Oggi questo blog fa una eccezione. Compie il reato di "furto di opinione". Un "reato" che, su questo stesso testo che sotto pubblico, altri hanno compiuto, senza neppure citare la fonte.
Cosa per lo meno poco elegante, direi.
Io la fonte la cito: lo scritto sotto è di Elisa Serena. E che ci crediate o no, Elisa è nata nel 2002. Per cui è nel suo quindicesimo anno di età.
Sono orgoglioso di citarla, la fonte, perché Elisa mi dona speranza. La sua maturità, la sua capacità epistolare, la sua profondità nell'esplicare concetti che toccano e interessano tutti, lo confesso, mi hanno affascinato.
Il testo che Elisa ha scritto, purtroppo, non ha un titolo. Ma siccome ogni "post" o "pezzo" che si rispetti un titolo lo devo avere, mi permetto di porre rimedio.
Il pezzo, dunque, si intitola "Elisa e il nostro futuro". Perché Elisa, toccando un argomento di scottante attualità, ci fa immergere in un mondo che quotidianamente affrontiamo tutti noi.
Un mondo duro. Spietato. E purtroppo reale.
Un mondo che visto dagli occhi di una quindicenne, fa quasi paura.
ELISA E IL NOSTRO FUTURO
di Elisa Serena
Oggi ero in cartoleria e prima di me in fila c'erano un papà ed una ragazzina, lì per acquistare libri scolastici. Soliti 5 minuti per le domande di rito: ordine e grado della scuola frequentata (in questo caso secondaria di primo grado), classe ecc. Devo dire che non mi ha di certo stupita la faccia che il genitore ha fatto nel sentire l'importo totale dei libri, spendendo io stessa centinaia di euro ogni anno.
Anche mio padre fa quella faccia, poi, mezzo frustrato e mezzo arreso all'evidente importanza (e obbligatorietà) che la scuola porta con sé, paga.
La differenza sta nel fatto che quel papà li, che per casualità era straniero, (ma che vista la situazione poteva essere benissimo italiano purosangue e tutto quello che vi pare) i soldi per pagare quei libri non li aveva.
Potrei narrarvi dell'espressione triste e umiliata della ragazzina quando se ne sono andati a mani vuote, di quella imbarazzata e impotente della commessa, ma non lo farò.
Vorrei narrarvi invece del fatto che nel 2017 non esiste ancora una legge che consenta agevolazioni economiche per TUTTI gli studenti, al di là del reddito familiare.
Vorrei narrarvi che studiare è un diritto per costituzione che io ho ma che mio nonno non aveva, un diritto che altri hanno conquistato per noi, nonché un dovere nei limiti della scuola dell'obbligo, e nonostante questo, i trasporti, libri e materiale scolastico (senza contare i libri in più che ti fanno acquistare durante l'anno, le gite d'istruzione che molti non possono permettersi ecc) costano cifre tali che se lavorassi questa estate (ovviamente in nero e/o sottopagata perché questi sono i parametri necessari da rispettare se vuoi trovare lavoro e sei uno studente) dubito riuscirei a ripagare.
Vorrei dirvi che la cultura ha un costo, un costo che bisogna sostenere perché quello è l'investimento più grande che un paese possa fare, perché la cultura è un patrimonio che va coltivato e incoraggiato, perchè significa avere in futuro degli adulti che difficilmente diventeranno una massa che si fa imbambolare da quattro cialtroni in tv, in politica o dove volete voi.
Vorrei narrarvi di ragazzi di 17 anni costretti a lasciare la scuola per aiutare economicamente la famiglia, comportamento forse ammirevole ma che nella nostra società non dovrebbe essere nemmeno concepito.
Vorrei narrarvi anche dei tagli all'orario scolastico che rendono IMPOSSIBILE la conclusione dei programmi scolastici, vorrei narrarvi dei tagli ai fondi delle scuole che obbligano gli istituti tecnici e professionali ad essere finanziati da enti esterni per potersi permettere laboratori necessari allo svolgimento delle lezioni.
Vorrei narrarvi di professori precari e di sindacati impotenti.
