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lunedì 3 ottobre 2016

PILLOLE DI REFERENDUM: IL QUESITO (PILLOLA N° 1)

Come promesso, e sulla scia dell'evento Imposimato a Porto Recanati, proviamo ad approfondire la materia sulla quale ci troveremo a dover decidere il prossimo 4 Dicembre.

Oggi proviamo a analizzare il quesito.

Alle urne, sulla scheda, troveremo questa domanda:

«Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?»

Il quesito, per come è posto, ha scatenato una marea di polemiche. Molti lo hanno trovato populistico. Altri, come ad esempio proprio Ferdinando Imposimato, lo ha  addirittura definito truffaldino. I sostenitori del NO, infatti, reputano il testo sopra riportato non veritiero. In quanto,  a loro dire, qualora questa riforma dovesse passare, non assisteremmo conseguentemente a  un reale superamento del bicameralismo paritario perchè il Senato continuerà ad esistere. . L'unica differenza sarà che non saremo noi ad eleggerlo in maniera diretta. Infatti sarà composto da 95 membri scelti (presumibilmente dalle segreterie di partito) tra i Consiglieri Regionali e Sindaci delle grande città. Oltre a cinque senatori che non saranno a vita, ma nominati dal presidente della Repubblica in tale ruolo per la sola durata della legislatura.

In realtà se il quesito è formulato in questo modo c'è un motivo. O meglio, se l'Ufficio Centrale della Cassazione lo ha ammesso nella dizione che trovate sopra non è perchè gli alti togati volessero fare un favore a Renzi, ma per il semplice motivo che il quesito ripropone il titolo del testo della legge Costituzionale approvata dal Parlamento e pubblicata nella G.U. n. 88 del 15/04/2016 che è questo:

«Disposizioni  per  il  superamento  del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento  dei  costi  di  funzionamento  delle  istituzioni,   la soppressione del CNEL e la revisione del  titolo  V  della  parte  II della Costituzione». 


Nei prossimi giorni (con la prossima "pillola di referendum") analizzeremo in modo più approfondito  come cambierà il Senato e quali compiti svolgerà se il referendum dovesse passare.

State sintonizzati.





34 commenti:

  1. Argano hai fatto bingo e hai sbugiardato quelli del no!
    In più sentir dire che la scheda e' populistica proprio da chi fa un uso eccessivo del populismo vien proprio da dire " Da che pulpito!"

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    1. Non devo fare bingo. Devo provare a raccontare la verità. Fermo restando che io voteró NO

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    2. Sono sicuro che tu rientri in quel 10% che perlomeno hanno cercato di comparare il prima e il dopo della costituzione per votare nel merito!

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    3. Diciamo che mi sono letto approfonditamente il nuovo testo. E l'ho comparato con quello attualmente vigente. Trovando troppe cose che non mi piacciono.

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    4. Diciamo che sei stato "sbugiardato " tu...
      Il "populismo" del titolo del referendum è dato dal semplice fatto che esprime solo una minima parte dei contenuti della legge (quelli "presentabili" diciamo) ed è formulato in modo ambiguo: "superamento del bicameralismo paritario" significa solo che le due Camere non avranno più funzioni analoghe e "speculari" come ora. Non significa certamente abolizione del Senato come va dicendo da mesi il caro premier... Anche le Province sono state abolite no? Eppure Pettinari & co. sono di nuovo lì... Per il nuovo Senato sarà lo stesso.
      Vogliono il "contenimento dei costi delle Istituzioni"? Perché non hanno semplicemente tagliato le remunerazioni ed i benefit di TUTTI i parlamentari? Nonché di TUTTI i lavoratori delle Camere? Tutte le proposte di spending review in tal senso sono state respinte o semplicemente accantonate.
      Per favore, ragionate senza paraocchi!

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    5. Proprio perchè non hanno compiuto una semplice revisione delle retribuzioni esose di parlamentari e apparato delle due Camere, si capisce che la riforma costituzionale è solo uno strumento per accrescere il potere politico di chi è al governo e vuole mano libera per le sue iniziative.

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  2. non è vero che il Senato verra' abolito semplicemente i cittadini non saranno più chiamati a votare per eleggerlo. Al suo posto decideranno NOMINANDOLI i senatori le segreterie dei partiti. Un po' come per la recente sagra dei NOMINATI nelle provincie.
    Risparmi ? Chi paghera' le indennita' di missione ? vitto alloggio e spese varie per coloro che andranno periodicamente a Roma ? Non sarebbe stato piu' semplice abolire il Senato ?O magari tagliare duecento membri della Camera ?

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    1. Una proposta che il governo ha respinto era quella di dimezzare sia Camera dei deputati che Senato, con il risultato che tutti i parlamentari sarebbero stati complessivamente meno di quelli che verranno fuori da questa riforma costituzionale, se malauguratamente vincesse il sì.

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    2. Tutto sarebbe stato più semplice! Però l'attuale parlamento intero e' stato eletto con il Porcellum e la riforma ritoccata a più non posso.

