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giovedì 6 ottobre 2016

PILLOLE DI REFERENDUM: COME SARA' COMPOSTO E DA CHI IL NUOVO SENATO (PILLOLA N° 2)

Proseguiamo il dibattito sul referendum costituzionale del 4 Dicembre affrontando oggi il discorso della composizione del nuovo senato che sarà composto da 100 membri.

95 senatori saranno scelti tra i consiglieri regionali e i sindaci delle grandi città nella ripartizione geografica che la figura sotto rappresentata:


Cinque senatori saranno nominati dal Capo dello Stato per altissimi meriti specifici e dureranno in carica 7 anni. I soli ad avere diritto allo scranno a vita nel nuovo Senato saranno gli ex Presidenti della Repubblica.
La nuova camera alta si chiamerà "Senato delle Autonomie" - I suoi membri non percepiranno un ulteriore stipendio rispetto a quello che già percepiscono dall'Ente Locale di provenienza (anche se si presume dovremo rimborsagli vitto, alloggio e spese di viaggio ogni volta che saranno chiamati a Roma).
Non si è capito bene chi sarà di fatto a nominare i futuri senatori. Molto probabilmente il governo eserciterà tutta la sua forza condizionando o avocando a sè la scelta. Per cui, qualora dovesse passare la riforma costituzionale, facciamo attenzione alle prossime elezioni regionali a chi votiamo. Perché uno dei consiglieri al quale abbiamo dato la nostra preferenza, ce lo potremmo ritrovare senatore.


Due stranezze:

a) il Trentino Alto Adige con le sue Province autonome di Trento e Bolzano, si vede garantiti ben 4 senatori (mandando all'aria il principio di rappresentatività in base al territorio o alla densità dello stesso). E' ovvio infatti che 4 senatori per il Trentino Alto Adige sono una esagerazione.

b) la riforma abroga il vecchio articolo 58 della Costituzione che prevedeva che:

"i senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno superato il 25esimo anno d'età. Sono eleggibili a senatori gli elettori che hanno compiuto il 40esimo anno d'età"

Ergo, ne deduco che da ora in poi per essere eletti o per votare al Senato, varranno le regole che sono in vigore per le elezioni regionali e comunali. Ovvero: compiuti i 18 anni si è elettori attivi e passivi.
Insomma, potremmo avere un senato di 18 enni votato in massa da 18 enni.

Contemporaneamente, l'articolo 56 (quello che regola i requisiti per poter votare e/o essere eletti alla Camera)  resterà intonso. Quindi per candidarsi alla Camera rimarrà il requisito dei 25 anni. Insomma, i deputati potranno essere più vecchi dei senatori.

Un'altra cosa molto particolare del futuro senato è che la sua maggioranza sarà temporalmente variabile. Provo a spiegarmi meglio. I futuri senatori rimarranno in carica per la durata della consiliatura dell'ente locale (Regione - Comune) nel quale sono stati eletti. Siccome le elezioni Regionali in Italia si svolgono in tempi diversi tra le varie regioni, questo comporterà che il Senato mentre il governo è in carica per cinque anni, varierà più volte il suo colore politico. Perché ad esempio se nel mandato quinquennale governativo,  allorché Piemonte o Lombardia, chiamate alle urne, dovessero cambiare guida politica, in automatico, 21 senatori (14 per la Lombardia e 7 per il Piemonte) potrebbero far cambiare colore politico  alla maggioranza in senato che magari fino a quel giorno era solida e filo governativa.

Con la prossima pillola esamineremo il futuro articolo 70 della Costituzione. Ovvero la madre di tutte le battaglie referendarie.

E lì, dovrete tenervi forte.....







23 commenti:

  1. Argano visto che tanti poltronisti e partituncoli che con il porcellum riescono a d esercitare pressioni sul governo non si è potuto abolire il senato, questo abbozzo che avrà poteri limitati e che presumibilmente nel tempo saranno sempre più limitati, apre la strada ad una futura abolizione dello stesso. il costo del senano solo la metà è lo stipendio dei senatori ... il resto sono tutti i raccomandati e burocrati che ci lavorano con stipendi astronomici...