Vorrei narrarvi di una legge che non farà altro che peggiorare le cose, di un'alternanza scuola lavoro male organizzata e inappropriata che non fa altro che indirizzare allo sfruttamento, di un futuro esame di Stato che non saprà valutare i ragazzi.
Vorrei narrarvi di studenti e professori che urlano in piazza cercando di ottenere diritti che gli spettano e una concreta e giusta evoluzione della nostra scuola e vorrei narrarvi di come questi gridi non siano altro che urla nel vuoto più totale.
E al primo che mi viene a dire che "a queste generazioni de oggi non glie ne va de fa niente, ai tempi miei.. " rispondo mostrando universitari costretti a lavorare per permettersi gli studi funzionali ad una laurea completamente inutile: cervelli in fuga verso un posto che forse saprà apprezzare i loro sforzi: PERDITE, caro Ministro Poletti, PERDITE su PERDITE.
Magari un giorno la ragazzina della cartoleria sarebbe potuta diventare una ricercatrice o magari sarebbe diventata una semplice insegnante, un avvocato, una psicologa...dubito che lo scopriremo mai, dubito che avrà mai la possibilità di dimostrarci quanto vale.
La differenza sta nel fatto che quel papà li, che per casualità era straniero, (ma che vista la situazione poteva essere benissimo italiano purosangue e tutto quello che vi pare) i soldi per pagare quei libri non li aveva.
Potrei narrarvi dell'espressione triste e umiliata della ragazzina quando se ne sono andati a mani vuote, di quella imbarazzata e impotente della commessa, ma non lo farò.
Vorrei narrarvi invece del fatto che nel 2017 non esiste ancora una legge che consenta agevolazioni economiche per TUTTI gli studenti, al di là del reddito familiare.
Vorrei narrarvi che studiare è un diritto per costituzione che io ho ma che mio nonno non aveva, un diritto che altri hanno conquistato per noi, nonché un dovere nei limiti della scuola dell'obbligo, e nonostante questo, i trasporti, libri e materiale scolastico (senza contare i libri in più che ti fanno acquistare durante l'anno, le gite d'istruzione che molti non possono permettersi ecc) costano cifre tali che se lavorassi questa estate (ovviamente in nero e/o sottopagata perché questi sono i parametri necessari da rispettare se vuoi trovare lavoro e sei uno studente) dubito riuscirei a ripagare.
Vorrei dirvi che la cultura ha un costo, un costo che bisogna sostenere perché quello è l'investimento più grande che un paese possa fare, perché la cultura è un patrimonio che va coltivato e incoraggiato, perchè significa avere in futuro degli adulti che difficilmente diventeranno una massa che si fa imbambolare da quattro cialtroni in tv, in politica o dove volete voi.
Vorrei narrarvi di ragazzi di 17 anni costretti a lasciare la scuola per aiutare economicamente la famiglia, comportamento forse ammirevole ma che nella nostra società non dovrebbe essere nemmeno concepito.
Vorrei narrarvi anche dei tagli all'orario scolastico che rendono IMPOSSIBILE la conclusione dei programmi scolastici, vorrei narrarvi dei tagli ai fondi delle scuole che obbligano gli istituti tecnici e professionali ad essere finanziati da enti esterni per potersi permettere laboratori necessari allo svolgimento delle lezioni.
Vorrei narrarvi di professori precari e di sindacati impotenti.
Vorrei narrarvi di una legge che non farà altro che peggiorare le cose, di un'alternanza scuola lavoro male organizzata e inappropriata che non fa altro che indirizzare allo sfruttamento, di un futuro esame di Stato che non saprà valutare i ragazzi.
Vorrei narrarvi di studenti e professori che urlano in piazza cercando di ottenere diritti che gli spettano e una concreta e giusta evoluzione della nostra scuola e vorrei narrarvi di come questi gridi non siano altro che urla nel vuoto più totale.
E al primo che mi viene a dire che "a queste generazioni de oggi non glie ne va de fa niente, ai tempi miei.. " rispondo mostrando universitari costretti a lavorare per permettersi gli studi funzionali ad una laurea completamente inutile: cervelli in fuga verso un posto che forse saprà apprezzare i loro sforzi: PERDITE, caro Ministro Poletti, PERDITE su PERDITE.