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  3. Il quesito che verrà stampato suille schede elettorali E' e RESTA TRUFFALDINO perchè fa leva sulla cultura "risparmiosa" che da qualche anno è entrata nel Dna degli italiani, che ormai vedono sprechi e ruberie in tutto quello che fa parte della politica, ad ogni livello.
    Secondo voi, chiedendo a un comune cittadino se vuole ridurre il numero di parlamentari e ridurre il costo delle istituzion, la risposta quale sarà, specialmente se il cittadino in questione non è un nababbo o uno sceicco arabo? La risposta sarà naturalmente sì. Ecco la truffa nascosta.
    Faccio osservare che, secondo il calcoli fatti dalla Ragioneria dello Stato, il "nuovo" Senato con i suoi componenti che arriveranno a Roma da tutta Italia, costerà SOLTANTO 49 milioni in meno (riferimento il bilancio 2016), rispetto a una spesa complessiva di 549 MILIONI. Un risparmione, un taglio dei costi da festeggiare in piazza!
    Senza contare, come già detto da altri, che i "nuovi" senatori a Roma non soggiorneranno certo a spese loro. E mica questi stanno in politica per fare beneficenza!

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    1. Se proprio sui numeri si vuole ragionare non sono previste indennità x i senatori che, ad ogni modo, passano da 315 a 100.
      Anche ammesso che ci siano dei rimborsi, sarà altro rispetto a quanto percepito attualmente.

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    2. Se davvero si voleva tagliare le spese bastava dimezzare il numero dei Parlamentari di entrambe la Camere e i relativi emolumenti. Il Sì avrebbe trionfato!

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  4. Il fine ultimo di Renzi è lo stesso di Berlusconi, liberarsi dal controllo dell'opposizione per snellire le procedure nel legiferare, ma i contrappesi della costituzione hanno impedito al Berlusconi di diventare un dittatore stile Gheddafi. Ciò basta per votare NO!

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  5. Ma non solo! I nuovi senatori dureranno in carica tanto quanto le assemblee di cui sono parte (consigli regionali, province autonome o comuni): dunque ci sarà un continuo "ricambio", perché le amministrative non si tengono tutte insieme! Quindi la composizione del Senato sarà variabile, come la sua maggioranza interna. Immaginate che confusione? Altro che certezza di chi ha vinto le elezioni il giorno dopo il voto!
    Per non parlare delle proporzioni numeriche con cui vengono nominati i senatori in base alla provenienza! Anche Imposimato ha fatto notare, ad esempio, come ciascuna delle due province autonome del Trentino esprimerà tanti senatori quanti la Lombardia!

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    1. Siete così bravi che mi state anticipando i temi.
      Mi rubate il lavoro....
      Tutto vero quello che dici. Ne parleremo nei prossimi post.

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    2. Rubare il lavoro? Aspetta che si "sveglino" i propagandisti di partito, i manutengoli delle diverse segreterie locali, provinciali, regionali, poi vedi che fuochi d'artificio! Del resto qualche politicante di alto livello, nei mesi scorsi ha avuto l'ignoranza di affermare che questa riforma "è attesa da oltre settant'anni". Praticamente il re Vittorio Emanuele III giàpensava di riformare un Parlamento repubblicano che ancora non esisteva.

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    3. non per fare le pulci alle stronzate, ma la repubblica ha compiuto 70 anni e la carta costituzionale ne ha 69. non è che sia così assurdo quello che ha detto il politico. Ci sono politici nazionali che confondono il Cile col Venezuela o che pensano esista un tunnel che collega il Gran Sasso con Ginevra.

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    4. Anonimo 9,36, un ripassino di storia no? Chi ha detto che queste riforme sono attese da oltre settant'anni ha toppato alla grande. Difenderlo è infantile.

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  6. Ottima idea Argano, davvero una bella iniziativa!

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  7. I comitati del NO quando hanno raccolto le firme (senza riuscire nell'intento) lo hanno fatto utilizzando lo stesso quesito che troveremo il giorno del referendum. Se fosse stato formulato in modo inopportuno, perché non rilevarlo allora?
    In merito al Senato, quello che la riforma propone non è la sua abolizione, nessuno lo dice in questi termini, ma diverse funzioni rispetto ad ora, in primis solo la Camera dei Deputati darà la fiducia.

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    1. Iniziamo a correggere la rotta, eh?
      Comunque la questione della fiducia è la dimostrazione del trucco: il "nuovo" Senato potrebbe non avere una maggioranza conforme a quella che vuole il governo, visto che la nomina dei suoi componenti non avviene da parte delle segreterie centrali dei partiti (o quel che ne rimane). Perciò per evitare sorprese meglio attribuire il potere di fiducia solo alla più affidabile Camera dei deputati, fatta di nominati in servizio permanente effettivo.

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    2. Correggere la rotta? Non mi sembra.
      Io approvo l'impianto per cui la fiducia la dà una sola Camera (come avviene in altri Paesi) perché è un elemento che può garantire stabilità di Governo, cosa che considero un valore, non un punto deprecabile.
      Inoltre la sua critica si basa sulla legge elettorale , non sulla riforma di per sé.

