Forse pochi lo sanno, ma Porto Recanati ha già vissuto un "caso Re". E' successo la bellezza di 121 anni fa. Corsi e ricorsi storici, in questo studio sui Commissari Prefettizi e Sindaci eletti che hanno governato la nostra cittadina nella sua storia.
Dal
primo maggio 1893, giorno in cui diventa esecutivo il decreto reale di
istituzione del nuovo comune (15 gennaio 1893), al 7 ottobre successivo svolse
le funzioni di sindaco Enrico Lucangeli. Il 7 ottobre suo cugino Giovanni
Lucangeli, prestò giuramento come primo
sindaco effettivo del nuovo comune di Porto Recanati in seguito alla nomina
regia, come voleva la legge del tempo. In consiglio comunale sedevano i
liberali (Volpini), i cattolici (Lucangeli) e poi una sorta di lega tra
socialisti, repubblicani, anarchici e radicali guidati da Alberto Cittadini,
“industriante” (produceva vini spumanti e gazzose). Governavano in maniera
unitaria, certo sotto l’effetto dell’agognata “libertà”, come dicevano allora,
da Recanati. Ma le cagnare arrivarono
subito, in modo particolare per questioni attinenti il personale municipale
(TOH!), fino al punto che il consiglio comunale non fu più governabile e il
sindaco si dimise (il 10 aprile ’94). Il prefetto attese un po’ di tempo per
vedere se si potesse trovare un accordo tra i litiganti. Constatatane
l’impossibilità, nominò un commissario nella persona dell’avvocato Roberto
Perrino (funzionario di prefettura).
Questi
fece quel che gli fu possibile (poco davvero) e poi l’11 ottobre convocò di
nuovo il consiglio comunale, al quale né i Volpini né i Lucangeli si
presentarono. Allora Cittadini ebbe campo libero e svolse, in pratica, le
funzioni di sindaco (senza averne titolo) fino alle elezioni del giugno 1895,
che segnarono una schiacciante vittoria per l’alleanza clerico-liberale tra i
Lucangeli e i Volpini. Dopo di che venne eletto sindaco Enrico Volpini, che
restò in carica fino al 1911, anno della sua morte. Lo sostituì Giovanni
Lucangeli, che quindi fu di nuovo sindaco, fino alle dimissioni nel 1919
(motivi di salute, disse). Dopo Giovanni venne un Volpini, Alceo, e poi il
figlio di Enrico Volpini, Giuseppe, sindaco dal ’20 al ’24, l’anno in cui
arrivarono le leggi elettorali fasciste e quelle sul riordino dei comuni e
Giuseppe passò da sindaco a commissario prefettizio (1924-’27).
Seguirono,
dal ’27 al ’29, i commissari prefettizi: Giuseppe Cuzzaniti (fu lui a
organizzare nell’estate ’27 la grande festa per la celebrazione della vittoria
di Lepanto, alla quale partecipò pure Beniamino Gigli), Antonio Fabbri (parente
del notaio Fanti, originario dell’alto pesarese e residente a Roma), Carlo
Perrone Capano (menava a quelli che maltrattavano le mogli), Augusto
Berardinelli.
Dal
’30 al ’34 avemmo il primo dei nostri due podestà nella persona di Antonio
Fabbri, tornato qui (è un benemerito: ha fatto la pescheria a Castelnuovo, i
campi da tennis al Nazario Sauro, il mercato coperto, il mercato del giovedì,
il teatro Littorio poi Kursaal e parecchio altro). Tra il ’35 e il ’36 furono
commissari prefettizi: Antonio Santollino, Cesare Marzetti, di nuovo Antonio Santollino
e Michele Volpini. Quest’ultimo fu nominato podestà nel 1936 e ci restò fino al
’43, sostituito (fino al maggio ’44) dal commissario prefettizio Giuseppe
Crisafulli.
