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martedì 4 febbraio 2014

PIZZICATI (DA REPUBBLICA)

Pubblichiamo, come interessante spunto di riflessione, un articolo recentemente uscito su Repubblica:

Costa adriatica, estremo rischio idrogeologico: è una città lunga 1470 chilometri

L'allarme arriva da un nuovo studio: l'urbanizzazione nella fascia costiera a ridosso del mare è aumentata del 300% in 50 anni, perfino del 400% in alcuni comuni. La soluzione. "L'insediamento litoraneo, deve essere bloccato, in tutta Italia". Anche perché non è difficile prevedere che i disastri naturali si intensificheranno

 
 

Porto Recanati 2013 (fonte REPUBBLICA)

Bernardino Romano e Francesco Zullo, della Università degli Studi dell'Aquila hanno ricostruito la velocità di trasformazione urbana nei primi 500 metri della fascia costiera degli ultimi 50 anni, una zona dinamica e delicata. Secondo loro il litorale adriatico è stato invaso da edifici, strade, capannoni, alla velocità di 8000 metri quadri al giorno. Ogni anno la sottile fascia che separa la terraferma dal mare è stata sacrificata alle infrastrutture umane alla velocità di 10 chilometri all'anno, fino a chiudere ogni spazio. I due studiosi presentano i loro risultati sulla rivista Land Use Policy: l'urbanizzazione nella fascia costiera a ridosso del mare è aumentata del 300% in 50 anni, perfino del 400% in alcuni comuni. Romano, Professore di Pianificazione Territoriale e di Valutazione Ambientale, dice che il risultato di una urbanizzazione così frenetica è "la distruzione pressoché totale di preziosi e vulnerabili ecosistemi dunali".

Ora la costa è satura. Aumentano l'erosione costiera e le spiagge sono ridotte ad una fascia striminzita che, tra l'altro, attira sempre meno turismo. Storia passata, vorremmo sentirci dire. Ora c'è più attenzione. Sbagliato: lo studio prova infatti che la perdita degli spazi naturali non è terminata, il confronto delle fotografie aeree e delle immagini satellitari dimostra che "il fenomeno prosegue senza particolari sensibilità". E questo è allarmante in un paese in cui il rischio idrogeologico è in aumento e, secondo gli esperti, aumenterà ancora.

 

Lo studio di Romano è emblematico per l'intera penisola. "La Liguria, per esempio, è una delle regioni italiane a maggior rischio per motivi morfologici e idrologici, ed è ormai una presenza costante nelle cronache di questo tipo. Nell'arco di 50 anni gli insediamenti urbani si sono sempre più avvicinati alle aree fluviali e alle sponde marine, ed è quindi molto più esposta che nel passato ai problemi idrogeologici".

 

Attendiamoci quindi un aumento dei disastri naturali sulle coste adriatiche. Anche perché "è vero che il cambiamento climatico sta "estremizzando" i fenomeni meteo, ma è anche vero che molte aree urbanizzate non dovrebbero trovarsi dove sono", dice Romano. E aggiunge: "La pianificazione molto blanda che è stata attuata in Italia non è riuscita ad ottenere l'applicazione dei più elementari criteri di prudenza verso i rischi ambientali più ricorrenti in un Paese decisamente e "pericoloso" per molti punti di vista (idrologico, sismico, vulcanico)".

 

Le soluzioni da attuare sono allora drastiche: bisogna ridurre le cause di questi cambiamenti ambientali, ma nel contempo è necessario adattarsi all'inevitabile, spiega ancora l'esperto: "si sta facendo strada già da molti anni una "scienza" dell'adattamento". Ad esempio, alcune città scandinave hanno iniziato a progettare spazi urbani in vista dell'aumento di precipitazioni estreme e inondazioni.

 

"L'insediamento litoraneo, deve essere bloccato in tutta Italia", conclude senza mezzi termini Romano. Una proposta radicale, ammette, ma per le coste non c'è alternativa. Bisogna recuperare le parti ancora libere e pianificare l'allontanamento delle costruzioni dagli estuari e dalla linea di costa. L'invasione degli spazi naturali costieri anni va quindi bloccata. Anzi, invertita. Dobbiamo quindi retrocedere e restituire spazi alla natura, prima che questa se li riprenda con la forza.

 

 

 

 

 

12 commenti:

  1. C'è un premio per il record di urbanizzazione?

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  2. il terremoto ci ha salvato dal gasdotto e adesso l'erosione e le frane forse ci salveranno dal resort a 6 stelle?

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  3. Ci vogliono sempre disastri per capire ciò che è elementare?
    Ci vuole sempre qualcuno che paga per tutti?