    In altri paese , se non erro l'irlanda precedentemente si era depotenziata una camera per poi abolirla in un secondo tempo (nel caso se non erro qualche hanno fa quando tagliarono su tutto a causa della crisi quando aumentarono in un anno il debito pubblico del 30% per salvare le loro banche).

    Nessuno lo scriverà , ma il depotenziamento è l'anticamera dell'abolizione. Purtroppo ci sono troppi poltronisti... almeno adesso prenderenno solo il rimborso rispetto a rimborso + stipendio + contributi che prendono adesso nel doppio di numero.

    quindi come costi dei senatori dovremo essere tra 1/6 e 1/8 di quello originario.

    Personalmente io sono per la repubblica presidenziale monocamerale.

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    1. Questa non sarà una presidenziale monocamerale. E non c'è nessun indebolimento del senato preliminare all'abolizione. C'è tanto fumo negli occhi per confondere le idee. Questo Senato non riuscirà a lavorare ma questo complicherà il processo legislativo e renderà anche più inefficienti i consigli regionali e le amministrazioni cittadine i cui componenti faranno i senatori part time.

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  2. Della maggiornaza di questo senato ... a mio avviso come tema è poco rilevante perchè de facto non potrà votare su nulla...

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    1. Leggi bene, voterà eccome! Chi vota sì a prescindere farebbe bene ad informarsi.

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  3. I "nuovi" senatori verranno nominati dai Consigli regionali, che potranno scegliere chi mandare a Roma anche al di fuori del Consiglio stesso. Sui costi i "nuovi" senatori non avranno i ricchi emolumenti mensili che percepiscono oggi, ma è evidente che nessuno di loro andrà e soggiornerà a Roma a spese sue, un rimborso da parte della Regione lo avranno comunque (albergo, ristorante, treno o aereo ecc.) e sono sempre soldi PUBBLICI.
    Come sottolineato, scompare l'elezione dei "nuovi" senatori da parte dei cittadini e questa è UN'APERTA VIOLAZIONE dell'articolo 1 della Costituzione vigente, là dove afferma che "La sovranità appartiene al popolo".
    Quanto al guazzabuglio di scadenze del mandato, sottolineo che i 5 "nuovi" senatori nominati dal Presidente della Repubblica scadono con la fine del mandato settennale del Presidente che li ha nominati.
    Infine una previsione: il sindaco delle Marche che verrà eletto sarà l'attuale sindaco di Pesaro Matteo Ricci, uno dei più fedeli sostenitori del capo del governo che ha voluto queste "riforme".

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    1. Con i campioni di rimborsopoli che abbiamo nelle marche e in tutta Italia c è da stare tranquilli!!!

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    2. Veramente nelle Marche il rimborsopoli si è ridotto a pochi casi ancora da condannare!Ma a te non piace probabilmente informarsi e capire, troppa fatica!

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    3. La questione "rimborsopoli Marche" va vista, a mio parere, per il significato politico, con questi signori che non hanno avuto scrupolo a usare i soldi di partito per necessità (?) strettamente personali, come l'acquisto di un libro sul sesso femminile o il pranzo di compleanno del tenero figlio. Piccole cose, forse, ma rivelatrici di un modo di fare poco trasparente, incline a cedere alla "tentazione" di non mettere mano al proprio portafoglio per i bisogni personali, pretendendo per dipiù che ciò venga considerato normale. Comportamenti più che sufficienti a squalificarli, al di là delle carte bollate di un tribunale.

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  4. Caro Argano, hai evidenziato gli effetti della riforma e, senza bisogno di grandi riflessioni, sono emersi problemi e lacune della riforma. Il fatto che la maggioranza politica del Senato sarà "variabile" verrà anestetizzata dalla norma che esclude il Senato dal voto di fiducia al governo. Ma ciò non toglie che nei passaggi in cui l'opinione del Senato conterà per l'approvazione di una legge (e ce ne sono, lo vedremo con l'art.70) lo stallo potrebbe essere peggiore di ora (ci sono già regole differenti per l'elezione delle due Camere e ne sono uscite infatti maggioranze differenti).

