mail negli scambi documentali tra cittadino e pubblica amministrazione, viene di fatto non riconosciuta dalla Giunta Ubaldi, che ne limita l'uso per i consiglieri comunali.
Perché almeno, si presume, invece che richiedere atti, standosene comodamente seduti nelle loro abitazioni o nei loro uffici, gli stessi dovranno obbligatoriamente recarsi in Comune. E magari, tra un impegno e l'altro, potrebbero non trovare il tempo, facendo decadere o rimandando determinate questioni.
Perché la PEC, per il nostro Comune, non significa Posta Elettronica Certificata.
Ma : Però Enìtece (in) Cumune!
Figo, eh?
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