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  4. MI viene da dire, se sono 50 anni che va avanti la faccenda, le nostre istituzioni di maggioranza e di minoranza ,dove erano, qualcuno dovrebbe farci qualche resoconto su quello che ha fatto per prevenire quanto si sta verificando da anni Il problema viene fuori ogni inverno e c'è un gran parlare per due mesi poi ognuno riceve quanto dovuto e tutto torna nel dimenticatoio. Forse c'è qualche interesse più elevato a tacere.

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    1. anonimo delle 10-41, in che consiste secondo te la faccenda? su tutte le spiagge del mondo, Italia compresa, ci sono città di milioni di abitanti. secondo le teorie del pasticcione che firma l'articolo dovrebbero essere crollate su se stesse da secoli. non ti accorgi che si sta parlando del nulla e che fra un po' Repubblica ti chiederà di mettere il fotovoltaico che salva l'ambiente? anche i bambini lo capiscono: prima ti mangiano il cervello con la tutela dell'ambiente poi ti vengono a cercare per offrirti il rimedio. Roba dell'ottocento, ma che per dabbenaggine di chi segue questa gente funziona anche oggi.

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    2. Parlare di "dabbenaggine" perché qualcuno sostiene che ci sia stata una eccessiva cementificazione della costa, é offensivo.

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  5. http://www.ilcittadinodirecanati.it/porto-recanati/19653-il-pd-incontra-i-russi-del-resort-ma-far-e-upp-si-interrogano-su-questi-vertici-e-chiedono-confronto-pubblico

    Questo dedicato a coloro che ancora si interrogano sulla "trasparenza" dell'attuale esecutivo pd portorecanatese

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    1. Caro Joe,con questa battuta abbiamo capito come tu usi il tuo cervello!

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    2. Se speri che cado nei tuoi insulti stai fresco! E dove avrei sbagliato di grazia caro sig. GI I nell'utilizzare il cervello? Vediamo....siccome tu naturalmente sarai stato presente all'incontro visto che difendi simil personaggi tra cui gente di Macerata, Civitanova, magari Pollenza (visto che si parla di "vertici provinciali")che non sanno un tubo delle problematiche urbanistiche locali saprai dirmi (anzi dirci)se magari la sig.ra Pantone e il sig. Maggini erano presenti a quell'incontro, perchè si può far fuori i non iscritti, ma quelli che hanno una tessera e fanno parte del direttivo no, che diamine! Allora sig, Sotutto stiamo aspettando la tua risposta. Grazie

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  6. Questo servizio è un papocchio che mette insieme il diavolo con l'acqua santa. Non stupisce che appaia su Repubblica, che da anni è molto attiva sul versante delle energie rinnovabili e della green economy. Basta vedere anche il suo canale televisivo per rendersi conto che "gatta ci cova". Una domanda: dove lungo la costa adriatica si sono verificati disastri idrogeologici? La spiaggia di Porto Recanati non dimostra niente perché nel 1957 era messa molto peggio di oggi (vedere foto dell'epoca). L'autore parla di rischi idrogeologici, che non sono una realtà e sotto la cui fattispecie può essere accolto anche lo sciacquone del bagno. Si dice che negli ultimi 50 anni gli insediamenti urbani si sono sempre più avvicinati ai fiumi e alle spiagge. Bella scoperta. 50 anni fa Porto Recanati aveva 5 o 6 mila abitanti, mentre oggi ne ha 12.500. La crescita demografica vuol dire maggiori possibilità di lavoro per tutti. Se la gente lasciasse la costa per andare ad abitare in montagna per noi sarebbe il disastro. Mi sfugge dunque il senso della pubblicazione di questo pastrocchio. O forse no, perché fuori dalla urbanistica tutto si spiega. Basta leggere il post delle 12.08 di quel tale Joe che nonostante il nome insiste ad esprimersi in italiano. E' un po' l'emblema dell'articolo che avete pubblicato. Fiat Riccetti pereat mundus.

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    1. Guarda che si parla di "elevato rischio" non di disastri avvenuti. Ne ha 12.500 di abitanti e va bene, ma perchè continuare a costruire quando ci sono le case dove sorgeva l'ex mattatoio completamente vuote? Perchè continuare a costruire solo per dar modo ad agenzie immobiliari senza scrupoli di affittare a prostitute, perchè tanto loro ci guadagnano comunque? E quanto durerebbe questa "possibilità" di lavoro? Due-tre anni al massimo, poi dopo per costruire ci vorranno le palafitte. Ma che importa il domani? Si pensa ad oggi perchè le elezioni sono vicine...

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