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    3. Lo hanno detto eccome che il Senato viene abolito!

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    4. La stabilità di governo dipende ESCLUSIVAMENTE dalla stabilità politica della maggioranza, che spesso e volentieri è formata da una coalizione (due o più partiti). Nessun sistema istituzionale può assicurarla. E' come per un matrimonio: nessuna legge può garantirne l'eternità e costringere i coniugi a stare insieme.

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    5. Se si intende il Senato così come lo conosciamo oggi ovvero come composto da 315 persone, con relativa indennità parlamentare e funzioni identiche a quelle della Camera dei Deputati sì, viene abolito.

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  8. Se il testo è stato approvato dalla corte costituzionale ... mi dite che minch.ia volete? Se non andava bene il testo sarebbe stato respinto.

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    1. Non è la stessa corte che ha rinviato a gennaio il giudizio di costituzionalità della legge elettorale ?

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  9. Probabilmente la Consulta deve solo valutare la corrispondenza tra il testo inserito nel quesito e il "titolo" della relativa legge da sottoporre a consultazione. Ciò non significa che nel merito quel titolo non sia stato fatto apposta per mettere in rilievo (e soprattutto mettere nel quesito referendario) solo alcune delle cose che si andranno ad approvare e questo sarà pure legittimo ma mi pare una furbata fatta per influenzare il voto.

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    1. I comitati del No hanno usato questo quesito per la raccolta delle firme(fallita!) per accaparrarsi i 500000€ di rimborsi.Allora non faceva tanto schifo!

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  10. A prescindere dai formalismi sulla domanda, superabili se tutti facessero come il nostro buon Argano, credo sia serio comunque sottolineare che seppur un Senato sopravviverà non avrà potere di veto/modifica sulle leggi emanate dal Parlamento. Se vincerà il SI le leggi saranno approvate o respinte solo dalla Camera. Non facciano finta di niente i Comitati del NO perché è soprattutto questo il punto fondamentale di tutto il Referendum: evitare che leggi e provvedimenti ristagnino per anni tra Montecitorio e Palazzo Madama. Secondo chiedo lumi all'Argano, se non vado errato, l'eventuale nuovo senato sarà ridotto di 2/3 (risparmio certo) e i "superstiti" non "ruberanno" un secondo stipendio (risparmio certo), ma solo quello che già "rubano" in Regione.
    Quindi risparmio e snellimento/velocizzazione della macchina amministrativa sono innegabili.
    Infine vorrei dire ai Comitati del NO (90% formato da Partiti di sinistra), a quella che è stata per 30 anni minoranza nel paese e grazie a Renzi oggi è solo la minoranza PD, a Vendola, Fratoianni, Landini, quella della CGIL e compagnia brutta che CONCRETAMENTE per gli stipendi medio bassi sono di più gli 80 Euro di Renzi che quelli che ci hanno messo loro in 30 anni di "lotte".

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    1. Presto analizzeremo l'art. 70 e le funzioni del nuovo senato. Per farlo dovró ricorrere ad aiutino esterno (qualche link di siti che si occupano di legge) perchè io, nella mia media intelligenza, non ho capito quali saranno le funzioni del (futuro) senato.
      Per quanto riguarda il fronte del NO, a prescindere dai comitati che nascono dove normalmente c'è più dialettica politica (ovvero a sinistra) volevo farti notare che questo è molto trasversale e abbraccia 5 Stelle, Forza Italia, Sinistra Italiana e pezzi di PD.

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    2. Gentile amico, a proposito del "favoloso" risparmio che dovrebbe essere garantito dal "nuovo" Senato, questo sarà di poco inferiore al 10% dell'intero costo del Senato com'è oggi che ammonta a 549 milioni (bilancio 2016). E' un calcolo fatto mesi fa dalla Ragioneria generale dello Stato, mica dalla segreteria della Cgil!
      Quanto alla correzione delle leggi, ha presente quel piccolo "vantaggio" che era finito in un provvedimento governativo di fine anno, secondo cui fino al 3% di fatturato non dichiarato al fisco da un'azienda non era evasione fiscale? Beh, se non ci fosse stata un'altra Camera a cancellarlo, quel "vantaggio" scoperto per caso sarebbe diventato legge. Pensi a quanto è il 3% del fatturato della ex Fiat o di Mediaset o di Costa Crociere!

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    3. Con gli 80 euro hanno fatto ingoiare l'abolizione dell'art.18 ed il jobs act che già adesso nel medio periodo si sta rivelando fallimentare, mentre per attirare investitori esteri si fa leva sui bassi salari e sulla facilità di licenziamento dei giovani neoassunti. E comunque per approvare queste leggi non hanno avuto nessun problema di tempi lunghi (a differenza di quella sulla corruzione...).
      Per tagliare i costi della politica bastava dimezzare i Parlamentari e ridurre a tutti lo stipendio. Invece dei gettoni di presenza una decurtazione per ogni assenza in aula. Come la vedi? Troppo difficile eh? Meglio vietare ai fotografi di immortalare i deputati che dormono, giocano al tablet o "suonano il piano". Viva la democrazia!

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