Magari un giorno la ragazzina della cartoleria sarebbe potuta diventare una ricercatrice o magari sarebbe diventata una semplice insegnante, un avvocato, una psicologa...dubito che lo scopriremo mai, dubito che avrà mai la possibilità di dimostrarci quanto vale.
Chapeau...e aggiungo anche citando un vecchio proverbio popolare che... le cerque non fa le melarance.
RispondiEliminaCredo che l'Argano abbia fatto benissimo a pubblicare questo profondo pensiero di una ragazza di appena 15 anni. Si potrebbe pensare ad una mosca bianca nella marea di giovanotti chiassosi e vitelloni che vediamo a spasso per il paese tutto il giorno, ma in realtà voglio sperare che sia una tessera del mirabile mosaico che comporrà la società futura del nostro territorio. Sulla base di queste promettenti valutazioni spero che una ragazza come Elisa, abbia il coraggio di non fermarsi al post di facebook, ma che con forza e determinazione si dedichi alle "battaglie" sociali da lei stessa denunciate in questa sede. E' ammirevole scoprire che tra i ragazzi adolescenti ci sia questa sensibilità sociale. Proviamo a far arrivare la sua voce fino ai palazzi governativi a partire dal comune, affinché metta a bando la concessione di contributi per le spese scolastiche delle famiglie meno agiate.
RispondiEliminasono tutte cose che dovreste promuovere voi dell'opposizione caro Bianchi
Eliminasono tutte cose che dovreste promuovere voi della maggioranza caro Anonimo
EliminaQuesto botta e risposta spiega da solo almeno gli ultimi 20 anni di "politica" indigena.
EliminaInavvertitamente l'anonimo delle 11:28 mi fornisce un assist per far presente anche se so che poi Giancarla e Giovanni mi rimprovereranno quello che nel nostro piccolo il gruppo città mia ha provato a fare per la scuola. Circa due mesi fa Giri e Grilli hanno devoluto il loro gettone di presenza in consiglio comunale al Istituto Comprensivo con finalità di acquisizione di materiale didattico. Altri simpatizzanti del gruppo che fanno parte del Consiglio d'Istituto si stanno muovendo per cercare di istituire nel nostro polo scolastico il comodato d'uso gratuito dei libri per la didattica ordinaria
EliminaBellissima lettera..
RispondiEliminaPero'qualche cerqua dovrebbe spiegare alla giovane Elisa che qualcuno ha provato a mettere in pratica i suoi desiderata(dalla culla alla tomba,per intenderci)ma ha miseramente fallito.
RispondiEliminaTu vuoi strumentalizzare anche questa?forse gli puoi narrare la biografia di renzi...
RispondiEliminaSono contenta che Elisa, una giovane ragazza che sono certa con la sua passione e il suo senso civico saprà trovare la sua strada, abbia espresso in modo civile e puntuale le sue opinioni.
RispondiEliminaVorrei però dirle di coltivare sempre il suo spirito critico e la sua capacità di analisi pensando che non tutte le scelte sono uguali, ci sono politiche che nella scuola e nella cultura hanno tolto risorse ed altre che invece ne hanno impiegate.
C'è chi ha provato ad invertire la rotta e chi ha praticato costanti e pesanti tagli lineari.
Proviamo a non appiattirci su posizioni a volte sbandierate senza una sufficiente verifica della verità dei fatti e dei contenuti.
Inoltre ad Elisa vorrei dire che prevedere agevolazioni economiche per tutti gli studenti, al di là del reddito familiare, non sarebbe una giusta scelta (criterio che peraltro vale in tutti i settori, se la progressività fiscale ha ancora un senso), perché è proprio per liberare risorse a favore di chi da solo non può formarsi e studiare che occorre lasciare che chi invece ha un reddito che glielo consente non carichi sulla collettività.
Elisa sicuramente c'è da fare molto ma è proprio di giovani che vogliono di più, che si impegnano, che non si girano dall'altra parte, che abbiamo tutti quanti bisogno.
Grazie.
So per certo che in alcuni Comuni almeno i libri per le elementari sono gratuiti per tutti forse è un più problema di amministrazione locale. Veramente notevole lo stile, la sostanza migliorerà quando anche la giovane Elisa si renderà conto che vive su questa terra
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