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  5. La disparità numerica tra Regioni non si giustifica: Marche e Abruzzo insieme esprimono tanti senatori quanti il solo Trentino! Per non parlare dell'enorme squilibrio a favore del Nord!Perché la Valle d'Aosta ha tanti senatori quanti le Marche? Non certo per numero di abitanti o di province...
    Già questo evidenzia la mancanza di criteri logici della riforma.
    Senza dimenticare che questi senatori part time otterranno l'immunità parlamentare, pur non avendo le stesse prerogative dei deputati.

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    1. L'immunità diventa il prezzo della fedeltà al capo. Considerando quanto la casta politica regionale affolla i registri degli indagati dcelle Procure della Repubblica.

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    2. Allora prova a chiederti perchè, in questi giorni, la campagna propagandistica del presidente del consiglio si sta svolgendo tutta al nord?

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  6. Io ho un pdf della costituzione prima e con la riforma, comparata una vicino l'altra, articolo per articolo.Sono due volte che la rileggo e mi sono convinto che anche se non e' perfetta, con questo parlamento non si poteva ottenere di più.E visto che noi italiani siamo campioni del mondo per i piagnistei sul come e' messa male la nostra nazione,penso che anche un minimo di miglioramento lo dobbiamo prendere al volo!

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    1. Ho lo stesso tuo PDF. Ma per me è peggiorativa. Come la mettiamo?

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    2. La mettiamo che tu voti no e io voto si nel merito.Purtroppo la maggioranza ( vedi anche sondaggi), andrà a votare senza neanche avergli dato una sbirciatina.E questo è quello che più mi fa arrabbiare!

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    3. Argano puoi allegare questo pdf comparativo nei prossimi post?
      grazie

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  7. dopo la seconda pillola il mal di stomaco aumenta

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  8. Tutti in questo momento chiedono di votare SI perchè sono diversi decenni che si chiede di cambiare la costituzione e non si riesce mai a farlo.
    La mia domanda è : perchè lo stesso argomento non era valido nel 2005 ?
    Sempre due pesi e due misure ?

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    1. La Costituzione è stata cambiata numerosissime volte. Forse a qualcuno, anche a chi propone queste "riforme", la cosa è sfuggita, probabilmente perchè occupato a costruire il proprio sistema di potere, infischiandosene di tutto.

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  9. Spett.le Argano credo che la grande maggioranza del popolo degli anonimi che quotidianamente popola lo spazio di questo rispettabile Blog, non siano né Avvocati e né tantomeno politici navigati, ma gente comune, "rappresentanti" della maggioranza assoluta del paese. Molti di questi, i più sani, scrivono per confrontarsi con Argano e tra loro con l'obiettivo semplicemente di capirne di più.
    Vanno bene le pubblicazioni di sentenze, leggi, addirittura anche di Costituzioni a confronto, ma queste sarebbero lette e utili per la minoranza e non per la maggioranza di noi che non conoscendo il "legalese", non avendo a disposizione gli altri 100 codici cui fanno riferimento tutte le leggi e sentenze, o semplicemente perché pressati dai figli che chiedono sempre qualcosa, dopo due pagine di lettura già ci viene il mal di testa e lasciamo perdere.
    Ciò premesso e tornando al Referendum, mi sembra che le ragioni del NO, tolte frasi altisonanti quali "la fine della democrazia" "la deriva autoritaria" e simili, valide, solo se sotto vengano poi elencati i dati di fatto che giustificano tali espressioni, si riducano ad un semplice "si poteva fare meglio", tipo male il Senato ridotto di 2/3 perché si sarebbero dovuti dimezzare tutti i Parlamentari, fermo restando poi che questi giudizi provengono spesso da chi è stato al Governo per 15 anni negli ultimi 20 (vedi Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia).
    Il Senato ridotto e l'allineamento del Parlamento a quello delle maggiori Democrazie europee ed extra europee, ad esempio, sono dei fatti che si toccano.