L’ultimo dei commissari prefettizi nominati in regime fascista (in
questo caso repubblichino di Salò) fu Gino Incerti, che era capo tecnico alla
Montecatini (accettò la nomina per puro
spirito di servizio e non lasciare il paese senza alcuna guida al momento del
passaggio del fronte). Stette in carica fino alla metà di luglio. Da allora,
dopo i due sindaci di nomina del CLN (Camillo Pauri) e del prefetto (Romolo
Matassini), sono sempre stati sindaci persone elette nelle tornate elettorali
amministrative: Jorini (’46-’59), Feliciotti (Lucidio: sostituì Jorini, nel
1959, fino alla scadenza della consiliatura nel ‘60), Moroni (’60-’70), Bianchi
(’70-’80), Matassini (eletto nel 1980 e dimessosi nel 1986, prima della
scadenza del secondo mandato), Vecchi (‘86-’90), Giampaoli (’90-’99), Fabbracci
(’99-2009), Ubaldi (’09-’14), Montali (’14-’15).
E adesso, il Dr. Mauro Passerotti , 12° commissario, ma il 2° nominato per crisi politica, dopo
Perrino.
*
Per i commissari di epoca fascista, è
ovvio, non si può parlare di nomine per crisi politiche o simili: erano
funzionari che venivano inviati in attesa di trovare disponibili persone con i
requisiti per fare il podestà: semplici ordini di servizio.
Notizie
tratte da pubblicazioni di Lino Palanca:
-
Portorecanatesi nel XIX e XX secolo
(2012)
-
Poi chissà come l’andrà – Il Porto dalla
grande guerra al fascismo (2014)
-
articoli vari in Potentia-Archivi di
Porto Recanati e dintorni.
Grazie Argano, bel servizio. Oltre al valore storico rende bene le proporzioni di quello che sta succedendo.
RispondiEliminaO Argano ma sei sprecato a sta qua sul sito, te devi anda a fa il professore......
RispondiEliminaSi sta vivendo il commissariamento e le modalità a cui ci si e' arrivati come una cosa unica e rara.
RispondiEliminaNegli ultimi due anni in Italia sono quasi 200 i comuni commissariati.
Togliendone una decina commissariati per mafia, gli altri rientrano nella statistica del sindaco che si dimette perché non ha più una maggioranza (CAPITO!) e la rimanenza perché la metà dei consiglieri più uno si sono dimessi.(art. 141 tuel).
Complimenti vivissimi per la ricostruzione storica. E per il servizio che rendi.
RispondiEliminaCi dici spesso di non essere un giornalista, ma un blogger.
Sei molto più giornalista di altri giornalisti.
Un ringraziamento al Prof. Lino Palanca che ha saputo mantenere vivo il ricordo delle tradizioni, usi e costumi di una comunità piccola come quella di Porto Recanati. La passione che nasce dall'orgoglio delle proprie radici, qualunque esse siano. Grazie.
RispondiEliminaOttimo articolo. Complimenti a te e al Prof. Lino Palanca.
RispondiEliminaGrazie!
Un tuffo nel passato per capire meglio il presente e provare a fare e scegliere meglio in futuro . Grazie Argano. Che poi l'arrivo di cotanti Commissari farà sicuramente bene al nostro povero Porto, in tema di criminalità siamo messi maluccio. Benvenuti e buon lavoro ai Commissari. E che Dio ce la mandi buona!
RispondiEliminaE comunque stavo notando che il capo istituzionale più operoso fu un podestà (già commissario) negli anni '30. Hai visto mai che sia un ritorno storico vantaggioso...
RispondiEliminaBell'articolo complimenti Argano e prof. Palanca! Ma è la constatazione che siamo arrivati alla frutta...oggi come ieri chi dice di fare politica vuole solo il bene personale purtroppo di Antonio Fabbri ne è esistito solo UNO! Si ripresentano sempre le solite faccie e i soliti noti!
RispondiEliminaBe mi sembri un po qualunquista, fammi un nome di un sindaco dal dopoguerra in poi che si sia arricchito . Le persone che hanno ricoperto la carica mi sembra che siano tutte degne dell'incarico ricoperto poi sicuramente alcuni sono stati più bravi di altri. Dire di tutti che hanno fatto i cavoli propri non mi sembra giusto.
EliminaBella ricerca argano complimenti. !! Auguro ai commissari che ci guideranno per il tempo necessario un buon lavoro !!! Tanti si preoccupano di ciò che ci può capitare ma scusate cosa ci può capitare di peggio in confronto a ciò che ci poteva capitare nei prossimi 4 anni tutto ben venga !!! L importante èè che non possano fare ulteriori danni. s.
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