    Auspico che i sostenitori del NO, a prescindere da acrobatici D'Alemismi o facili generalizzazioni, riescano a fornirci dei DATI OGGETTIVI che ci consentano di cambiare idea che non il solito “si poteva far meglio”, perché, considerato che la maggior parte dei sostenitori del NO sono proprio quelli che hanno fatto NULLA negli ultimi 20 anni a livello di riforme istituzionali, pur potendo già contare su maggioranze bulgare (ricordiamoci che Berlusconi 10 anni fa aveva almeno i 3/4 dei voti sia in Senato che alla Camera e avrebbe potuto rivoltare l'Italia come un calzino se non avesse fatto dell'altro....)
    Considerato inoltre il vuoto spinto che ci ha proposto la politica Italiana negli ultimi 20 anni, IO MI ACCONTENTO ANCHE DI POCO.

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    1. Capisco. Ma penso bisogna anche rispettare chi giudica questa riforma pericolosa, scritta male, non chiarificatrice delle rispettive funzioni di Camera e Senato, e contenente palesi incongruenze.
      Io non mi accontento di poco. Anzi: non mi accontento al concetto del "meno peggio"

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    2. Se vuoi parlare di argomenti concreti e non di slogan non puoi poi escludere dalla discussione i cittadini perché non sono avvocati o giureconsulti. I cittadini sono chiamati a votare sulla modifica della Costituzione:l'unico modo per votare consapevolmente è affrontare questi argomenti anche se non si è dei tecnici, leggere i testi di legge anche se non lo si fa abitualmente. A quel che vedo è la propaganda del sì che va avanti per riassuntini e frasi ad effetto e lo fai anche tu. Perché leggere e capire la riforma? Non siamo mica avvocati... accontentiamoci di quello che ci dice chi l'ha scritta. Senato ridotto e allineamento agli stati europei sono slogan, la sostanza di ciò che andremo a votare è altra. Sforzati e vai a leggere senza paraocchi.

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    3. Da convinto sostenitore del NO, provo a darle due dati che già i lettori assidui di questo blog probabilmente conoscono.
      Si dice che l'eliminazione del bicameralismo paritario, cioè di Camera dei deputati e Senato simili (badi bene: simili) a doppioni, ci darà leggi in tempi più brevi. Da una comparazione con altri Stati europei, risulta che in Italia vengono varate 120 leggi all'anno, rispetto a 91 della Francia, a 45 della Spagna, a 42 della Gran Bretagna. Ci batte solo la Germania (ah, i soliti teutonici!) con 144. SU questo punto, se c'è una obiezione da fare è quella della qualità delle leggi, scritte spesso affidandosi a quel "legalese" che lei giustamente critica e in modo tale che tra le pieghe di articoli e commi si possa nascondere qualche favore clientelare a questa o quella categoria.
      Altro dato: il costo del Senato. Con la "nuova"formula la riduzione sarà di soli 49 milioni rispetto a un totale di 549 del bilancio totale (calcolo della Ragioneria generale dello Stato sul bilancio preventivo 2016 del Senato). Come vede ben poca cosa, se poi si tiene conto che i "nuovi" senatori non andranno a Roma a spese loro, ma con verosimili rimborsi spese da parte della Regione di appartenenza, quindi sempre spesa pubblica è, se pur da una cassa diversa.
      Infine il paragone con altre nazioni d'Europa. I sistemi istituzionali sono il frutto di secoli di cultura politica, cresciuta e maturata sulla base dell'evoluzione delle singole società. I Land tedeschi, che noi impropriamente paragoniamo alle nostre Regioni, sono veri e propri Stati scaturiti da vicende storiche che risalgono a periodi anteriori allo stesso Medioevo.
      Un'ultima osservazione: non pensa che il "vuoto spinto" della politica italiana, tuttora imperante, dipenda semplicemente dall'incapacità dei partiti di fare proposte e progetti seri, non dall'assetto istituzionale della Repubblica?

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